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Sostegni regionali alla cultura, Capone: "Perrone, un secessionista"

La vicepresidente della Regione Puglia ha replicato alle accuse di "baricentrismo" rivolte dal primo cittadino leccese. Dure le parole di difesa sui temi della cultura. "Perrone accecato dalla paura di concorrere"

LECCE - L'operazione bellico-mediatica "Desert storm" delle primarie del centrosinistra, si sta combattendo con cifre a cinque, sei zeri. Quelli snocciolati nell'arringa difensiva che, questa mattina, Loredana Capone ha tenuto a divulgare, in un'azione di contrattacco. Le accuse di "baricentrismo", in salsa cinematografica, che Paolo Perrone ha rivolto, pur col mirino puntato sulla Regione Puglia, alla candidata del Pd, sui temi della cultura, sono state sviscerate prima, poi  negate, con un lungo inventario di interventi sostenuti da Bari.

Il gergo, sempre più militarizzato con l'incedere del countdown, ha visto un Perrone agguerrito nel suo "fuoco di fila", che  la vicepresidente della Regione, con parole incendiarie, dalla potenza di una molotov, ha voluto denunciare. Gli spari in successione che il primo cittadino starebbe eseguendo rapidamente, senza tregua, con uno slalom tra i temi della cultura, sarebbero dunque un colpo suicida che "danneggerà soltanto i cittadini leccesi". "Attacca la Regione Puglia, ma ha inaugurato il filobus senza  invitare  i rappresentanti dell'ente regionale, come se il merito fosse suo e della sua  giunta. Che, invece, è bene dirlo, è priva di una capacità di programmare e amministrare. La sua irriconoscenza non è solo un modo scortese di gestire i rapporti con le istituzioni, ma la volontà di sproloquiare su tematiche che non conosce".

"La Regione - ha  dichiarato la candidata democratica nelle vesti di una madre coraggio indurita e protettiva nella battaglia in corso -è intervenuta  in soccorso a Perrone, in più occasioni. Le stesse che il primo cittadino starebbe ora rinnegando. il contributo erogato al Comune per scongiurare il dissesto, in primis. Il sindaco, dovrebbe ringraziare il mio assessorato, e gli altri gestiti dai miei colleghi competenti, per quello che è stato fin ora fatto. Il finanziamento che ha interessato Lecce, erogato nel biennio 2010-2011,  si aggira intorno ai 3 milioni e 400 mila euro. Se Perrone si fosse impegnato con maggiore dedizione a pianificare il Festival del Cinema europeo, prestando più attenzione ai bandi, avrebbe notato che la questione sarebbe stata risolvibile tramite i fondi Fesr".

La mancanza di pianificazione sarebbe riscontrabile, per Loredana Capone, anche nella candidatura della città a capitale europea della Cultura. "In città come Venezia, il primo cittadino si è adoperato per creare convenzioni e accordi con le province venete, ma anche con le restanti regioni del Nord-Est". Mentre per la vicepresidente regionale, Palazzo Carafa, al contrario, starebbe orientando il capoluogo salentino verso una ghettizzazione, anziché internazionalizzare il contesto. Gli Educational, le passeggiate turistiche gratuite per normodotati e diversamente abili, la città dei Presepi, Cortili Aperti, Salento nel Parco a Rauccio, Calici di stelle, Salento per tutti, Il barocco da toccare, o il supporto con 240 mila euro alla fondazione Tito Schipa (della quale il Comune di Lecce è anche socio) sarebbero, a detta della candidata, solo alcune delle iniziative leccesi, sostenute con i fondi di viale Capruzzi.

"Per non parlare degli interventi di recupero e tutela dei Beni culturali per un totale di oltre 28 milioni di euro. Sette milioni al Teatro Apollo, un milione per il restauro della chiesa di Santa Irene, 4 milioni e 800 mila euro per quello del Castello Carlo V, sono alcuni dei sostegni economici, elargiti  da Bari sui quali  Loredana capone ha voluto puntare i riflettori. "Anche la convenzione con Ryanair non è merito dell'assessore Alfarano - ha aggiunto la candidata- quanto di una iniziativa fortemente voluta dalla regione, con l'intento di rilanciare l'aeroporto di Brindisi".

Ma gli attacchi del primo cittadino, sarebbero per Loredana Capone, poco più di un pretesto subdolo per occultare il vero perno, attorno al quale starebbero orbitando le vere  intenzioni di Perrone. Istinti secessionisti, "fuori dal tempo", li ha definiti Loredana Capone. "Le polemiche sterili di Perrone, non mi preoccupano. Sono figlie della sua cieca paura di avermi come concorrente. Dica chiaramente che il suo conflitto istituzionale, è un prezzo che paga all'ApL, per conseguire un'alleanza elettorale". Ha dedicato anche alcune battute sulle consultazioni interne che,  nei prossimi giorni, verranno avviate dall'Alleanza per Lecce, per indicare gli indirizzi e nominativi da presentare nella prossima competizione elettorale, reputando "inutili i confronti tra i vertici del movimento". Antonio Maniglio, vicepresidente del Consiglio regionale, presente all'incontro, si è dichiarato d'accordo con la candidata, sulla difesa istituzionale, che anche gli altri candidati del centrosinistra, Carlo Salvemini compreso, dovrebbero sostenere. "Intanto siamo pronti al confronto e al dialogo, poiché nella polemica degli ultimi giorni, neppure gli altri candidati avrebbero da guadagnare".  

 

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