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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Verso il concorso internazionale. Per i progetti delle marine 6mila voti

Dopo l'incontro pubblico con un architetto di fama internazionale e i tavoli di urbanistica partecipata, il progetto per un ecomuseo delle marine di Melendugno entra nella fase decisiva: nelle prossime settimane sarà indetto il bando pubblico

MELENDUGNO – L’interesse per i progetti di valorizzazione e riqualificazione delle marine di Melendugno va ben oltre i confini regionali. Lo dimostrano le oltre 40mila visualizzazione che il portale dedicato ha registrato in solo due settimane.

E ora è tutto pronto per il varo del concorso internazionale di progettazione al quale l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Marco Potì, e la Regione Puglia guardano come ad una scommessa sul futuro del territorio. Non soltanto per quanto riguarda gli aspetti urbanistici e paesaggistici, ma anche come modalità di conclusione di un percorso di elaborazione condivisa partito il 18 dicembre.

In quell’occasione è stato celebrato il primo step, con un incontro pubblico con l’architetto spagnolo Ignacio Galan, prossimo curatore della Triennale di architettura di Oslo. L’iter è proseguito il giorno successivo con i tavoli di urbanistica partecipata che hanno prodotto i progetti proposti dalla cittadinanza e sottoposti quindi al giudizio della rete dal 27 dicembre al 3 gennaio.

Le preferenze sono state circa 6mila, espresse anche da diverse parti d'Europa e del resto del mondo, distribuite tra il sentiero naturalistico di Roca Vecchia, la conversione del parcheggio di Torre Sant’Andrea, il recupero della torre costiera di Torre Specchia come contenitore dell’Ecomuseo delle marine 8-20-3melendugnesi, così si chiama il progetto nel suo complesso che ambisce a caratterizzare Torre dell’Orso, Torre Specchia, Roca Vecchia, Torre Sant’Andrea e San Foca per un’architettura migliore qualitativamente, funzionale alle esigenze di residenti e turisti e soprattutto ecologica.  

Soddisfatto, come è giusto che sia, il team che ha lavorato con impegno alla realizzazione delle varie fasi che ora troveranno coronamento nel concorso di progettazione: “Ci auspichiamo che la progettazione partecipata possa diventare pratica consueta delle amministrazioni locali, nella certezza che la coprogettazione è alla base dei risultati migliori dell’urbanistica contemporanea e che il paesaggio naturale e urbano è un bene comune da difendere.  E’ sulla cultura del rispetto del paesaggio che deve essere fondata la crescita del territorio, non solo su opere fisiche dunque, ma anche su percorsi immateriali, su un nuovo modo di vedere le coste e, più in generale, le cose”.

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