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Salvemini ai giovani: "Zero promesse, darò pari opportunità"

Incontro con l'assessore Nicola Fratoianni. Il candidato alle primarie respinge la logica delle promesse in tema di lavoro e ammonisce i suoi simpatizzanti: "Spietati con gli avversari ma prima ancora severi con noi stessi"

LECCE - Il percorso di avvicinamento di Carlo Salvemini alle primarie del 22 gennaio ha fatto tappa, oggi, sul "luogo" delle politiche giovanili. A discuterne con lui, l'assessore regionale Nicola Fratoianni, il segretario cittadino di Sel, Antonio Montillo, e Ramon De Pascalis in rappresentanza del circolo Zei. Il confronto è partito da una domanda molte semplice: Lecce è una città adatta ai giovani, che sa valorizzarne le potenzialità?

A giudicare dagli affitti in nero per gli universitari, dalla scarsa disponibilità di contenitori pubblici, dall'assenza di un coordinamento tra istituzione ed università, dallo steretipo di una Lecce by night dove il cittadino ha senso nello spazio del centro storico solo se consuma, la risposta non può essere positiva. Salvemini ha aggiunto un tema che pare essere uscito da tempo dal dibattito pubblico: il silenzio assordante riguardo all'impiantistica pubblica sportiva: "Ci sono una miriade di associazioni costrette a salti mortali per garantire le attività ed è paradossale che manchi ancora oggi un regolamento comunale per l'utilizzo delle strutture comunali. In questo modo si continua a trattare con il singolo amministratore per la concessione di uno spazio che altrove sarebbe rivendicato come un diritto nei confronti dell'istituzione".

Il promotore di Lecce2.0dodici ha citato come modello la riorganizzazione avvenuta a Bari e ha proposto la valorizzazione di modelli già esistenti in spazi già disponibili, come l'esperienza di Calcio senza confini presso il campetto di calcio a 8 dell'ex Opis. Altro tema startegico nel programma politico di Salvemini quello degli asili nido famiglia, una soluzione "chiavi in mano" - perchè la legislazione esistente già li consente - avanzata già nelle scorse settimane: "Le nostre proposte per rilanciare le politiche giovanili partono dalle giovani famiglie: vogliamo l'attivazione di asili nido familiari. Si tratta di una struttura alternativa all’asilo nido, con un numero variabile di bambini in base allo spazio di cui si dispone, all’interno di una civile abitazione, in cui sia presente almeno una figura di educatore, che provvede alla elaborazione del progetto educativo che verrà poi condiviso con i genitori. L’obiettivo è quello di aiutare i genitori a coniugare lavoro e famiglia, offrendo a quanti non possono usufruire dell'asilo nido, un concreto aiuto nell'assistenza ai figli".

Sul più specifico ambito delle opportunità per le fasce giovanili, Salvemini ha dichiarato di rifiutare categoricamente la logica delle promesse, soprattutto in tema di lavoro. Anzi, ha rilanciato: "Se dobbiamo giustamente essere spietati con gli avversari, dobbiamo essere molto severi prima di tutto con noi stessi, per cui non aspettatevi altro che un lavoro ad ampio raggio per la valorizzazione delle competenze e del merito in un contesto reale di pari opportunità. E perchè questo non resti uno slogan, bisogna fuggire dalla prima tentazione, le promesse". Infine, una risposta alla sollecitazione pervenutagli a mezzo stampa dopo la conferenza di Loredana Capone e Antonio Maniglio intorno alle polemiche sui fondi regionali alla cultura che - secondo il centrodestra - mortificano Lecce. Il consigliere regionale del Pd, a sostegno della candidata ufficiale del partito, aveva chiesto questa mattina a Salvemini una difesa istituzionale.

"Ho già detto come la penso, non ho nessuna esitazione a stare con il governo regionale. L'ho detto e l'ho ribadito anche sabato nel corso dell'incontro nel quale abbiamo ospitato Cesare Salvi, forse il porblema è che non sento l'esigenza di convocare ogni volta una conferenza stampa."

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