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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2012

Il 2012 che verrà: ambizioni e speranze, le elezioni chiamano

Per la prima edizione del 2012 , LeccePrima ha offerto agli aspiranti al ruolo di sindaco di Lecce uno spazio di riflessione sull'anno che ci siamo buttati alle spalle e su quello che si è appena aperto

 

Per la prima edizione del 2012 , LeccePrima ha pensato di offrire agli aspiranti al ruolo di sindaco uno spazio di riflessione sull’anno che ci siamo buttati alle spalle e su quello che si è appena aperto. In condizioni di assoluta parità, la precedenza è stata data al primo cittadino in carica, mentre per gli altri candidati ci si è attenuti all’ordine alfabetico.

Di seguito, dunque, gli interventi di Paolo Perrone, Antonio Capone, Loredana Capone, il MoVimento 5 stelle (che a breve sceglierà il proprio candidato), Paolo Pagliaro, Adriana Poli Bortone, Carlo Salvemini e Sabrina Sansonetti

 

Paolo Perrone: “Fermento, vivacità culturale, opportunità per i giovani”.

Alla fine di ogni stagione ci capita di voler conservare nell'armadio gli abiti che ci sono andati più a genio - per indossarli l'anno seguente - e di mettere via, invece, quelli che siamo certi non utilizzeremo più. Allo stesso modo, del 2011, ci sono le piacevoli sorprese da conservare, le novità che hanno strappato un sorriso alle famiglie che, di norma, faticano a sbarcare il lunario; le opportunità che hanno dato gioia a un giovane talento, premiato per la sua perseveranza, magari con un contratto di lavoro nella sua terra. Sono gli scorci positivi di un anno difficile, nel quale le salite ripide non sono mancate.

Se dovessi sfogliare l'album delle fotografie di questo 2011, prenderei certamente fra le mani quella realizzata in una calda giornata di novembre, in piazza Palio. Come dimenticare "Io lavorerò a Lecce", progetto che ha portato centinaia di ragazzi a toccare con mano il mondo del lavoro, grazie a imprenditori desiderosi di incontrare le risorse umane del nostro territorio, nonostante una crisi che imperversa. E poi c’è quella scattata nel centro "Dopo di Noi", nato per garantire cura ai ragazzi diversamente abili, anche dopo la scomparsa dei loro genitori. Un’ondata data emotiva che nasce dall’esser vicini ai genitori incerti sul domani dei propri figli.

Il 2012, inoltre, è pronto a viaggiare veloce sulle connessioni wireless gratuite attivate ormai in quasi tutte le zone della città. Convinti come siamo di aver meritato degnamente il podio nella classifica del Sole24Ore - è a Lecce, fra le città del Sud, che gli italiani vorrebbero vivere – ci prepariamo all'avvincente sfida della candidatura del nostro capoluogo a Capitale europea della Cultura, forti delle precedenti esperienze dell’esposizione della Biennale di Venezia e della memorabile inaugurazione di Palazzo Vernazza.

perrone1-3-4È così che immagino il nostro domani: fermento, vivacità culturale, opportunità per i giovani. Questa sarà Lecce. Progetti già pensati e realizzati per una città più competitiva, europea - dal “Parco dei Bambini” al moderno asilo di via Merine, dall’ex Convento degli Agostiniani al Parco delle Cave, dal Museo di Santa Chiara al ribaltamento della stazione ferroviaria, fino alla rigenerazione urbana dei nostri quartieri e delle strade – andranno a sommarsi ai cantieri del futuro.

La nostra è una storia che merita di essere ancora raccontata. Le note negative di questo 2011 sono gli abiti di cui dobbiamo spogliarci: è questo l'augurio che rivolgo ai miei concittadini per l’anno che si apre. Secondo un proverbio indiano, per essere veloci è meglio correre da soli, ma per andare lontano è necessario correre insieme. E noi – ne sono convinto – ci terremo ancora per mano, per lo sviluppo di questa città.

 

Antonio Capone: “I nostri candidati in consiglio comunale rifiuteranno i compensi”.

L’anno che ci siamo appena messi alle spalle non è stato un anno facile per la nostra città, almeno sotto il profilo amministrativo, poiché sono venuti al pettine una serie di nodi gestionali che hanno dimostrato quanto Lecce sia ingessata.  Ma è questa situazione difficile che ci ha indotto a trovare energie nuove da mettere a disposizione di un progetto diverso di gestione della cosa pubblica. Proprio da qui ha tratto linfa lo spirito che anima la nostra associazione culturale che è diventata anche movimento politico che si confronterà con le aspettative e le esigenze dei leccesi.

È una sfida, quella dinanzi a noi, sicuramente ardua ma indubbiamente entusiasmante, con la quale vogliamo andare alle radici vere dei motivi che hanno portato ad una confusione paralizzante. E vogliamo fare ciò non utilizzando la chiave della cosiddetta antipolitica, bensì riscoprendo l’autentico significato della parola “servizio” che è connesso alla decisone di impegnarsi in prima persona per il bene comune. Tutti i candidati al Consiglio Comunale della nostra lista hanno già deciso che non accetteranno alcun compenso, nemmeno sotto forma del famigerato rimborso spese, per l’esercizio del proprio impegno.

Antonio Capone-4Ci sembra un modo vero, affatto demagogico, di riscoprire il significato profondo della politica, nel pieno convincimento che passa sempre dall’esempio il diritto-dovere di chiedere ai cittadini pari rigore nel rapportarsi con le istituzioni. Anche perché non si può immaginare di ragionare e discutere su Lecce senza inserire la nostra città nelle spire di una crisi nazionale e internazionale che non si risolve con le ricette del Governo Monti, tutte imperniate nel chiedere continui e inutili sacrifici alle famiglie.

Non è con la sterilizzazione dei consumi che si svolta. Bisognerebbe sostenere, invece, la domanda per rimettere in moto l’economia. La nostra città si fonda su un tessuto commerciale che si vede continuamente penalizzato e sarà pertanto il 2012 l’anno in cui si dovrà, finalmente, andare in controtendenza, mettendosi dalla parte di chi lavora e non perennemente contro.

A Lecce si è persino inventato l’ostacolo delle corsie preferenziali e della metropolitana di superficie, il cosiddetto filobus, per intralciare ancor di più il lavoro di chi tutti i giorni apre la propria attività commerciale per fornire beni e servizi alla comunità. Non è troppo immaginarsi una nuova amministrazione che abbia il coraggio di distogliere lo sguardo da se stessa per rivolgerlo, finalmente, ai cittadini.

 

Loredana Capone: “Il tempo è prezioso. Ripartirò da Lecce, la mia città”.

Il 2011 non potrà certamente essere ricordato come un anno positivo per l'Italia. L'economia si è fortemente contratta, insieme alle opportunità di lavoro, alle possibilità per i giovani e alle speranze di un futuro di crescita e prosperità. Il 2012, se lo osservassimo solo da questo punto di vista, si presenterebbe ancora peggiore e ancora più difficile da gestire. In una congiuntura economica sfavorevole per tutti, il singolo politico o la singola nazione può poco: serve lo sforzo di tutti, uno sforzo coordinato e rivolto a obiettivi comuni.

Il ruolo degli amministratori, però, non è dare la colpa agli altri o alla storia: è fornire risposte alle richieste dei cittadini, è studiare soluzioni ai problemi. È meritare, ogni giorno, la fiducia che gli elettori hanno dato loro attraverso il voto. Non si tratta solo di pessimismo e ottimismo, si tratta di mantenere la lucidità e di chiederci: da cosa ripartire? Io ripartirò da un'Italia rinnovata, che vuole mettersi alle spalle Berlusconi e che ha rimesso al centro i beni comuni: l'acqua, l'ambiente, la giustizia.

caponeloredana-2Ripartirò da ciò che ci insegna la Primavera Araba, dalla forte richiesta di democrazia e partecipazione. Ripartirò da ciò che di buono ho fatto in Regione Puglia: i bandi per l'occupazione, il sostegno alle aziende innovative, l'attenzione all'ecologia. Ripartirò da una scelta di vita, a molti apparsa così strana e così inconsueta da sembrare inspiegabile. Ripartirò da Lecce, la mia città, perché ha bisogno di persone nuove al governo e se avessi fatto finta di non saperlo mi sarei sentita in colpa per tutta la vita. Se i miei concittadini lo vorranno, ripartirò dalla cura delle ferite sanguinanti della città e le risaneremo insieme: la lotta alla povertà, agli sprechi, alle inefficienze, alle opacità, alla mancanza di programmazione nelle decisioni. 

Ripartirò dal lavoro, dall'arte, dalla cultura, dal turismo, dall'innovazione. Dal sole, dal vento, dall'acqua. Dai sorrisi dei concittadini per il ritorno alla normalità, all'ordinario, agli appalti che si chiudono nei tempi stabiliti, a una viabilità non caotica, ai servizi alla portata di tutti. E ripartirò da un messaggio positivo: non si può parlare sempre e solo di ciò che non va, bisogna anche dire cosa si vuole fare, perché, a vantaggio di chi e in quali tempi. Il tempo è un'altra parola preziosa: nel 2012 non potremo perderlo, e io non vedo l'ora di potermi mettere al lavoro per la città.

 

MoVimento 5 stelle: “Buttiamoci alle spalle personaggio oscuri e vicende compromesse”.

La fine del 2011 per Lecce potrebbe significare, se lo si volesse, la fine di un’era. La fine di decenni di sottomissione ad una politica che ha sempre visto nel cittadino un suddito, nelle finanze pubbliche un territorio di conquista e di spartizione, nella partecipazione diretta dei leccesi ai processi decisionali un rischio da evitare a tutti i costi.

Nel MoVimento 5 Stelle Lecce quello che ci auguriamo per il 2012 è soprattutto una forte presa di coscienza. Che un 2012 migliore sarà possibile solo a patto di essere capaci di immaginarlo, di costruirlo, di impegnarsi ed anche di lottare per esso: basta deleghe, impegno in prima persona. Che si sia in grado di ripensarsi protagonisti e centrali di una storia cittadina i cui ultimi capitoli sono tutti da riscrivere. Che si abbia la forte volontà di buttarsi alle spalle vicende oscure e personaggi ormai compromessi, sempre pronti a rigirarsi la giacca per sembrare sempre nuovi. Cosa ti prometteranno questa volta ?

candidati-6-2Cosa mai possono combinare ancora per fare sì che non gli si dia più credito ? Noi siamo quelli che credono nella bellezza dei propri sogni. Siamo quelli che scelgono il portavoce e non il candidato sindaco. Quelli che rifiutano i rimborsi elettorali e si autotassano perché la politica è passione, non affarismo. Quelli che la politica deve essere servizio civile, non la professione di una vita.

Quelli che i rifiuti possono essere una risorsa, non un problema. Quelli che le piste a singhiozzo dovrebbero essere per le auto, non per le bici. Quelli che raccoglieranno le firme per decimare i privilegi della casta politica regionale. Quelli che paesaggio ed ambiente vanno difesi e valorizzati, non lasciati alla mercé di speculatori del fotovoltaico e cementificatori senza scrupoli. Quelli che il Programma lo si fa per attuarlo - non come elenco di promesse usa e getta per allodole - e lo si fa tutti insieme - perché la città va disegnata soprattutto da chi poi ne fruirà e non sempre e solo da chi subordina tutto a profitti e potere. Sappiamo che in molti la pensano come noi.

Sappiamo anche che difficilmente la nostra voce arriverà a tutti. Perché noi l’attenzione costante dei giornali, una sede centrale per accogliere i simpatizzanti od organizzare un convegno, i fondi per i poster 6x3 e per gli spot televisivi non li avremo e neanche li vorremo mai, se ottenerli significasse scendere a compromessi. Continueremo a fare politica come crediamo sia giusto farla: tra i cittadini ascoltando i cittadini. Tu, che 2012 vuoi ?

 

Paolo Pagliaro: “Diamo voce alle istanze di chi non ne ha mai avuta”.

Quello che si chiude è un anno ambiguo, caratterizzato dall'esplosione di molti rancori. Ho visto gente che si è divisa il pane per trent'anni non rivolgersi più la parola. Ho visto tanti “seguaci” intraprendere guerre mai dichiarate. Ho visto personaggi che hanno fatto la recente storia del Salento scomparire dalla scena. Altri restarci a tutti i costi. Ho visto, come tutti voi, le prove delle mascalzonate che hanno attraversato la gestione della cosa pubblica in città. Ho visto tradimenti consumarsi e tante nuove amicizie, spesso false, fiorire.

Ho visto persone sostenere tutto e il giorno dopo il contrario di tutto a seconda della convenienza del momento. Senza vergogna. Ho visto gli impiegati, gli imprenditori, i disoccupati e i professionisti di questa città subire scelte e chiedere prebende ai potenti. Ho visto cose che non vorrei vedere più già a partire dal 2012. Auguri a tutti, che questo possa essere l'anno in cui la società civile possa tornare ad avere finalmente il rispetto della sua forza politica e della sua carica umana.

Pagliaro_Pagliaro_04-2Come sapete il mio Movimento e la Federazione APL saranno della partita alle prossime amministrative. Lo scopo della nostra presenza sarà proprio quello di dar voce alla istanze di chi non ha mai avuto ascolto. Sono convinto, oggi più di ieri, che questa esperienza avrà un grande risultato elettorale. Abbiamo l'ambizione di governare la città, scompaginando gli schemi del potere. Perciò entro il mese di gennaio la base dell'Apl sarà consultata per decidere delle nostre eventuali alleanze. Ci sentiamo forti nelle trattative, perchè il nostro terreno di scambio non sono gli appezzamenti da riqualificare urbanisticamente, non barattiamo la dignità coi posti in giunta.

Non esistono mie  ambizioni di potere su cui sento inutili chiacchiere: ciò che chiediamo, e che otterremo, è la dignità, il protagonismo della gente nelle scelte politiche: se ci avessero chiesto con un referendum “volete il filobus che costa 22 milioni di euro, volete acquistare i Palazzi di Via Brenta?”, probabilmente Lecce scriverebbe un'altra storia, e oggi faremmo analisi di sviluppo al posto della conta dei danni. Lo sviluppo di una città del Mare e del Barocco, un programma di cui sentirete parlare. Auguri a tutti per un sorprendente 2012.

 

Adriana Poli Bortone: “Lecce è devastata da erbacce, parcheggi, tendopoli e speculazione”.

Se devo esprimere un parere su quanto sia ascrivibile ai meriti amministrativi, non sono fra quelli che dicono “dopo di me, il diluvio”. Riesco a salvare le cose fatte dagli altri: del 2011, per esempio, salverei l’albero di Natale, simpatico mix tra moderno e tradizione che avevo già apprezzato a Roma; e il presepe nell’anfiteatro, anch’esso diventato oramai una tradizione, miracolosamente sfuggita al tritacarne della discontinuità.

Ma come tutti gli italiani, anche noi leccesi abbiamo conosciuto i segni della crisi. Anzi, come gente del sud, ne abbiamo conosciuto i morsi. Quello della crisi, è un tema con il quale dovrà fare i conti l’amministrazione nel futuro della nostra città. Senza risorse e con i fondi europei in  scadenza e utilizzati a poco più del 10 per cento, si potrà operare a Lecce solo nell’ambito del realisticamente possibile. Incominciamo col dire che Lecce oggi è una città sciatta e disordinata. Oltre ai fili del filobus, che possono non piacere,  la città è letteralmente devastata  da erbacce, parcheggi selvaggi, tendopoli autorizzate un po’ ovunque, e dalla speculazione selvaggia dell’orribile cartellonistica pubblicitaria, proliferata senza regole e senza utilità di servizio.

Poli-29-3Tanto per cominciare, bisognerebbe bloccare il piano delle alienazioni, fatto contra legem e senza prospettive di un centro direzionale unico. Poi, occorrerebbe bloccare il piano dell’impiantistica pubblicitaria, le tante, troppe varianti al PRG fatte mentre ancora si studia (ma quanto si studia?) il nuovo PUG! Già la semplice manutenzione, il portare a termine le tante opere incompiute, e sviluppare periferia e marine sarebbe tanto!

Assistere degnamente le fasce più povere della popolazione è anche un concreto ed utile deterrente contro la microcriminalità. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a numerosi episodi, piccoli e grandi, che hanno preoccupato tutti noi. Più volte abbiamo chiesto consigli comunali straordinari sulla questione, senza purtroppo avere ascolto. Al tema della sicurezza può collegarsi anche quello dell’integrazione sociale. Un sindaco con visione europea dovrebbe proseguire sul percorso che, per la prima volta in Italia, fu avviato dalla sottoscritta nel 2000, quando introducemmo per Statuto il 41° consigliere, espressione delle comunità di immigrati presenti in città. Ecco cosa occorre: un programma fatto di piccoli gesti e di attenzione quotidiana, affidato anche alla capacità di saper rileggere quanto fatto nel passato, quando Lecce da “paese” diventò “città”.

 

Carlo Salvemini: “Trasparenza, coerenza, legalità. E’ il momento di voltare pagina”.

Ci lasciamo alle spalle un anno sotto molti aspetti difficile: segnato da una crisi sociale che ha colpito tutti nel nostro paese e da situazioni locali che segnano il bilancio di una stagione politico amministrativa segnata da senso di impunità, insofferenza alle regole, discrezionalità assoluta, irresponsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, dissennatezze programmatiche. Via Brenta, il Boc, il filobus, Parco Corvaglia sono questioni di cattiva politica ancora prima di essere, purtroppo, vicende penali.

Carlo Salvemini-16-2C’è anche per questo il desiderio di molti di voltare pagina, di cambiare davvero, di recuperare il significato di parole antiche: servizio, onestà, coerenza, legalità, competenza, sobrietà, partecipazione. E’opinione diffusa che il 2011 segni in città la fine di un ciclo. Dobbiamo lavorare tutti insieme per fare  di Lecce non solo un posto dove è bello vivere per la bellezza storica, architettonica, monumentale, per la mitezza del clima, per la suggestione del mare. Ma anche per la qualità della vita dei propri concittadini, quelli che vivono a Lecce tutto l’anno e non si limitano a visitarla per pochi giorni. 

Dobbiamo investire sui servizi pubblici che sono lo strumento cardine per rafforzare i diritti di cittadinanza, ridurre disagi e diseguaglianze sociali; dobbiamo volere uno sviluppo urbanistico che privilegi la riqualificazione all’espansione e l’attenzione alla centralità degli spazi pubblici grazie ai quali si costruiscono relazioni, identità, sentimenti; dobbiamo puntare ad un sviluppo sostenibile che le potenzialità presenta: l’università che è patrimonio di ricerca, conoscenza, innovazione; il turismo che deve essere maggiormente qualificato in termini di servizi; l’artigianato locale che va preservato e valorizzato; la cultura che deve affermarsi come diritto di cittadinanza e fattore strategico di crescita sociale ed economica.

Fare di Lecce un’eccellenza nella vivibilità urbana. Tutto questo è un’ambizione massima. Questo mio auspicio per l'anno appena giunto è noto e si ritrova a nelle idee e nei programmi che, insieme alle proposte dei cittadini coinvolti, stiamo da tempo costruendo e presentando alla città. Partendo da questi nostri impegni, giornalmente condivisi dai leccesi che vogliono essere parte del cambiamento, si può pensare ad una Lecce diversa, pensata per la collettività. Una città che nel 2022 possa aver concluso questo percorso di rinascita civica ed essere, con un decennio di buon governo, un centro virtuoso e di riferimento per tutto il Mezzogiorno.

 

Sabrina Sansonetti: “Mancanza di lavoro è la grande emergenza da affrontare e risolvere”

Vedo più luci che ombre nel futuro della nostra amata città, nonostante tutto. Per Lecce, tra scandali e dissesto delle casse comunali, si chiude un anno durissimo.  Eppure, forse proprio come reazione a tutti questi problemi, si percepisce tra i nostri concittadini una consapevolezza nuova: la necessità di attuare un cambiamento profondo. Un cambiamento che può e deve partire dalle abitudini quotidiane di ciascuno di noi, senza aspettare che siano solo i politici a dare il buon esempio.

Quando si arriva sul bordo del baratro, ci si salva solo cambiando i comportamenti individuali. E per ciascuno di noi è arrivato il momento di uscire da questa condizione di colpevole e consapevole indifferenza: ciascuno deve fare la sua parte.  Se ho accettato di candidarmi alle primarie del centrosinistra come sindaco di Lecce è proprio perché avverto il dovere di crederci ed impegnarmi in prima persona per difendere i valori in cui credo fermamente, mettendo a disposizione della coalizione le mie energie, competenze e sensibilità verso le problematiche sociali, ambientali, economiche ed amministrative. Credo molto nelle potenzialità di Lecce. La mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, è la grande emergenza da affrontare e risolvere.

Sansonetti-2-2-2Tuttavia ci sono degli spiragli: innanzitutto  il turismo che ha urgente bisogno di migliorare la qualità dei propri servizi, garantendo un’offerta competitiva rispetto a quella delle altre città d’arte. Poi il mondo delle imprese che trova nel nostro territorio le migliori professionalità sia nei comparti tecnologici e innovativi, sia nell’edilizia e negli altri settori più tradizionali. Senza tralasciare la spinta che l’associazionismo in grado di generare o che lo sport può rappresentare come modello positivo e costruttivo dello stare assieme.

Tra i leccesi cresce l'esigenza verso una politica etica più sobria, sensibile, trasparente e rigorosa, ma anche più ambiziosa e coraggiosa. Una politica che non sia legata a doppio filo con gli interessi privati. C’è bisogno di incentivare meccanismi virtuosi che consentano ai cittadini di essere  parte attiva e di riconoscersi nell'operato delle istituzioni, in cui il merito abbia un valore spendibile e in cui venga riconosciuto e valorizzato il talento femminile. Da parte mia ho accettato il confronto. Assieme ad Italia dei Valori e con l’impegno di tante amiche e amici, crediamo di poter contribuire in termini di pluralismo al processo di costruzione del centrosinistra, in grado di portarci ad un nuovo modello di società responsabile e sostenibile che punti sulla trasparenza, l’onestà e la fiducia.

 

 

 

 

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