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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Martano

Una domenica No Tap: artisti, cittadini e politici contro il gasdotto

A partire dalla mattinata, tra San Foca, le campagne di Melendugno e la piazza di Martano, si sono svoli iniziative e concerti, in attesa del parere del ministero

SAN FOCA (Melendugno) - Il sindaco di Alessano non era presente nella piazza di Martano, ma il suo messaggio “No Tap” lo ha lanciato attraverso un volantinaggio. Diversi altri primi cittadini, invece, hanno partecipato all’incontro organizzato dal Comune di Martano, per rimarcare, per l’ennesima volta, il dissenso sulla realizzazione del gasdotto che dovrebbe approdare sulle coste della marina di Melendugno.

Ma il dibattito pubbliIMG-20170326-WA0019-2co nella piazza grica rappresenta soltanto una delle iniziative organizzate in giornata. A partire dalla mattinata, infatti, diversi eventi si sono susseguiti tra la il “Cantiere No Tap”, nelle campagne di Melendugno, a ridosso del cantiere “vero”, quello allestito dalla società del gasdotto. I concerti, con il contributo di artisti che hanno voluto prestare il proprio nome  alla causa, sono stati spostati dal lungomare di San Foca al presidio interno, a causa del forte vento. Tutti attendono che il ministero allo Sviluppo economico si esprima sulle competenze e sulle autorizzazioni.

Ma intanto, nell’immobilismo del limbo burocratico, sindaci, rappresentanti del Comitato No Tap e politici locali sono saliti sul paco allestito in piazza a Martano per dire “No” alla Tap. Un no a prescindere, né a Melendugno, né altrove. Oltre al sindaco di Martano, erano presenti quello di Caprarica, Poggiardo, Cannole, Melpignano, Vernole, Zollino e, naturalmente, il primo cittadino di Melendugno. Al dibattito hanno anche preso parte la senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Lezzi e il consigliere regionale dello stesso movimento, Antonio Trevisi. Tutti i relatori concordi sulla necessità di dover stoppare un’infrastruttura “inutile e truffa imposta dall’alto”, queste le parole comuni ai vari interventi. 

IMG-20170326-WA0023-2L’opera, come ormai accade da circa cinque anni, non è stata attaccata soltanto da un punto di vista economico ma, al netto della “inesistenza di convenienza finanziaria”, la preoccupazione dei politici “No tap” è anche di natura metodica: “Non ascoltano i territori, totale assenza di democrazia”. Ma non è tutto. Tra le motivazioni dell’apprensione non c’è soltanto quella cicatrice ambientale che l’asportazione di migliaia di olivi comporterebbe, ma vi è anche una considerazione di natura psicologica. Come il sindaco melendugnese Marco Potì ha sottolineato: “Se quel tunnel in cemento armato verrà costruito sotto le dune e gli alberi di San Basilio, oltre alla guida di una località che da sette anni ha la “Bandiera blu”, dovremo consegnare ai turisti anche il piano di evacuazione”.

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