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Dieci quartieri, quattro frazioni, borghi e "contesti": la nuova mappa di Lecce

In commissione Lavori Pubblici tutti d'accordo sulla proposta. Dopo la soppressione delle circoscrizioni, il volto nuovo del territorio del capoluogo

LECCE – Dieci quartieri, quattro frazioni, tre borghi, tre contesti: la nuova articolazione del territorio comunale di Lecce presenta molte novità rispetto al passato. L'assetto, che sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale è strettamente collegato all’istituzione dei comitati di quartiere, deliberata dall’assise cittadina nel gennaio scorso per incentivare la partecipazione della cittadinanza alle scelte di governo del territorio.

I quartieri vennero istituiti nel 1970 in numero di otto: Centro, Santa Rosa, Mazzini, Leuca, Ferrovia, Rudiae, Stadio, Litorale. Nel 1980 fu la volta delle circoscrizioni che comprendevano ciascuna un quartiere preesistente, ma nel 2002 furono ridotte a cinque: Centro-Mazzini, Rudiae-Ferrovia, Santa Rosa-Stadio, Stadio-Leuca-Ferrovia, Rudiae-Ferrovia, Litorale. Le circoscrizioni vennero soppresse nel 2012, perché così prevedeva la legge per le città con popolazione inferiore ai centomila residenti.

Non è stato un passaggio indolore e non solo per chi ricopriva cariche (elettive) nelle varie circoscrizioni: da quel momento infatti si è avuta una centralizzazione delle funzioni che solo in parte è stata compensata dall’esistenza di uffici comunali dislocati sul territorio urbano. Così, come previsto nel programma elettorale sia di Carlo Salvemini che di Alessandro Delli Noci, è stata proposta una nuova “mappa” della città e del suo territorio attorno per rispondere a un duplice obiettivo: rispondere meglio all’organizzazione dei servizi e delle attrezzature e incentivare forme di partecipazione civica. Nel gennaio scorso il consiglio comunale del resto ha già approvato i comitati di quartieri e il regolamento per il loro funzionamento (non sono previsti gettoni di presenza, le cariche saranno elettive e gratuite)

La delibera discussa e approvata all'unanimità oggi in commissione Lavori Pubblici (presidente Angelamaria Spagnolo) contiene l’indicazione di dieci quartieri: Centro, Leuca, Mazzini, San Sabino, Kolbe-San Giovanni Battista, Salesiani, Santa Rosa; Borgo San Nicola, Rudiae-San Pio, Ferrovia-Casermette. Dietro le denominazioni emergono le novità: il quartiere Stadio viene smembrato in tre parti (e la zona 167 A viene divisa dalle zone B e C); sancita la “separazione” anche tra Salesiani e Santa Rosa mentre Borgo San Nicola diventa un quartiere a se stante; quella parte di territorio corrispondente alla grande circoscrizione Rudiae-Ferrovia viene divisa in due quartieri, Rudiae-San Pio e e Ferrovia-Casermette; il quartiere Mazzini si stende fino a piazza Partigiani da una parte e verso il rione San Lazzaro dall’altra, aree con le quali risulta molto più omogenena.

Cambiamenti anche per quanto riguarda le frazioni: dall’unica esistente, Villa Convento, si passa a quattro con la promozione di Frigole, San Cataldo e il raggruppamento Torre Chianca-Spiaggiabella-Torre Rinalda. Sono tre invece i “contesti”: Entroterra costiero, Santa Maria a Cerrate, Rudiae-Villa Convento. Delli Noci, che è vice sindaco ma anche assessore ai Lavori Pubblici, ha spiegato che questa ripartizione sarà utile per le misure di sostegno regionale pensate appositamente per le aree rurale, a partire dal piano di sviluppo: è un paradosso, infatti, che in questo senso Lecce non riceva mai delle premialità, pur essendo circondata da terreni agricoli. A parte, infine, la zona industriale, con una estensione di 370 ettari, praticamente pari a quella del quartiere Kolbe-San Giovanni Battista.

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