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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Surbo

Scrutatori per chiamata diretta: “Non sono stati resi noti i criteri”

Dal Movimento Cinque Stelle di Surbo il dissenso verso l'operato della locale commissione elettorale. Per ogni prescelto il compenso è di 120 euro. Le elezioni amministrative sono in programma il 26 e 27 maggio in dodici comuni del Salento

SURBO – In vista dell’imminente tornata di elezioni amministrative si riaccende la polemica sulla scelta degli scrutatori per i seggi elettorali, per i quali la legge prevede un compenso di 120 euro ( i presidenti ne percepiscono 30 in più). Questa volta è Surbo, uno dei dodici comuni interessati dal voto del 26 e 27 maggio, il teatro della discussione.

A farsene carico il portavoce e candidato del locale Movimento Cinque Stelle, Giovanni Barba: “In pratica, il sindaco e i pochi consiglieri che compongono la commissione hanno deciso di scegliere a loro piacimento gli scrutatori, tra coloro che sono iscritti nell’apposito albo”.

Lo scorso anno anche a Lecce,  nel periodo elettorale, ci fu il tentativo da parte di Carlo Salvemini di indurre la commissione di Palazzo Carafa al sorteggio e così in altri centri dove si è votato. “Considerata la grave situazione di disagio economico che attanaglia l’intera nazione e il nostro territorio in particolare – prosegue Barba -, sarebbe senz’altro stato più corretto effettuare questa selezione attraverso il sorteggio, dando così l’opportunità di ricoprire tale incarico, anche a coloro che non posseggono santi in paradiso. Infatti, la nomina è stata effettuata senza che la commissione elettorale rendesse noti i criteri di selezione”.

Il portavoce dei cinque stelle ritiene inoltre che, oltre al sorteggio, sarebbe stato possibile procedere alla scelta utilizzando dei criteri che premiassero il merito: “Sebbene la normativa vigente consenta tale procedura, c’è da dire, d’altro canto, che non vi è alcuna normativa che impedisca il sorteggio dei nominativi. In alternativa, sarebbe stato più giusto effettuare la nomina con l’uso di criteri che favorissero giovani studenti, disoccupati, magari con un elevato grado di scolarità”.

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