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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ecotassa alle stelle? Il Tar di Lecce sconfessa la Regione a vantaggio dei Comuni

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di 81 Municipi, compreso Lecce, riconoscendo il diritto ad abbassare il tributo dell'80 percento. L'ultima parola però spetta al Consiglio di Stato

LECCE - Ecotassa alle stelle per la maggior parte dei Comuni salentini e conseguente aumento della Tari per i cittadini.

Una sorta di condanna, quella piovuta addosso, anche quest’anno, alle amministrazioni comunali che sono chiamate a versare la misura massima del tributo, pari a 25 euro per ogni tonnellata di rifiuto conferito in discarica.

Questo, almeno, nelle intenzioni della Regione Puglia. Il Tar di Lecce, al contrario, ha aperto uno spiraglio su una consistente riduzione del tributo, pari all'80 percento. L’ultima sentenza del tribunale (presidente Eleonora Di Santo) ha infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato Luigi Quinto per conto di 81 Municipi salentini, a partire da Lecce.

L’obiettivo del legale era quello di fare annullare gli atti regionali sull'ecotassa del 2008 relativi. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso ed ha riconosciuto il diritto dei Comuni a vedersi riconoscere la premialità consistente nell’abbattimento dell’80 percento del tributo.

L’ultima parola spetterà al Consiglio di Stato ma è bene ricordare che il braccio di ferro tra Comuni e Regione Puglia prosegue dal lontano 2014. Anno in cui le amministrazioni hanno cominciato ad opporsi alla decisione della Regione Puglia di fissare il pagamento al massimo previsto dalla legge.

Luigi Quinto, qualche anno dopo, ha dimostrato che il sistema impiantistico della provincia di Lecce, in funzione dal 2009, determina lo smaltimento in discarica di una percentuale del 30 percento: la più bassa della Puglia e tra le più basse del Paese.

Secondo il legale occorre quindi valorizzare la fase del trattamento del rifiuto, poiché quello che conta è il quantitativo finale che viene conferito in discarica.

La tesi era già stata condivisa dai giudici del Tar di Lecce che, con un’ordinanza del 2015, avevano rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione sulla compatibilità tra legge regionale e disciplina statale. La Consulta, nel 2017, aveva dato ragione ai Comuni, dichiarando incostituzionale la legge pugliese.

Nonostante tale pronunciamento, però, nulla è cambiato. Ed il governo di via Capruzzi ha continuato ad applicare l’ecotassa maggiorata, obbligando i Municipi a ricorrere nuovamente in giudizio.

Bisognerà quindi attendere il 14 marzo, quando il Consiglio di Stato valuterà la decisione del Tar.

Ma quali sono le conseguenze della decisione del Tar? “Bisogna distinguere due periodi temporali – ha chiarito l’avvocato Luigi Quinto - quello precedente la sentenza e quello successivo. Per il passato, della decisione potranno beneficiare i soli Comuni ricorrenti, in quanto gli atti regionali impugnati sono a contenuto plurimo”.

“Per il futuro – ha aggiunto Quinto - c’è da augurarsi che la Regione Puglia prenda finalmente atto dei principi sanciti dal Tar, dal Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale e adotti in senso conforme i futuri provvedimenti sull’ecotassa, riconoscendo al territorio il merito di aver raggiunto eccellenti risultati in termini di riduzione dei conferimenti in discarica. L’auspicio è che si ponga finalmente fine alla fase di contrapposizione e si passi ad un tavolo di confronto e concertazione tra gli enti coinvolti”.

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