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Elezioni comunali 2012

“A pochi mesi dalle elezioni, lo scenario politico è desolante”

È questo il parere di Antonio Capone, candidato di Verso Lecce che critica la "pantomima del centrodestra" e bacchetta gli avversari del centrosinistra: "Parlano del nulla". Buccoliero annuncia l'assemblea dei Moderati e Popolari

LECCE – Le scadenze della campagna elettorale incombono, mentre si avvicinano freneticamente i giorni della verità nel centrosinistra locale, con il ricorso alle primarie, e nel recinto del Terzo Polo, con l’assemblea di ApL, che deciderà la collocazione della federazione nella competizione, con inevitabili conseguenze anche sulle mosse dell’Udc, di Fli ed Api. Chi è già in campo, con un proprio progetto, ossia Antonio Capone, con la sua “Verso Lecce”, sottolinea la convinzione che in una città dalle “nobili tradizioni politiche” non si possa assistere alla campagna elettorale che sta andando in scena in questi giorni e che “rappresenta il fallimento dei partiti politici, nazionali e locali, che ormai non riescono più a stare al passo con le richieste dei cittadini e rispondono solo a se stessi”.

“Lo scenario che Lecce si trova davanti – spiega il candidato sindaco -, a pochi mesi dalle elezioni, è desolante. Nel centrosinistra si registrano le quotidiane conferenze stampa, pressoché sul nulla, di tre potenziali candidati che parlano di aria fritta, promettendo tutto, senza dire una sola parola su come intenderebbero amministrare la città se fossero premiati dagli elettori. Se le primarie devono servire a semplici giochi di riposizionamento interno alle coalizioni forse sarebbe meglio non farle, perché ad oggi appaiono uno spreco di denaro non sostanziato da un’altrettanta effervescenza di idee e proposte”.

Per Capone, “sulla pantomima del centrodestra non c’è nulla da aggiungere”, a parte il fatto che “è davvero strano veder litigare così ferocemente chi, come Adriana Poli Bortone e Paolo Perrone, ha firmato insieme, all’unisono, le delibere che sono causa del dissesto dei conti pubblici cittadini e sulle quali prima o poi speriamo si dia conto”. Il candidato di Verso Lecce ne ha anche per il Terzo Polo: “Spiace vederlo, dopo essere nato per dare scacco al bipolarismo all’italiana, impantanato nella stasi più totale e che non riesce ad esprimere nemmeno un candidato sindaco, restando appeso a due pretendenti esterni, a capo di partiti pseudo regionalisti che si contraddistinguono per il molto fumo e il poco, pochissimo, arrosto”.

caponesindaco-2-2“Sarà per questo – registra Capone - che a noi di Verso Lecce viene più facile confrontarsi con il movimento di Beppe Grillo, che almeno dimostra di essere più attento ai veri bisogni della gente. Alla luce di tutto ciò, essendo prioritaria la necessità di un confronto pubblico sui grandi temi che dovrà affrontare la cittadinanza da qui ai prossimi anni, ed essendosi ristretti gli spazi televisivi in cui discutere, vista l’impossibilità di essere ospitati in molte emittenti locali, proponiamo un’assemblea nella piazza storica della città in cui, dinanzi ai cittadini, si assumano impegni concreti, dal momento che troppo spesso certe conferenze stampa alle quali stiamo assistendo, oltre ad essere il libro dei sogni, sono soltanto un’esercitazione di stile retorico”.

Capone solleva due questioni esemplari concrete che rivolge agli avversari in campagna elettorale: “Sulla gratuità del mandato consiliare e sulla necessità di istituire una commissione di inchiesta per raccontare la verità sugli ultimi 15 anni di amministrazione di Lecce, come la pensano tutti gli altri?”.

Buccoliero rilancia: “ApL deve andare da sola”

Intanto Antonio Buccoliero, presidente di Moderati e Popolari, annuncia un direttivo provinciale e cittadino il prossimo 10 gennaio, a Lecce, in cui “confrontarsi sui temi della prossima campagna elettorale”, “parlare dei problemi della città” e conferire il mandato al segretario provinciale Paolo De Santis in tandem con lo stesso consigliere regionale per decidere dove stare: “E’ nota – afferma Buccoliero - la nostra collocazione all’interno della coalizione di Apl (Alleanza per Lecce) che ha attirato l’attenzione della città su un progetto politico generoso e innovativo, equidistante dalle altre coalizioni di centro-destra e centro-sinistra. Riteniamo che questa possa essere la collocazione naturale dei Moderati e Popolari e di tutte le altre liste che la compongono”.

Buccolieroantonio buccoliero-3-3 ribadisce per quanti ancora sembrano fare orecchie da mercante sulla questione, soprattutto nel movimento Regione Salento, l’intenzione di scegliere altre vie, qualora ApL non scegliesse la pista solitaria: “Tuttavia – precisa il consigliere regionale - la possibilità che nell’assemblea di ApL possano essere decise alleanze diverse ci mettono nelle condizioni di fissare i paletti della nostra presenza e soprattutto dovrà essere dato mandato pieno al segretario provinciale da me coadiuvato a decidere in assemblea cosa fare in caso di scelte diverse dalla partecipazione autonoma di ApL nella prossima competizione elettorale”.

“Come è noto – continua Buccoliero – ApL nasce dalla volontà di affermare un nuovo progetto politico da presentare alla città,  perché esso si misuri con gli altri consolidati progetti di potere rappresentati dal centro-destra e centro-sinistra. Credo che una scelta diversa da quella autonoma trovi forti ostacoli nel mio elettorato, a giudicare dalla tantissime telefonate ricevute nei giorni decorsi nel momento in cui si avvertiva la possibilità di un accordo con il centro-destra. Di questo si deve fare carico il direttivo provinciale e cittadino perché possa decidere democraticamente quanto è ampio il nostro mandato e quanto ci si possa scostare da una scelta che sin dall’inizio sembrava proiettarci verso la presentazione autonoma della nostra coalizione”.

“D’altronde – si chiede Buccoliero - se siamo coalizione che interesse abbiamo a trovare intese con altre coalizioni? E la freschezza del progetto che fine farebbe? Peraltro avevo già dichiarato che solo il coraggio di osare ed un progetto politico autentico possono cambiare le sorti di una città fortemente ferita ed oltraggiata da scelte e comportamenti che nulla hanno a che fare con il bene e l’interesse pubblico. Ho citato la vicenda del filobus, la questione dei palazzi di via Brenta, la pericolante situazione finanziaria dell’ente costretto a svendere i gioielli di famiglia, la vicenda dei Boc per sottolineare la necessità di andare da soli; naturalmente a patto che la nostra politica voglia essere diversa da quella appena citata”. 

Pankiewicz, interpellanza a Perrone: “Basta fare il bagno nella cloaca di San Cataldo”

Su altro argomento, invece, interviene Wojtek Pankiewicz, consigliere moderato, che trova “inaccettabile che nel 2012 i liquami continuino ad essere sversati dal depuratore Ciccio Prete nel mare di San Cataldo, la marina dei leccesi che l’amministrazione dovrebbe tutelare e valorizzare, verso la quale, invece, dimostra solo profondo disamore ed indifferenza, nonostante i ripetuti richiami da parte del sottoscritto, sin dall’inizio della consiliatura, attraverso iniziative in consiglio comunale ed interventi sulla stampa”.

San Cataldo marina (3)-2“Frequentando spesso d’estate – afferma - quel tratto di mare, raccolgo continue lamentele di cittadini e turisti, specie, come accaduto l’estate scorsa, in occasione della comparsa di chiazze color grigio con relativi miasmi insopportabili, che si avvertono spesso pure sulla strada Lecce-San Cataldo dove si vorrebbe col nuovo Pug fare espandere la città. Ho più volte richiesto che si creasse una cabina di regia col Comune di Vernole per predisporre di comune accordo una programmazione omogenea sia per la lotta all’erosione costiera, sia, come richiesto con apposita sottoscrizione dal professor Giovanni Sorrento e da numerosi altri cittadini leccesi frequentatori della parte sud della marina di San Cataldo, in territorio di Vernole, insoddisfatti della gestione dei luoghi da parte di tale comune, per valutare attraverso un costruttivo dialogo la possibilità con opportuni scambi territoriali di acquisire tale tratto di marina al Comune di Lecce, come avvenuto per Casalabate che è stata, invece, ceduta, oppure, se si preferisce, addivenire in tale area a una gestione associata dei servizi da parte di Lecce e Vernole”.

“Come ho già detto altre volte – prosegue -, il Comune di Lecce dovrebbe assumere la leadership di una battaglia che preveda che i reflui di Ciccio Prete non finiscano più nel nostro mare, ma vengano usati, opportunamente depurati in agricoltura o industria per mezzo degli impianti già realizzati nel corso degli anni a spese dei cittadini”.

Pertanto Pankiewicz ha presentato un’interpellanza al sindaco per sapere se non ritenga di promuovere subito insieme al Comune di Vernole la creazione di una cabina di regia per affrontare i problemi evidenziati;  se non ritenga di avviare a soluzione l’annosa questione dei reflui a San Cataldo, promuovendo immediatamente un tavolo, oltre che col Comune di Vernole, anche con gli altri enti interessati alla gestione degli impianti ( Ato, Arpa Puglia, Acquedotto pugliese, consorzio di bonifica “Ugento Li Foggi”, consorzio Asi).

 

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