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Elezioni Comunali 2012: Provincia di Lecce

Pdl-Regione Salento, nasce un patto di ferro. Siglato l'accordo elettorale

I fratelli Pagliaro, Perrone, Gabellone e Bruni hanno firmato il documento programmatico in vista della prossima tornata. "E' stato un amore a prima vista". Il movimento ha poi attaccato la sinistra: "Sorda al dialogo con noi"

 

LECCE – Il centrodestra scalda i motori in vista del 7 e dell’8 maggio, e lo fa con una stretta di mano fra Pdl e Movimento regione Salento, direttamente nella sede della creatura che l’editore Paolo Pagliaro ha curato e coccolato, e che suo fratello, l’assessore Alfredo Pagliaro, ha traghettato verso il nuovo orizzonte, non senza sofferenze e mal di pancia interni alla variegata federazione di Apl, che gli stessi protagonisti hanno voluto menzionare in conferenza stampa. La firma del documento politico programmatico condiviso per le imminenti elezioni amministrative a Lecce, e non solo, porta con sé anche una ventata di rinnovata fiducia, nel sindaco Paolo Perrone, che oggi più che mai si dice certo di poter tornare a vincere, avendo percepito una buona eco nell’opinione pubblica, la quale “ha compreso il nostro lavoro”.

Insomma, il centrodestra cavalca l’onda dell’ottimismo, forte dei numeri di pubblico esibiti nelle recenti primarie e della fondazione di alleanze con entità politiche più o meno nuove, provenienti dalla società civile. Tanto che lo stesso Perrone non esiterà a dire, nel suo discorso, che “Il Movimento regione Salento è la grande novità di questa campagna elettorale”.

Al vertice erano presenti anche il coordinatore provinciale del Pdl e presidente della Provincia, Antonio Gabellone, il vice coordinatore Francesco Bruni e Massimo Peschiulli, coordinatore cittadino del movimento fondato da Paolo Pagliaro.  E’ stato proprio quest’ultimo ad avviare i lavori, ricordando quale sia l’humus del suo movimento e spiegando come si sia giunti a condividere un percorso comune con il Pdl. “Fin dall’inizio – ha detto – abbiamo cercato un confronto aperto, in un percorso non privo di difficoltà, perché nel tempo abbiamo dovuto spigare con tenacia e pazienza le nostre idee per un rilancio del territorio”. Pagliaro, a tal proposito, ha ricordato in poche parole che il movimento nasce dalla “necessità di rivedere l’assetto istituzionale nel Paese e, in particolare, per la costruzione di una nuova regione che accorpi le province di Lecce, Brindisi e Taranto”.

“Nel percorso intrapreso – ha aggiunto - abbiamo chiesto di interloquire con tutti i partiti, perché la nostra è una vocazione di governo”. E, però, “abbiamo trovato difficoltà con il centrosinistra”. Pagliaro rimarca come non vi sarebbe stata la possibilità di “aprire un dibattito sulle questioni che 2-241-11ci stanno a cuore”, mentre “nel Pdl abbiamo verificato una grande disponibilità”. Il presidente del movimento si è anche soffermato sul significato delle primarie nel centrodestra. “Al di là del risultato, è stata la dimostrazione  che nel centrodestra c’è aria di cambiamento,che nasce dal confronto. Per questo, abbiamo accettato la sfida. Superata questa fase, eccoci a sottoscrivere un accordo per lavorare da Lecce, con una lista competitiva, formata da personalità della società, provenienti da Apl. L’unico ad aver avuto esperienze in politica è mio fratello Alfredo Pagliaro, gli altri sono alla loro prima esperienza, desiderosi di portare una ventata di freschezza e innovazione”.

Ha fatto poi seguito l’intervento di Gabellone, che, nelle vesti di neocoordinatore provinciale del Pdl, ha parlato di “amore a prima vista, e questo va riconosciuto”. “L’intesa è nata subito ed il movimento è stato il primo partner, aprendo la strada ad un obiettivo che con Francesco Bruni avevamo annunciato, quello di allargare la coalizione”. Da questo punto di vista “le primarie hanno sancito un momento fondamentale per l’alleanza e l’apertura ad altre componenti”. Secondo Gabellone, quello di Pagliaro è stato un “atto di coraggio e intelligenza politica, capacità d‘interpretare le dinamiche sul territorio. E il sindaco Perrone ha dimostrato grande intelligenza politica nel non voler chiudere l’azione a possibili contributi”.

Alfredo Pagliaro, oggi coordinatore del Movimento regione Salento, dopo aver lasciato il direttivo della Democrazia cristiana, è stato tra i personaggi più combattuti. “Ho avuto sentimenti contrastanti, come rimarcato in alcuni titoli di giornale:‘Dino fra i due Paoli’. E’ stata una fatica immensa trovare una continuità e mantenere gli equilibri nel centrodestra, dovendo operare nell’amministrazione come assessore e lavorare nel contempo perché Apl avesse uno sbocco utile per la realizzare del nostro progetto riformista”. Alla fine, il traghettamento verso il centrodestra ha comportato anche alcune fratture, ma “questo sforzo ci ripagherà: abbiamo ambiziosi traguardi, oltre l’amministrazione di Lecce”.

Da ultimo, ha preso parola il sindaco, che si è detto “contento che Pagliaro abbia portato il movimento da questa parte del campo, anche se è stato doloroso e lacerante, al suo interno: il prezzo da pagare, di cui non possiamo non tener conto”. Quindi, ha motivato in tre punti la nascita di un’alleanza volta a riconquistare il primato al Comune, ma con nuova linfa. Primo: “Pagliaro ha avuto il merito di alzare il livello del dibattito su un problema che soffoca il Salento e le sue ragioni di crescita, una prospettiva baricentrica del governo regionale, segnato da una debolezza dei rappresentanti salentini di maggioranza nel governo Vendola”, ha detto Perrone. “Gli assessori e i consiglieri potrebbero imprimere un indirizzo DSC04634-2all’attività amministrativa, e invece sono supini ad un’attività orientata su Bari e provincia”.

Secondo: “Il movimento nasce dalla spinta della società civile, è formato da donne e uomini che provengono dall’associazionismo, dalla cultura, dall’arte, e questo rappresenta il reale valore aggiunto di questa competizione elettorale”. Terzo: “Pagliaro ha scelto questa strada da subito, prima del passaggio di domenica 26 febbraio, giorno delle primarie, rispetto a tatticismi diversi”. E qui, il riferimento, anche senza citazione diretta, è evidentemente rivolto ad Io Sud. “A quelle primarie – ha proseguito il sindaco -, hanno risposto 17mila elettori che hanno sfidato traffico, ressa, multe, per un’idea e tracciare così la strada”. Perrone, dunque, n’è convinto: “I cittadini conoscono chiaramente i due modelli di governo: da una parte quello regionale, dall’altra noi, con il modo in cui abbiamo affrontato i problemi, in questi anni. E sanno da che parte stare.” 

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