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Elezioni comunali 2012

Vendola: "Abbiamo salvato Lecce dal dissesto, Perrone maleducato"

Polemica per il mancato invito al Museo civico. All'incontro di "Lecce Bene Comune", il presidente della Regione ha parlato anche dei suoi guai giudiziari: "In questi sette anni abbiamo lavorato con l'ansia quotidiana di legalità"

LECCE - Puntuale come poche volte accade in campagna elettorale, Nichi Vendola è arrivato nel quartier generale di "Lecce Bene Comune" alle 19.30, mentre era in corso un incontro su urbanistica, partecipazione e trasparenza con l'assessore regionale al Territorio, Angela Barbanente, alla presenza del candidato sindaco del centrosinistra, Loredana Capone. Al presidente della Regione è stato tributato un lungo applauso quando Carlo Salvemini ha concluso la sua breve introduzione con parole di affetto e di stima per Vendola, coinvolto dalle recenti vicende giudiziarie di cui si parla tutti i giorni. E dall'imbarazzo dell'attuale situazione il governatore - al quarantesimo anni di attività politica - non è voluto sfuggire. 

Il presidente della Regione, al suo secondo mandato, ha rivendicato l'azione trasparente e lineare della propria guida politica: "In questi sette anni abbiamo lavorato con l'ossessione della legalità".  Come esempio cita le politiche del territorio: "Abbiamo offerto gli strumenti per rimuovere l'abuso e l'offesa del territorio. Se avessimo avuto un'ansia di lottizzazione, difficilmente avremmo proceduto con la bonifica degli istitui autonomi delle case popolari che erano una palude, una commistione tra malavita e disagio sociale. Non c'è la bacchetta magica, si tratta di ricostruire modelli di governance, amministrazione e burocrazie adeguate al percorso di risanamento e di trasparenza che perseguiamo". Vendola ha replicato ironicamente alla tesi del centrodestra regionale che parla di fine dell'incantesimo, della favola della primavera pugliese: "Noi le favole le raccontiamo nei 200 asili pubblici costruiti in questi anni".

must_portone-2L'ultima parte è stata tutta dedicata alla contesa elettorale del 6 e 7 maggio. "Perrone vuole eliminare dal dibattito pubblico il giudizio su cosa è stato fatto e cosa no in questa città, ricorre ad argomenti forestieri per non fare il bilancio sulle questioni che lo interessano" e sottolineando una diversità di stile, oltre che di governo, ha commentato l'inaugurazione del Museo storico, il cui nastro è stato tagliato proprio oggi, nel pomeriggio, senza che nessuno della Regione fosse invitato. Non che lo si dovesse fare per forza, ma trattandosi di un bando regionale con fondi comunitari, una telefonata, a Bari, se l'aspettavano. "La maleducazione istituzionale in campagna elettorale, quando si presentano pezzi di mondo nuovo che portano il timbro della Regione, è segno di nervosismo. Noi siamo accorsi per evitare la bancarotta di questo Comune, anche se avremmo potuto mettere in difficoltà la destra per trarre un vantaggio politico. Ma non potevamo farlo sulla pelle dei leccesi perché il dovere di chi amministra è di dare risposte ai problemi di una comunità".

Prima di andar via per raggiungere il Festival del cinema europeo - a suo tempo altro cavallo di battaglia contro la Regione da parte del centrodestra cittadino - Vendola ha voluto manifestare la sua solidarietà ad Adelaide Lanzilao, la candidata della lista di Salvemini che martedì ha trovato una busta con un proiettile a salve dopo l'incontro pubblico nella case parcheggio di via Pistoia.

 

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