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E ora la Provincia si lecca le ferite, dentro e fuori

Mentre sul buco da 7 milioni nel bilancio prosegue il botta e risposta tra maggioranza e minoranza, la Sovrintendenza effettua i rilievi fotografici sullo stato della facciata di Palazzo dei Celestini

LECCE - A Palazzo dei Celestini continua la ricognizione dei danni. Di quelli contabili, che hanno creato un buco nero dal quale sarà difficile salvarsi, e di quelli materiali, arrecati alla facciata dagli agenti atmosferici e dalla mancanza di puntuali interventi di controllo.

E così se sotto un sole cocente, i tecnici della Sovrintendenza si sono dedicati ai rilievi fotografici, operazione propedeutica al tipo di intervento restaurativo e conservativo che verrà stabilito in un secondo momento, nella sala stampa di Palazzo Adorno, "dependance" della Provincia, e poi nell'aula delle commissioni consiliari si è discusso di numeri, più esattamente delle cifre che mancano all'appello e che porteranno il disavanzo dell'ente 7 milioni di euro oltre il previsto, fino a quota 13.

Al primo incontro hanno partecipato solo i capigruppo della maggioranza che sostiene la Giunta Gabellone: Raffaele Capone, Tonino Rosato, Biagio Ciardo, Salvatore Polimeno, Francesco Cimino e Mino Miccoli, uno accanto all'altro per dire che sì, il buco c'è, ma che è stato ereditato da una prolungata distrazione nelle consiliature precedenti, targate centrosinistra. Il secondo atto si è consumato in commissione Bilancio, questa volta con la presenza dell'opposizione intenta a rivendicare la virtuosità del proprio percorso di governo e a sottolineare come la situazione attuale sia conseguenza del taglio dei finanziamenti statali da parte del Governo. Il convitato di pietra.

Nulla ancora si sa del lavoro che la task-force messa in piedi dal presidente Antonio Gabellone sta conducendo e di quali possano essere le strategie per salvarsi dall'orlo del precipizio. Qualcosa di più, invece, si è saputo rispetto alle condizioni strutturali di Palazzo dei Celestini: l'ingegner Rocco Merico, dirigente del servizio Edilizia e patrimonio, ha riferito di aver avuto notizie abbastanza rassicuranti sui primi riscontri che stanno avendo i tecnici al lavoro ancora in questi minuti.

"Sono da escludere pericoli immediati", ha dichiarato il funzionario, rimandando comunque la valutazione ufficiale agli specialisti della Sovrintendenza che impiegheranno alcuni giorni per avere un quadro completo della situazione. Merico ha fatto anche sapere che le rilevazioni verranno estese anche alla facciata di Santa Croce che, pur non essendo di competenza della Provincia, presenta di fatto le stesse problematiche che hanno portato all'allestimento di due impalcature per proteggere l'ingresso in basilica di fedeli e turisti.

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