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Tassisti costretti al pedaggio. Allo scalo di Brindisi solo i locali non pagano

Resta irrisolta la questione che vede discriminati gli operatori provenienti da altre città. Dopo 15 minuti si deve pagare la sosta

LECCE – A distanza di due anni la questione è sempre lì sul tappeto, irrisolta. I tassisti leccesi lamentano la discriminazione rispetto ai colleghi brindisini negli spazi di sosta antistanti l’ingresso dell’aeroporto del Salento, cui possono accedere liberamente ma solo per un quarto d’ora dopo il quale scatta l’obbligo del pagamento di due euro.

Nel marzo del 2014, l’assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Luca Pasqualini, chiese l’intervento dell’allora sindaco Mimmo Consales, ricordando l’autorizzazione in vigore per la zona a traffico limitato di Lecce a beneficio dei tassisti provenienti da Brindisi.

Della vicenda è stato interessato il consigliere regionale Saverio Congedo il quale chiederà ad Aeroporti di Puglia di individuare un parcheggio apposito riservato ai taxi: “La situazione che vivono quotidianamente i tassisti leccesi, impegnati nel trasporto da e per l'aeroporto di Brindisi, appare davvero paradossale. Un costo che grava sui cittadini utenti chiaramente, e che non spiega in alcun modo il significato del prezzo di un servizio che dovrebbe essere di stimolo e non un deterrente, come di fatto avviene oggi. Non tanto per la cifra in sé, quanto perché appare discriminatorio nei confronti dei tassisti leccesi e tarantini”.

L’aeroporto di Brindisi, del resto, è strategico per tutta la Puglia meridionale ed è caratterizzato da una rete di collegamenti pubblici ancora carente, soprattutto in relazione alle coincidenze con alcuni voli. Capita dunque spesso che il taxi diventi di fatto un mezzo di trasporto inevitabile.

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