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Elezioni comunali 2012

Loredana Capone vince le primarie. È lei la candidata del centrosinistra

Al Tiziano votano in 7814 leccesi, ma alla fine la spunta la vicepresidente regionale con uno scarto di 533 preferenze su Salvemini. Più distante la Sansonetti. Esulta il Pd: "Grande festa democratica. Lavoriamo all'unità"

LECCE - Loredana Capone è ufficialmente la candidata del centrosinistra alla carica di sindaco di Lecce e può lanciare la sua sfida a Paolo Perrone. È questo l’esito che esce dalle primarie di coalizione, che si sono tenute in tutta la giornata di domenica all’Hotel Tiziano. La vicepresidente regionale, alla fine, dunque, è riuscita nella sua rincorsa, avendo la meglio su gli altri due avversari, Carlo Salvemini e Sabrina Sansonetti.

Toccherà a lei, dunque, guidare le sorti del centrosinistra per tentare una seconda rimonta, quella per la riconquista di Palazzo Carafa, che manca ormai da quindici anni. L’annuncio definitivo arriva poco dopo la mezzanotte nella hall del noto hotel leccese, anche se già un’ora prima erano arrivati i primi sentori che la Capone potesse fare sua la partita.

Sono 533 le preferenze, che segnano lo scarto tra l’esponente del Pd rispetto al suo principale concorrente Salvemini, che, per buona parte dello scrutinio ha ingaggiato un testa a testa con la vicepresidente regionale, prima di cedere definitivamente il passo.

Un risultato chiaro, che certifica una direzione politica espressa dalla maggioranza relativa del popolo delle primarie. Se, da un lato, infatti, il dato della Capone non lascia possibilità a recriminazione da parte dei singoli candidati, sottolinea tuttavia che il maggior numero dei partecipanti preferirebbe un centrosinistra “classico” alla competizione elettorale di primavera. E di questo orientamento, la Capone sa di dover tener conto, sebbene sia portatrice, insieme al Pd, di una propria idea di coalizione, avendo la facoltà di scegliere, in base a questo successo, quale sia la strada migliore da intraprendere per il bene del centrosinistra leccese.

seggio 001-2Intanto, la vicepresidente si gode questo risultato, nella sera che cambia la storia recente delle primarie e sfata per il Pd un pesante “tabu” diventata quasi un’ossessione. Il primo dato, quello forse più significativo, è rappresentato dalla partecipazione: sono 7814 i leccesi che hanno messo in gioco il proprio voto per indicare il candidato migliore per la città. 3210 (41,35%) sono le preferenze per Salvemini, 3743 (48,22%) quelle per la Capone e 810 (10,43%) per il “terzo incomodo” Sabrina Sansonetti. 18 le schede bianche e 33 le nulle.

La vincitrice si è presentata al Tiziano attorno alle 23.15, una volta che il risultato ha iniziato a consolidarsi. Al suo ingresso, è stata subito abbracciata dall’affetto dei propri sostenitori, contenti per questo responso e convinti di aver profuso uno sforzo decisivo per poter raggiungere la vittoria. Ma si sceglie comunque un profilo basso, perché come tutti ribadiscono “la vera battaglia inizia ora”. Di diverso umore, i sostenitori degli altri due candidati, sebbene il risultato di Salvemini sia di tutto rispetto e quello della Sansonetti, maturato in pochi giorni di campagna per le primarie, resta un valore aggiunto.

La vicepresidente, visibilmente commossa per il risultato, nelle prime dichiarazioni si è appellata all’unità del centrosinistra, sottolineando la grande festa democratica delle primarie ed invitando gli altri candidati a lavorare fin da domani, per creare una “concreta alternativa dopo quindici anni a  questo governo cittadino, che ha lasciato ferma la città”. C’è già chi intona “sindaco, sindaco”. Lei sorride e ringrazia il suo staff e quanti le hanno permesso una “grande rimonta”. Poi l’abbraccio con il segretario regionale, Sergio Blasi, e con gli altri rappresentanti del partito. Da domani, la sfida a Palazzo Carafa può entrare nel vivo.

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