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Elezioni comunali 2012

Loredana Capone sotto di 12 punti. E per vincere gioca la carta Berlusconi

Reso noto il primo sondaggio per le amministrative, fatto tra il 7 e l'11 marzo: la candidata del centrosinistra al 26,3 per cento. Netto vantaggio del sindaco, ma ben al di sotto del 50. Non ci sarebbe voto disgiunto

LECCE - Centrodestra in chiaro vantaggio ma ben lontano dal 50 per cento necessario a chiudere la partita al primo turno, candidati che raccolgono circa due punti in più delle coalizioni che li supportano, oltre un quarto di elettori tra incerti e potenziali astenuti. Sono questi i dati significativi emersi dalla pubblicazione del primo sondaggio commissionato da Loredana Capone all'istituto Troisi di Bari. Insieme ad alcuni input sulla priorità per i cittadini leccesi: prima fra tutte, il lavoro seguito a ruota dal filobus - che per due elettori fra tre andrebbe smantellato - e da un'agenda piuttosto prevedibile che spazia dalla pulizia e manutenzione delle strade al randagismo, dall'esigenza di piste ciclabili all'apertura di bagni pubblici e all'incremento della differenziata.

Sono state 1250 le interviste eseguite per strada - secondo una suddivisione per circoscrizione, sesso, età e condizione occupazionale -   tra il 7 e l'11 marzo, "il periodo di massima notorietà per il centrodestra", ha sottolineato il candidato dell'opposizione progressista. "Perché si erano tenute da poco le primarie del centrodestra e perché il patto Fitto-Poli Bortone era stato appena siglato e non si parlava d'altro". Un'altra avvertenza prima dell'uso: "Il dato di Melica - 1,6 per cento, la metà di quanto raccoglierebbe l'Udc - è sottostimato, la sua candidatura era stata ufficializzata solo poco prima del sondaggio".

Loredana Capone si è dimostrata serenamente consapevole del fatto che la strada è in salita, maanche che non è impossibile da percorrere, a condizione che ci si getti il cuore oltre l'ostacolo: "Il consenso del centrosinistra a Lecce è del 24,5 per cento mentre a livello nazionale è stimato attorno al 43. Io penso che dobbiamo lavorare tutti e tantissimo". Naturale, in qualche modo, l'appello ai leccesi, oggi come a dicembre: nella corsa alle primarie bisognava convincere l'elettorato del Pd della necessità di serrare i ranghi, adesso c'è da persuadere la cittadinanza - soprattutto gli indecisi - che non si deve aver paura di cambiare. Significativa l'introduzione, nella campagna elettorale, dello spauracchio dell'ex premier, Silvio Berlusconi, mossa suggerita evidentemente dagli indici di popolarità rilevati a livello nazionale:  "Dopo quindici anni avete il diritto di provare a dare fiducia a qualcun altro. Dopo 17 anni di Berlusconi, avete il diritto di mettervelo alle spalle definitivamente, e perchè ciò sia possibile, è importante che anche Lecce non sia una città del Pdl".

I numeri riferiti ai singoli - da ponderare con un margine di errore statistico di due punti e mezzo - danno il sindaco uscente, Paolo Perrone, al 38, 1 per cento (la coalizione di centrodestra al 36,5); Loredana Capone sarebbe al 26,3 contro il 24,5 delle liste che la sostengono. Maurizio Buccarella è indicato al 2,3 per cento (la stessa percentuale è per il Movimento 5 stelle) mentre Antonio Capone allo 0,3 (come la civica che lo candida a sindaco). Il 9,5 per cento è deciso a non votare, il 16,1 non ha scelto, il 5,8 sembrerebbe orientato ad esprimere solo la preferenza unica per il consigliere. 

L'esponente del Pd e vice presidente della Regione ha commentato così il dato politico: "Non c'è da meravigliarsi che Perrone sia avanti, ma due leccesi su tre non lo voterebbero. L'attuale amministrazione, dunque, è stata già bocciata. Ora sta a me, a noi, offrire un'alternativa credibile". Loredana Capone, insomma, ha rilanciato lo schema già offerto per le primarie, quando lo stesso istituto di ricerca le attribuì, un mese e mezzo prima del voto, uno svantaggio di 32 punti. Allora era Carlo Salvemini lo sfidante che vantava un lavoro pregresso nella costruzione della propria proposta politica e quindi un ragguardevole vantaggio tattico, oggi la lepre è Paolo Perrone "sindaco uscente, vice e assessore prima, e con un gruppo di liste ben radicate e i cui esponenti sono ampiamente noti". 

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