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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

E il numero legale manca molto prima dell'ora di cena

Anche l'assise comunale di ieri è stata sciolta perché non c'era il numero sufficiente di consiglieri. Francesca Mariano: "Quando si discuterà del parere della Corte dei Conti sulle finanze comunali?"

LECCE - Non servono doti divinatorie, basta scorrere i resoconti delle sedute del consiglio comunale, anche solo dell'ultimo anno. Diversi sono stati gli scioglimenti per mancanza del numero legale, da ultimo quello di ieri. Continua ad essere molto complicato trattenere in aula i rappresentanti della città per discutere gli ordini del giorno che di volta in volta, assumono proporzioni sempre maggiori perché si accumulano gli arretrati. Capita, come ieri, di trovarsi di fronte ad un elenco di 32 mozioni e 10 interpellanze che alla fine, restano in gran parte inevase, dopo appena due ore e mezzo di discussione. Forse ci sono cose più importanti da fare.

Nonostante il presidente del consiglio, Eugenio Pisanò, si sia accorto - come garante istituzionale - che la pessima abitudine di abbandonare gli scranni dell'aula di Palazzo Carafa sta superando i livelli fisiologici, la maggioranza serra i ranghi solo quando lo impongono le scadenze amministrative. E così si passa dalle sedute lampo alle sedute fiume, dove spesso si va avanti a colpi di forza. E il Partito democratico alza la voce, anche perché vuole separare le proprie responsabilità da quelle del Pdl e liste collegate

"Come purtroppo è avvenuto altre volte, anche nel corso del Consiglio Comunale di ieri all'atto dell'esame dei punti iscritti all'ordine del giorno su richiesta dell'opposizione, la maggioranza si è sciolta come neve al sole facendo così venir meno il numero legale; all'appello erano infatti presenti in aula appena cinque consiglieri della maggioranza", scrive in una nota il gruppo consiliare democratico.

"Gli argomenti riguardano i fitti passivi del comune, l'istituzione di una commissione d'indagine sull'assegnazione delle case parcheggio, la cancellazione della Zona Franca Urbana nella zona 167, la soppressione dell'istituzione per i servizi sociali, ente che da sempre riteniamo un carrozzone inutile e dannoso della cui soppressione siamo profondamente convinti e sul quale chiediamo ripetutamente, quanto inutilmente, un chiaro pronunciamento del consiglio che non c'è stato neanche nell'ultima seduta".

Francesca Mariano di Io Sud attacca l'amministrazione sui conti di Palazzo Carafa

Per quale motivo la deliberazione del 22 luglio della Corte dei Conti di Bari contenente i rilievi sulla tenuta finanziaria del Comune di Lecce non sono stati ancora trasmessi al consiglio comunale? La domanda l'ha posta, sotto forma di interpellanza a risposta scritta, la consigliera Francesca Mariano del gruppo Io Sud. Nel giudizio della magistratura contabile, ricorda la Mariano, sono state indicate serie criticità rispetto alle quali l'opposizione vorrebbe conoscere quali sono i provvedimenti che il governo cittadino intende assumere.

Il 15 giugno furono lo stesso sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e l'assessore al Bilancio, Attilio Monosi, a presenziare all'audizione presso la Corte dei Conti in seguito alla quale, dopo cinque settimane, fu depositato il parere piuttosto severo dei giudici (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28249). La consigliera Mariano, che ieri non aveva ricevuto risposta, questa mattina ha riproposto, ma invano, la questione in commissione Bilancio.

Ritorna d'attualità così la questione della tenuta dei conti pubblici, o meglio del buco che da più parti viene indicato come un macigno per il futuro dell'ente. Dentro e fuori il palazzo di città, è da tempo che la lente di ingrandimento è puntata sui conti pubblici: lo ha detto varie volte Carlo Salvemini (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=23334), lo ha sottolineato Antonio Torricelli del Pd, che del consiglio è anche vice presidente (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=29699).

Il sindaco, Paolo Perrone, e il suo assessore al Bilancio, Attilio Monosi, hanno sempre cercato di neutralizzare le osservazioni ricevute come i tentativi dei "tifosi del dissesto" di affondare il Comune di Lecce, rivendicando d'altra parte un'azione di risanamento dei conti non certo facile anche in virtù della pesante eredità ricevuta da Adriana Poli Bortone. Da ultimo, la presa di posizione di uno dei tre revisori dei conti del Comune, che non ha dato parere positivo sul conto consuntivo 2009, già approvato, e il 2010 ancora da approvare.

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