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Pd, dibattito prosegue a tutto campo. Rotundo: "Azzerare attuali organismi lottizzati"

Il risultato elettorale ha acuito le polemiche già presenti nel confronto interno. Il consigliere comunale chiede a tutti di assumersi le proprie responsabilità. Dall'ufficio politico Umberto Uccella: "E'il partito che rivendica ruoli, non i singoli"

LECCE – Prosegue nel Pd  salentino il dibattito post elettorale. Il miglior dato di tutto le circoscrizioni pugliesi non è servito a tacitare le polemiche che serpeggiano da tempo, anzi, il risultato delle urne pare aver esacerbato le lacerazioni tra il gruppo dirigente vicino alla segreteria provinciale retta da Salvatore Piconese e gli esponenti che rivendicano una linea politica diversa.

Tra questi Antonio Rotundo, consigliere comunale a Lecce, già deputato, e sostenitore, insieme al capogruppo Paolo Foresio,  della linea del segretario nazionale e presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi: “Diciamoci la verità – commenta Rotundo -, oggi il partito non esiste se non come mera sommatoria di correnti e di cordate ognuna delle quali organizzata come se fosse un partito nel partito, anche fisicamente la federazione di via Tasso non è più il luogo unitario della vita del partito a livello provinciale, ma la sede della sola maggioranza".

“Io sono molto critico sulla attuale segreteria di Salvatore Piconese che come è noto non ho votato, ricordo che all'epoca del congresso provinciale denunciai la pratica vergognosa dei pacchetti di tessere e chiesi insieme ad Antonio Maniglio di annullare il congresso, e tuttavia per onestà intellettuale occorre dire che le ‘degenerazioni’ all'interno del partito sono più antiche e cominciano a venire alla luce addirittura dopo lo scioglimento del Pci se è vero che Sandro Frisullo dopo le politiche del '92( preferenza unica)  denunciò in una dichiarazione metodi insani nella raccolta delle preferenze".

Per Rotundo è indispensabile, a questo punto, che ciascuno dei protagonisti faccia un passo indietro nella vis polemica, assumendo la propria quota parte di responsabilità: “Come ha giustamente sottolineato Carlo Salvemini nessuno può salire sul pulpito". Sancita questa tregua, il passo successivo consiterebbe nell’ azzerare “gli attuali organismi lottizzati e promuovere un gruppo dirigente svincolato da logiche di cooptazione e dal manuale Cencelli delle correnti, ma selezionato per capacità, preparazione ed autonomia attingendo dalle migliori esperienze del governo locale. Organismi non pletorici, una segreteria provinciale di  5-7 componenti che non siano sotto tutela di nessuno e che rispondano del proprio operato ai circoli ed al territorio”.

Uccella: “Niente fughe in avanti. Attendiamo la Direzione”.

Dall’ufficio politico di vai Tasso, il funzionario di lungo corso, Umberto Uccella cerca di mettere in chiaro alcuni concetti: “Il primo – spiega in una nota di commento - è che la segreteria provinciale, il gruppo dirigente ed i segretari di circolo rispondono del risultato del Pd salentino e non di quello di Sergio Blasi, di Ernesto Abaterusso o di Loredana Capone (o di quello degli altri, ovviamente). Il secondo è che ogni rivendicazione di ruolo appartiene ad un organismo di partito e non ai singoli eletti”.

“Nel quadro nazionale e regionale, il risultato del Pd salentino è stato positivo. Il miglior risultato pugliese. Nettamente, primo partito della provincia, sebbene dobbiamo, anche qui, fare i conti con un livello di astensionismo estremamente preoccupante e da non sottovalutare”.

"Da qui, dobbiamo prendere le mosse per un dialogo che non sfoci in una incomprensione permanente. Il carattere plurale del partito non necessariamente porta a cristallizzare le posizioni. Anzi. E se partiamo da quel risultato, certamente, possiamo rivendicare una specificità tutta salentina sia in termini di priorità di programma, che in termini di posizioni di primo piano nell’esecutivo che Emiliano si appresta a varare. Ma è la direzione, che si riunirà la prossima settimana, a dover dire la sua in modo impegnativo per tutti. Le fughe in avanti danneggiano tutti noi. Non solo chi le effettua”.

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