Piazza Libertini: "Mercato fino alle 14, poi spazio fruibile per tutti"
Carlo Salvemini dice sì al mercato cittadino ma, come avviene in altre città, con strutture mobili per lasciare poi campo a turisti e cittadini: "E' il simbolo dell'approssimazione e dell'insipienza delle politiche pubbliche"
LECCE - Che piazza Libertini, con la sua suggestiva prospettiva architettonica, venga presto restituita alla cittadinanza. Tutelando - va da sè - le attività degli operatori commerciali del rinomato mercato". É solo uno, tra i numerosi scenari, che si è augurato Carlo Salvemini, durante una sorta di "indagine sul campo", eseguita tra le bancarelle della piazza a ridosso del castello Carlo V, incontrando non solo gli stessi commercianti, ma raccogliendo anche i suggerimenti dei passanti.
"Piazza Libertini è oggi un luogo, più di altri, simbolo dell'approssimazione, della superficialità, dell'insipienza che hanno accompagnato in questi anni le politiche pubbliche cittadine - ha denunciato il promotore di "Lecce 2.0dodici" - "Ci troviamo di fronte ad uno spazio di grande suggestione e monumentale, da tempo sequestrato da un mercato permanente: decine di bancarelle allestite all'interno di gazebo di plastica si susseguono senza soluzione di continuità".
Del resto, quella delle polemiche circa una delle aree più discusse della città, costituisce ormai una storica saga. Ma la soluzione, a detta di Salvemini, non è certamente quella di trasferire il "bazar". Allo stesso tempo, non trova sensato che la vista di uno degli scorci più suggestivi della città, venga precluso a turisti e cittadini. La terza via, piuttosto, potrebbe essere quella di consentire l'apertra del mercato a partire dalla 7 del mattino, fino alle 14 del pomeriggio. A mercato terminato, smantellate tende e gazebo, la piazza rimarrebbe libera e fruibile. Anche per tutti gli altri.
"I controlli inesistenti- secondo Salvemini - hanno determinato degrado dei luoghi e inevitabile tensione tra commercianti e residenti; minacce di sgombero da parte dell'amministrazione comunale mai mantenute, cui hanno fatto seguito sprechi di denaro pubblico per l'allestimento di spazi di vendita a Settelacquare mai utilizzati".
