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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2012

Perrone ribalta l'accusa: "Loredana ha copiato Pisapia e Turco. Ecco le prove"

Il sindaco riconosce: "Se io ho rilanciato un punto del programma del 2007, lei ha ripreso letteralmente il sindaco di Milano e l'allora ministro della Salute". E ricorda i precendenti "autogol" sui manifesti e di Carlo Quarta

LECCE - Livia Turco, allora ministro della Salute, il 4 dicembre 2007: "La battaglia per la costruzione di un sistema inclusivo in grado di promuovere e sostenere un'effettiva integrazione delle persone diversamente abili richiede che le tematiche riguardanti le disabilità non siano considerate soltanto per le loro implicazioni strettamente sanitarie e sociali, pur rilevanti, ma sempre di più come attinenti all'area assai più ampia dei diritti umani". Identiche parole compaiono nel programma elettorale di Loredana Capone, candidato sindaco del centrosinistra a Lecce, nello stesso ordine, al paragrafo "Una nuova idea di welfare" del programma elettorale depositato a Palazzo Carafa. 

E' solo una delle cinque citazioni - le altre quattro sono riconducibili al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e al presidente della sezione umbra dell'Opera nazionale mutilati e invalidi civili - che il primo cittadino uscente e in corsa per la riconferma, Paolo Perrone, ha fatto nel corso di una conferenza stampa convocata per respingere al mittente le accuse di "autoplagio" rivoltegli ieri dalla vice presidente della Regione dopo la conferenza stampa sul welfare: “Il sindaco Paolo Perrone - aveva detto la sfidante - mostra di avere la memoria corta ma sbaglia se pensa di nascondere le sue promesse mancate alla città.  Tra queste  ci sono il Centro per la famiglia e l’Osservatorio sulla famiglia che oggi  in conferenza stampa il sindaco ha indicato come novità del suo programma in materia di welfare, ma che in realtà erano già nel programma elettorale del 2007 e non sono mai state attuate.  C’è di più: non soltanto Perrone ricicla i punti del  suo programma elettorale 2007 facendoli passare per delle priorità, ma utilizza le stesse identiche parole del documento di cinque anni fa".

All'operazione di "riciclaggio" - secondo lo staff di Loredana Capone - il sindaco avrebbe affiancato quella di eliminazione di punti del programma mai attuati come la "consulta comunale delle associazioni che operano per il superamento dell’handicap" e il "biglietto unico per il trasporto degli studenti e agevolazioni Ici per chi affitta con contratti regolari e a cittadini extracomunitari".  Così, tra copyright e scarsa originalità, è in corso l'ennesimo round di una polemica elettorale destinata verosimilmente a crescere di tono nei sedici giorni di campagna che separano Lecce dal voto. Da una parte il sindaco riconosce di voler proseguire nella sua attività amministrativa riprendendo i punti del vecchio programma che, per varie ragioni, sono rimasti sulla carta; dall'altra l'esponente del centrosinistra non fa nulla di scandaloso riprendendo spunti da colleghi di partito o di coalizione. Posizioni, entrambe  legittime. 

Perrone ha definito l'accusa mossagli come il terzo autogol di Loredana Capone: "Prima la campagna sui manifesti sei per tre, dimenticando che sono stati utilizzati anche da una sua congiunta poi l'intervento sulla vicenda che sta coinvolgende il candidato Carlo Quarta (quella della presunta combine di Bari-Lecce, ndr) tacendo completamente le questioni che riguardano in presidente della Regione, Nichi Vendola". Il primo cittadino ha anche aggiunto di essere stato in qualche modo costretto a convocare la conferenza odierna, "perchè lei si ostina a vedere la pagliuzza nell'occhio degli altri senza vedere le travi nel proprio". "Sono un ciclista in fuga, e mi sento inseguito", ha concluso sardonicamente Paolo Perrone palesando tutto il suo ottimismo per l'esito della competizione"

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