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Perrone ribalta l'accusa: "E' il centrosinistra che ha cercato noi"

Primarie, vigilia di polemiche. Blasi, Pd, chiede a Vendola di prendere le distanze dalle voci di infiltrazioni da destra. Il sindaco: "Sono i tre candidati che hanno chiesto, chi più, chi meno, una mano. Noi non abbiamo alcun interesse"

LECCE - Atmosfera a dir poco frizzante nel centrosinistra leccese, alla vigilia delle primarie che designeranno lo sfidante di Paolo Perrone alle prossime amministrative. Il Pd insiste sulle voci di infiltrazioni pilotate da esponenti del Pdl, tanto che il segretario regionale, Sergio Blasi, con una nota chiama in causa direttamente il presidente della Regione, Nichi Vendola: "A questo punto mi aspetto un appello di tutti e tre i candidati ma anche una presa di distanza immediata e pubblica del presidente Vendola,  che è stato campione delle primarie, sull'argomento. Come Pd abbiamo scelto di sottoporre la candidatura di Loredana Capone alla legittimazione popolare per il bene del centrosinistra unito ma questo non significa piegare la qualità delle proposte in campo ai tatticismi di un centrodestra, povero di idee e di proposte, che vuol minare il corretto svolgimento delle stesse". Una dichiarazione forte, quella del leader regionale dei democratici, che sembra voler mettere in discussione la stessa competizione di domenica.

A trarne giovamento, per adesso, è il sindaco di Lecce, Paolo Perrone. Chiamato indirettamente in causa, il primo cittadino ha capovolto la prospettiva: "In ogni competizione si sente questa tiritera. Io ho avvertito che ci sono state delle invasioni di campo, ma sono state dei candidati che hanno chiesto, chi più, chi meno, una mano agli esponenti del centrodestra. Io a tutti i miei ho detto che noi non andiamo a votare. Per due motivi: farlo significherebbe aumentare in numero dei partecipanti. Più persone andranno a votare più verrà speso come un successo del centrosinistra. Secondo: non so chi possa essere più abbordabile, a maggio, per cui ammesso che volessimo giocare sporco non sapremmo a favore di chi". 

Prima ancora che il primo cittadino rilasciasse queste dichiarazioni, Carlo Salvemini, il candidato di Lecce2.0dodici, Sel, Federazione della sinistra, La Puglia per Vendola aveva già preso posizione: "La mia modesta biografia non si presta a equivoci, sospetti, allusioni contiguità. Per questo da candidato, oltre che da elettore del centrosinistra leccese, sono offeso e indignato del tentativo di rovinare lo strumento delle primarie evocando strane manovre di partecipazione al voto da parte di esponenti di primo livello del centrodestra cittadino. E' la nostra festa di partecipazione e nessuna pensi di rovinarcela. E' lo stesso pensiero, so per certo, di Loredana e Sabrina: difendiamo insieme le primarie, il centrosinistra, le nostre possibilità di vittoria alle elezioni".

Intanto il Comitato di garanzia delle primarie prova a smorzare tutte le voci: "Polemiche pretestuose che hanno lo scopo di delegittimare un momento di democrazia che in fondo forse fa paura a qualcuno", ha commentato Nicola Grasso, il presidente. All'hotel Tiziano fervono i preparativi: saranno tre le sale che accoglieranno i partecipanti. Per votare è necessario solo un documento di identità che comprovi la residenza in città e il contributo di un euro. Hanno diritto di esprimere la propria preferenza anche i 17enni che entro il 31 maggio raggiungeranno la maggiore età e i cittadini nati all'estero ma residenti a Lecce (sono circa 5mila). Si vota dalle 8 alle 22. 

Il Pd: "Forse il danno è fatto. L'unico rimedio: andare a votare in tanti".

fabrizio marra coordinatore cittadino margherita lecce-2Il Partito democratico, a firma di Salvatore Capone e Fabrizio Marra, segretario provinciale il primo, cittadino il secondo, attribuiscono al resto della coalizione il fatto di non aver introdotto nel regolamento una norma anti-infiltrati più stringente. 

"A questo punto il danno, forse, è già stato fatto. Ora c'è solo un modo per ridurre il peso delle infiltrazioni sulle primarie: andare a votare in tanti. Più saremo, meno sarà efficace il loro tentativo di influenzare l'esito del voto. La partecipazione massiccia, entusiasta, festosa, del popolo del centrosinistra è l'unica vera garanzia di autenticità dello spirito democratico che lo strumento delle primarie vuole rappresentare. La partecipazione è l'unico vero antidoto contro il germe della vera anti-politica, che questo caso dimostra annidarsi anche in alcuni settori della politica e delle istituzioni democratiche".

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