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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni comunali 2012 Via Nazario Sauro, 56

Comunali, Salvemini sarà della partita. In cantiere "Noi per Lecce"

Dopo aver ceduto il passo a Loredana Capone, vincitrice delle primarie, il promotore di Lecce2.0dodici annuncia la nuova tappa del suo viaggio politico. Una lista autonoma e inclusiva nel centrosinistra classico

LECCE - "Noi perdiamo con il sorriso perchè la buona politica, oltre che etica, è anche estetica" aveva detto Carlo Salvemini, nella tarda serata di domenica, quando nel comitato di via Nazario Sauro - affollato dai sostenitori - si assaporava l'amarezza della sconfitta rimediata alle primarie del centrosinistra. Da allora si era rituffato negli affetti familiari, con la compagna e il figlio di due anni, e nel lavoro che nell'utlimo mese aveva trascurato per farsi una campagna elettorale tutta pedali. Aveva chiesto qualche giorno di riflessione, ai suoi e alla coalizione tutta, per valutare con lucidità l'esito delle urne e oggi, dalla sua pagina di Facebook è arrivato il primo, netto, segnale del "risveglio". 

Il messaggio è chiaro: sullo sfondo di un incontro aperto convocato per sabato pomeriggio, l'idea di una lista, nominalmente civica - "Noi per Lecce" -, ma con una forte ambizione politica: quella di non disperdere il patrimonio, anche umano, accumulato in questi lunghi mesi di mappatura della città, dei suoi bisogni, dei suoi sogni. E del resto, non è l'unico a pensarlo. Ieri la Federazione della sinistra, a firma di Alessandro Persano (Prc) e Massimo Melillo (PdCi) ha lanciato l'idea di un soggetto unitario che rappresenti la sinistra dello schieramento nelle amministrative del 6 e 7 maggio (con eventuale ballottaggio il 20 e 21). Sulla proposta saranno interpellate tutte le forze politiche e le associazioni che hanno sostenuto la candidatura di Salvemini e già sabato si potrebbe capire la capacità inclusiva di questo progetto.

"Io resto fermo all'idea di poter vincere le elezioni per presentare un'alternativa di governo: con il candidato scelto dai cittadini naturalmente; e con un centrosinistra unito, lo stesso che governa la Puglia" ha scritto Salvemini sul suo profilo, ribadendo peraltro quella che è la discriminante per lui irrinunciabile: l'allargamento della coalizione a soggetti esterni - vedi Udc, ma non solo - rimetterebbe tutto in gioco, profilando scenari oggi inimmaginabili. 

Umberto Uccella, Pd: "Dalla Federazione della sinistra un errore politico ed elettorale".

Il Partito democratico, come è logico che sia, è in attesa delle mosse di Salvemini. L'analisi del voto di domenica, infatti, ha messo in evidenza come il successo numerico non possa nascondere una discrasia di fondo: il voto di opinione è andato quasi tutto sul candidato indipendente. E senza la società civile si va poco lontano. Lo sa bene Umberto Uccella, storico dirigente di via Tasso, che sembra favorevole più ad un profilo civico che politico della lista di cui Salvemini dovrebbe essere il leader.

uccella-2"Quella proposta - scrive Uccella con riferimento a quanto sostenuto dalla Federazione della sinistra - è un errore, sul piano politico e su quello elettorale. Intanto, perché tenderebbe a semplificare le diverse identità dell’insieme di quelle forze.  Al tavolo del centrosinistra, quei partiti hanno agito uti singuli e, lungo questa strada, hanno avuto un’influenza politica obiettivamente amplificata rispetto all’effettiva forza elettorale che rappresentano. In secondo luogo, Salvemini non è esponente né della FdS, né di Sel, ma, da lungo tempo, è alla testa di un movimento che autonomamente si colloca nel panorama delle forze del centrosinistra e sarebbe quanto mai utile ed opportuno che le energie che hanno animato quel movimento scendessero in campo con un proprio profilo politico elettorale e sotto la guida dello stesso Salvemini".
 
"Questo, tra l’altro, è lo strumento più idoneo per rendere concreta la giusta esigenza posta da Salvemini proprio sul ruolo che egli ricoprirà dopo l’eventuale affermazione elettorale della coalizione, perché, appunto, sia il prodotto di un impegno e non quello di una cooptazione dall’alto. Non spetta a me ricordare, poi, che siamo di fronte ad un sistema elettorale –quello delle comunali- che va ben interpretato e che implica la necessità di attivare quante più forze possibile e, di conseguenza, quante più liste possibile allo scopo di moltiplicare gli apporti dell’intera platea dei candidati consiglieri della coalizione. E’, questo, un tema di cui tutte le forze dello schieramento debbono farsi carico. Nella competizione comunale, le personalità che maggiormente sono esposte hanno più di altri l’opportunità di costruire attorno a sé liste cittadine che, accanto ai partiti tradizionali, evochino forme di autonoma presenza di pezzi importanti di società civile nella campagna elettorale".    
 

 

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