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Elezioni comunali 2012 Otranto

Sammarruco candidato Pdl: si apre la sfida a Cariddi

Durante la festa del suo compleanno, l'avvocato viene ufficializzato dal Pdl come candidato sindaco: "Io alternativo a Cariddi". Apertura alle componenti che non si riconoscono nell'amministrazione

OTRANTO - Corrado Sammarruco è il candidato sindaco del Pdl di Otranto: nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, l'avvocato e capogruppo uscente di minoranza, un po' a sorpresa, sceglie la propria festa, per ufficializzare la notizia, ormai nota. La sorpresa viene dal contesto che, stando alle indicazioni date fino a pochi minuti prima dell'annuncio-investitura dalla coordinatrice del Pdl ai più stretti sostenitori di Sammarruco, non doveva prevedere alcuna rivelazione: "Oggi si festeggia solo il compleanno" - era stato il commento più diffuso durante il buffet, allo "Smile", chiarendo che, per indicazione dello stesso ministro Fitto, l'ufficializzazione sarebbe arrivata in un'assemblea pubblica ad ottobre e che le due situazioni andassero scisse.

Con un colpo di teatro, invece, Pino Tondo, da speaker rodato con microfono a portata di mano, ha introdotto il capitolo "amministrative 2012", sottolineando come il candidato più logico del gruppo dovesse essere proprio Corrado Sammarruco: una considerazione, accolta con entusiasmo dai presenti, che ha fatto uscire allo scoperto lo stesso avvocato, apparso di recente più attendista. In un attimo appaiono lontani i tempi della controversa assemblea di luglio, quando il dibattito pro primarie aveva segnato una frattura nel Pdl, reputata di difficile ricomposizione.

Il lavoro sotto banco in queste settimane, portato avanti dalla coordinatrice, Francesca Bortone, per riavvicinare le parti, pur tra qualche scoraggiamento iniziale, ha, invece, prodotto proficui risultati, vista la ritrovata sintonia Significativo, in tal senso, è che ad investire della nuova candidatura l'avvocato sia proprio il geometra Tondo, con cui nella famigerata riunione di luglio, si era giunti ad un vivace scambio di accuse. È davvero tutta un'altra musica.

Fatto sta che Sammarruco impugna il microfono e regala un messaggio ai presenti, teso a caricare per la prossima campagna elettorale: parole precise, che non si spostano dal pensiero espresso nel recente passato, ma che demarcano la distanza rispetto a quello che è il "modello Cariddi". L'avvocato si pone come "alternativo" al sindaco, ma non in contrapposizione, utilizza un linguaggio pacato e per nulla aggressivo, puntualizzando che, in questa fase di crisi, responsabilità voglia che "nessuno faccia da solo".

Un invito alla partecipazione di tutti, per dare un contributo a rilanciare un progetto di città condiviso, che, allo stesso tempo, diventa indicativo di uno stile diverso da quello di Cariddi, ritenuto nel suo amministrare "un uomo solo al comando". Il tema della diversità è ricorrente nella serata ed è pane per i denti di Leonardo Salzetti, che a più riprese ribadisce ai presenti: "Non siamo come loro". Ma a chi gli fa notare che se la scelta doveva ricadere su Sammarruco, si sarebbe potuto perdere meno tempo, risponde per le rime, indicando i colpevoli del tentato "scisma": "Hanno cercato di dividerci. Non ci sono riusciti, anzi, siamo ancora più uniti e forti di prima".

C'è poi il doveroso omaggio dei presenti a Tommaso De Benedetto, che affianca Sammarruco e che, per l'ennesima volta, compie un passo indietro in favore dell'unità della compagine: anche qui il messaggio da inviare appare chiaro, ossia le divisioni hanno rappresentato solo una parentesi rispetto ad un percorso di unità.

Infine, Sammarruco, rinviando comunque tutti all'assemblea ufficiale, che segnerà l'avvio della campagna elettorale (così come originariamente previsto), lancia un messaggio di "piena apertura" a tutte quelle forze che, in questi anni, si sono dimostrate "alternative a Cariddi". I destinatari sono plurimi, anche se l'indirizzo preferenziale sembra quello di Livio Corchia, il quale con Nuovi Orizzonti è l'unico ad aver preannunciato da tempo di lavorare alla composizione di una lista autonoma dai due schieramenti tradizionali. Ma le eventuali risposte dovranno comunque avvenire in tempi brevi, visto che, nell'arco di un paio di mesi, il Pdl conta di poter chiudere la propria lista. Porte spalancate sì, ma non con estenuanti ed improbabili tira e molla.

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