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Elezioni Politiche 2013

Pressing di Fitto sul governatore: “Vendola, vai a Roma o resti a Bari”?

L'esponente del Pdl sollecita il presidente della Regione Puglia a non attendere i termini di legge per esercitare la sua scelta. Ma anche per il centrodestra il colpo è stato terribile: perde il 35 per cento rispetto al 2008

BARI – Il centrodestra pugliese non ha intenzione di concedere a al presidente della Regione, Nichi Vendola, il tempo che pure la legge gli consentirebbe per decidere se divenire parlamentare nella nuova legislatura oppure rimanere a capo del governo pugliese. Lo dice esplicitamente Raffaele Fitto, capolista alla Camera dei deputati, dove il Pdl pugliese manderà undici senatori e nove deputati, in una nota stampa.

“La sinistra pugliese – commenta l’ex ministro agli Affari regionali -  ha condotto tutta la campagna elettorale chiedendo consenso ai cittadini sulla base del buongoverno alla Regione Puglia. Erano candidati Vendola e mezza giunta ed hanno clamorosamente perso, quindi è evidente che il giudizio dei pugliesi è di sonora bocciatura”.

“Per rispetto a tutti i cittadini pugliesi – prosegue il dirigente del centrodestra - Vendola deve dire oggi con chiarezza se opta per la Camera dei deputati o se resta in Regione. Pur sapendo benissimo che la Legge gli consentirebbe di aspettare fino al 15 marzo e poi altri 60 giorni, non è immaginabile che la Puglia, i pugliesi e tutti i serissimi problemi che ci sono sul tappeto restino appesi ai suoi destini politici per altri tre mesi. E’ questo un dovere istituzionale per il quale oggi, e ribadiamo oggi, chiediamo che Vendola dia una risposta chiara ai cittadini”. Eppure nemmeno Fitto può dormire sonni tranquilli: rispetto alle politiche del 2008 il centrodestra ha perso circa il 35 per cento del pacchetto di voti (una quantità più che sufficiente per ribaltare il risultato maturato per la Camera).

Nonostante l’emorragia  oggettiva di consensi, è raggiante il commento della vice presidente della Provincia di Lecce, Simona Manca: “Il Popolo della Libertà - sottolinea - è di nuovo il primo partito nel Salento ed in Puglia e stavolta il verdetto è quello chiarissimo delle elezioni politiche. E’ la vittoria di Raffaele Fitto e di Antonio Gabellone e di quella classe dirigente giovane, ma già matura e competente che ha messo in questa campagna elettorale l’impegno e la forza che esprime ai vari livelli amministrativi. Il Salento porta in Parlamento le sue istanze, grazie alle capacità di persone del calibro di Raffaele Fitto, Rocco Palese, Roberto Marti e Francesco Bruni”.

“Ma c’è un altro aspetto che mi piace sottolineare – conclude la numero due di Palazzo dei Celestini riservandosi una stilettata polemica -. La destra che vive e lavora con orgoglio all’interno del Popolo della Libertà può legittimamente esultare. La traccia da seguire è quella di restare protagonisti all’interno della casa del Pdl e di far valere le proprie prerogative ideologiche e politiche. Chi se ne va e svende valori e ideali, come Gianfranco Fini, evidentemente viene travolto dal giudizio degli elettori e cancellato”.

Infine il commento del capogruppo Pdl a Palazzo Carafa, Damiano D’Autilia. Anche nel capoluogo il calo dei consensi del partito di Berlusconi è tangibile, speculare nelle proporzioni a quello del Pd: gli azzurri passano dal 25210 voti nel 2008 a 12827 di quest’ultima tornata (che diventano 16mila considerando i piccoli partiti, da Grande Sud al Mir di Samrì e Pagliaro, da Fratelli d’Italia al Partito pensionati).

“E’ necessario ogni volta il risultato delle urne per far capire alla sinistra – argomento D’Autilia -, che altrimenti resterebbe convinta del fatto suo, che il consenso non si inventa, ma si ottiene con la fiducia che i cittadini ripongono in una forza politica e nei suoi valori.   A chi sosteneva che il Pdl era destinato ad occupare un loculo al cimitero; a chi riteneva il Pdl incapace di trasmettere la sua proposta politica; a chi pensava di segnare un gol a porta vuota; a chi sottovalutava il desiderio di cambiamento; a tutti questi, dico: é il momento di ascoltare le esigenze della gente, non quelle dettate da prese di posizione politiche del tutto astratte”.

“Oggi il nostro territorio, la nostra provincia, conta ben quattro parlamentari che sapranno rappresentare le istanze delle comunità salentine e pugliesi. La differenza tra noi e la sinistra é sostanziale: il Pdl parla sui dati di fatto, la sinistra si lascia andare ad analisi pre-voto utili soltanto a viziare un elettorato che, puntualmente, si dimostra critico e coscienzioso e che, soprattutto, apprezza il lavoro compiuto”.

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