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Elezioni comunali 2012

Primarie, per Perrone quasi un plebiscito. Vince con l'83,6 per cento

Il sindaco uscente è il candidato ufficiale del centrodestra. Pagliaro si ferma al 14 per cento. Hanno votato in 17418. La prima dichiarazione: "Pronti ad allargare la coalizione". Obiettivo, la vittoria al primo turno

LECCE - La vittoria non era in discussione, ma contava valutare il distacco. Perchè l'ampiezza del successo, in casi come questo, conta più del risultato in sè. Paolo Perrone ha vinto le primarie del centrodestra grazie ai 14335 voti ricevuti, peri all'83,64 per cento dei voti validi. L'altro Paolo, Pagliaro, si è fermato al 14,01 mentre a Gigi Rizzo è rimasto il 2,35. Un risultato schiacciante che sfiora i contorni del plebiscito. Numeri che consegnano al sindaco uscente la leadership assoluta dello schieramento e la possibilità di inchiodare gli interlocutori fino ad ora riottosi ad una scelta: o dentro, o fuori. Adriana Poli Bortone, ma anche l'Udc, dopo stasera, hanno il quadro della situazione più completo. E se il dialogo con Io Sud era già ripartito nelle ultime settimane sotto gli auspici del neo coordinatore provinciale del Pdl, Antonio Gabellone, i centristi dovranno meditare - alla luce degli ultimi dati - su chi possa essere, tra Loredana Capone e Paolo Perrone, il cavallo vincente.

Certo, la macchina di Palazzo Carafa si è mossa in maniera massiccia ed efficace. Portare ai seggi del Tiziano gran parte dei 17418 votanti è stata una dimistrazione di forza e di radicamento nel tessuto sociale di una città che da Salvemini padre non conosce un governo progressista. Basti pensare, tenendo a mente il dato delle ultime amministrative, che il centrodestra ha mobilitato la metà del suo elettorato potenziale, cioè quello che allo stesso Perrone diede una vittoria al primo turno con il 56 per cento dei voti. Oppure, visto da altra prospettiva, , mancherebbero  "solo" 5mila voti al dato di oggi per eguagliare il risultato di Antonio Rotundo del maggio 2007. Se però questa affluenza così imponente corrispondesse al massimo o quasi della capacità di mobilitazione della coalizione, allora questa sì che sarebbe una consolazione per il centrosinistra che, realisticamente, a maggio potrà al massimo dello sforzo quadruplicare le preferenze totali delle primarie del 22 gennaio, quando votarono in 7800.

primariedestrafine 003-3Il sindaco uscente sa però che credere di aver già vinto sarebbe un regalo per un'avversaria esperta e solida come Loredana Capone. Per questo la sua prima dichiarazione è stata molto indicativa dal punto di vista politico: "Non è detto che questa coalizione debba rinchiudersi in se stessa. Noi siamo pronti a ragionare anche con chi non è qui con noi stasera". E già nelle prossime ore si valuterà l'impatto di queste parole: nell'esecutivo dell'Udc la componente di centrodestra avrà buon gioco a difendere le ragioni di un'alleanza con il Pdl sapendo anche di interpretare il sentimento di una buona parte del proprio elettorato. Del resto, se l'Udc non vuole limitarsi ad una battaglia di testimonianza - alla quale appare condannato quel che resta del Terzo polo se decidesse di correre da solo - allora una decisione chiara non si può più rimandare. O in un senso, o nell'altro. Ed è altrettanto evidente che il sindaco uscente punti, a questo punto, a creare le condizioni per una vittoria al primo turno.

Perrone ha avuto parolo di elogio e di riconoscenza per i suoi sfidanti, ammettendo di aver potuto contare sul vantaggio di un apparato che agli altri due era precluso ed ha concluso lanciando il guanto della sfida alla sua avversaria del centrosinistra. "Il tempo dei sondaggi è finito", ha chiosato il vincitore delle primarie con esplicito riferimento ai numeri più volti diffusi dalla vice presidente della regione secondo i quali in uno scontro diretto sarebbe lei ad avere la meglio.

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