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Elezioni Politiche 2013

Ragazzi normali scuotono la casta. Politici di professionie siete avvertiti

Come se il ruolo che in questi anni hanno ricoperto, sia giunto loro da un "giudizio divino", più che dal giudizio del popolo. Eppure, è esattamente il contrario. Il MoVimento fa boom e il boato scuote la vecchia politica

LECCE – Quando sei lì, incastrato nel capannello di colleghi, con il registratore digitale puntato sulle labbra del politico candidato alla Camera, al Senato della Repubblica italiana, uomini e donne dell’alta, altissima politica, giunti nel Salento per la raccolta e la riconferma di consensi, hai la sensazione che il ruolo che ricoprono sia giunto loro da un "giudizio divino", più che dal giudizio del popolo. Eppure, è esattamente il contrario. Tant’è. 

Ti chiedi, mentre rilasciano dichiarazioni su come risollevare il Paese, mentre dinamicamente perfetti si pungono reciprocamente con frasi perforanti, mentre tacciano quelli del MoVimento5 Stelle come populisti, pericolosi per la democrazia, ti chiedi da quanto tempo i politici di professione non comprano il latte nel supermercato, da quanto tempo non fanno la fila all’ufficio postale per pagare la bolletta del gas, da quanto tempo non chiamano il carro attrezzi perché l’auto si è fermata per strada e il motore non ne vuole più sapere, da quanto tempo non vanno in tintoria, da quanto tempo non partecipano ad una riunione condominiale. E se anni e anni di casta li abbia potuti perfino mutare in modo irreversibile. Ti chiedi se, quando sono in privato, nelle loro famiglie, parlano politichese incomprensibile come davanti ai microfoni. Chissà. 

Il registratore digitale memorizza le parole. Tu pensi ad altro. E comprendi che forse per davvero, sono lì, a sedere da dieci, quindici, vent’anni, trent’anni, sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama, per giudizio divino. Che permette loro perfino di andare sotto inchiesta giudiziaria e di sedere, comunque, sempre lì. Te ne fai una ragione. E’ un divino strano, certo, ma va così.

Ma poi qualcosa cambia. C’è una forza popolare che spinge e che smonta quella stupida concezione soprannaturale che riporta il politico di professione al rango di comune mortale. E, se questo accade, ti accorgi che le tue personali, stupide, considerazioni populiste e antipolitiche che per un attimo hanno “inquinato” l’arte del governo come tu la intendevi, sono pensate da milioni di  persone. Normali. Come te. Altro che estremisti. E il MoVimento 5 Stelle scala la vetta, diventa il primo “partito” in Italia, che sforna un numero di deputati sopra ogni più rosea previsione: ragazzi, ragazze, uomini e donne normali. Persone comuni che oggi tracciano, forse in maniera irreversibile, la strada verso un nuovo, nuovissimo modo di interpretare la politica.  

E così, da emeriti sconosciuti alla politica “divina”, i salentini fanno invece traghettare a Roma, con il loro voto, i “senatori porta voce” dei cittadini Maurizio Buccarella, 48 anni, Barbara Lezzi, 40 anni, Daniela Donno, 52. Alla Camera dei deputati, l’unico salentino degli otto eletti, Diego De Lorenzis, 34 anni, di Galatina. Nel complesso, il MoVimento, nella provincia di Lecce, ha raccolto 23,21% di consensi per il Senato, 24,8% per la Camera. 

Giù al bar si chiedono chi sono. Nessuno, o quasi, lo sa. Eppure voleranno a Roma. Sono arrivati fin qui senza risorse economiche, ma con un forte credo nella normalità delle persone comuni, stanche di inciuci, promesse mai mantenute, del potere, della spocchia sotto le cravatte. “Si chiama volontariato, quest’altra cosa – ci rammentano, come dicono loro - cittadini prestati alla politica”. 

Loro dicono “sbaglia chi continua a parlare di antipolitica, di voto di protesta”. Sarà? Perché questi “marziani” con l’elmetto che rifiutano i rimborsi elettorali, che non vogliono le auto blu, che dopo due legislature torneranno alle loro professioni, che non sono indagati, che si dimezzano lo stipendio da deputati, che parlano di energie rinnovabili, di acqua pubblica, che vogliono restare cittadini comuni, che hanno riempito piazze sotto la pioggia, hanno, forse, con il loro modo di fare, riportato i politici di professione con i piedi per terra. E mentre già si parla in queste ore di dialogo tra Pd e Pdl per dare quel po’ di governabilità al Paese in cui nessuna delle coalizioni ha i numeri per governare, il “giudizio divino” ha cambiato partito. 

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