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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Disservizi postali ed emarginazione sociale. Uil sollecita l’intervento delle istituzioni

Una denuncia lunga mesi: il drastico taglio sulle zone di recapito e sul personale "un danno" per gli utenti. "Il piano previsto da Poste Italiane non può essere solo business, ciò taglia fuori interi territori e fasce sociali"

LECCE - Disservizi nella consegna di lettere e raccomandate mandano sulle furie utenti ed il sindacato di categoria della Uil di Lecce. Le segnalazioni di Uil Poste, infatti, che proseguono da mesi, culminano ora in una lettera aperta al presidente della Provincia di Lecce e a tutti i primi cittadini del territorio, firmata dal segretario Oreste Amante. Il nodo della protesta è nei presunti “effetti collaterali” che il progetto di razionalizzazione del servizio, predisposto su scala nazionale, avrebbe provocato a pioggia. In particolare, Amante, sottolinea le possibili ricadute negative del drastico taglio operato sulle zone di recapito e sul personale impiegato.

“Nei mesi scorsi la nostra organizzazione sindacale vi aveva informato della drastica riduzione di zone di recapito sul vostro territorio operata da parte di Poste Italiane in virtù di un progetto di riorganizzazione (per noi invece di sola, mera razionalizzazione) del servizio postale su tutto il territorio nazionale assicurando, nuove strategie per ridare slancio e qualità ad un servizio ritenuto asfittico e che negli ultimi tempi registrava un considerevole calo di volumi di traffico”, si legge nella missiva.

In quella circostanza Uil Poste aveva espresso le proprie perplessità in merito alla manovra, “nella consapevolezza che il drastico taglio di zone di recapito e conseguentemente di personale portalettere, non poteva che peggiorare il servizio postale in tutti i comuni e, in particolar modo, nelle comunità più piccole dove il servizio postale tende ormai ad essere marginale”.

“Il risultato di tale ennesima riorganizzazione è sotto gli occhi di tutti – prosegue Amante - e non penso abbia necessità di essere ulteriormente commentato L'impossibilità di dare al cittadino un servizio adeguato, l' impossibilità di garantire la copertura quotidiana di tutte le zone di recapito, il recapito della corrispondenza fornito con giorni o settimane di ritardo, mettono a nudo tutte le criticità da noi precedentemente evidenziate”.

“Ma, se ciò non bastasse – conclude la lettera -, in virtù di un servizio che continua a perdere qualità ed ulteriori fette di mercato, si affacciano all’orizzonte nuove possibili riduzioni di personale che inevitabilmente porteranno nuovi disservizi sul vostro territorio. Il classico cane che si morde la coda”.

Il sindacato conclude con un auspicio: “Sappiamo che lunedì 30 settembre i vertici di Poste italiane hanno chiesto di incontrarvi per ricercare soluzioni utili a garantire una tempistica adeguata al recapito della corrispondenza. Siamo certi che una toponomastica aggiornata dei comuni contribuirebbe positivamente ad un miglior servizio di recapito, ma sarebbe il caso, nell’occasione, di richiedere le garanzie necessarie per consentire pari opportunità di tutti i cittadini nell’usufruire di un servizio sociale, quale quello postale, da parte di un’azienda leader a cui deve essere affidato il compito di coesione sociale dell’intero territorio nazionale, e non solo di perseguimento di azioni di business che avrebbero come drammatico risultato la marginalizzazione delle fasce sociali più deboli e dei territori comunali meno redditizi”.

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