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Elezioni Politiche 2013

Salvatore Capone: “Corruzione, vera spina nel fianco dell’Italia”

Intervista al segretario provinciale del Partito democratico candidato alla Camera dei deputati: "Mi sono messo in gioco con le primarie, sono stati gli elettori a decidere per me". Prioritaria una legge contro la corruzione

LECCE – Come pochi altri candidati salentini in corsa per Camera e Senato, Salvatore Capone è ad un passo dall’elezione: solo un tracollo degno del peggiore degli scenari – ipotesi solo di scuola – potrebbe precludergli il debutto a Montecitorio. Già sindaco di San Cesario dove attualmente è assessore, il segretario provinciale del Partito democratico, che ha 45 anni ed è nato in un giorno molto caro alla sinistra, il 25 aprile, ha risposto ad un’intervista a poche ora dalla chiusura della campagna elettorale.

Quale è stata la principale richiesta che le hanno fatto i salentini?

In questi giorni trascorsi su e giù per il Salento tra piazze, strade e case più volte mi sono sentito ripetere voto Pd perché avete avuto il coraggio di venire ad incontrarci e ascoltare anche i nostri insulti. La gente chiede serietà e responsabilità, che la politica riacquisti credibilità, che si riallacci quel rapporto di fiducia con i rappresentanti istituzionali dopo lo scollamento causato da leaderismi e leggi elettorali capestro. I cittadini  vogliono sapere a chi rivolgersi per presentare le proprie istanze, per raccontare i loro problemi e chiedere soluzioni. E il Pd nel Salento, esprimendo ben 6 parlamentari contro i 2 del centrodestra alleato con la Lega Nord, è l’unico partito in grado di rappresentarli.

Ha mai pensato a quale disegno di legge vorrebbe associare, per primo, la sua firma di deputato?

Sicuramente una legge anticorruzione molto più incisiva di quella appena approvata dal Parlamento. Bisogna puntare a norme più rigorose contro la corruzione e la prescrizione dei reati. Legge sul falso in bilancio. Lotta senza quartiere alla criminalità organizzata. Norme contro l’autoriciclaggio. Norme contro il voto di scambio mafioso. La corruzione è la vera spina del fianco dell'Italia, il vero ostacolo verso lo sviluppo. Va combattuta senza più tentennamenti rimuovendo gli ostacoli finora posti dal centrodestra.

Persa la Provincia nel 2009, incassata la batosta a Lecce alle scorse amministrative, non s'è perso d'animo anche se qualcuno aveva chiesto la sua testa...

La politica è sempre un rischio. Non bisogna abbattersi dopo aver perso né bisogna adagiarsi dopo una vittoria. Ecco perché ho accolto questa nuova sfida e mi sono rimesso in gioco come politico oltre che come segretario provinciale del partito. Ho lasciato ancora una volta che fossero gli elettori a decidere per me. Mi hanno rieletto con le primarie, peraltro con ottimi risultati. Perciò eccomi qui, pronto a lavorare come sempre per il Partito democratico.

Tornando indietro quale scelta politica degli ultimi anni non rifarebbe o avallerebbe?

Rifarei tutto esattamente così come è stato fatto, imparando dagli sbagli e dalle vittorie.

Di cosa ha bisogno il Salento, secondo lei, per dare una boccata d'ossigeno alle tante persone e famiglie in difficoltà?

Di lavoro. I livelli di disoccupazione nel nostro territorio hanno raggiunto picchi mai toccati prima.

Servono  programmi per avviare processi di crescita che diano spazio innanzitutto ai giovani stretti nella morsa della precariato, della disoccupazione ma anche del dilagante clientelismo. Serve una riscossa civica perché l’Italia non sia più un paese socialmente predestinato ma sappia riconoscere il merito anche grazie ad un adeguato sistema di welfare e di servizi che, dalla scuola all’università e fino alla ricerca della prima occupazione e abitazione, sostenga e valorizzi le nuove generazioni.

E' favorevole alla riduzione del numero dei parlamentari?

Si, sono favorevole alla riduzione del numero dei parlamentari e a una riforma della seconda parte della Costituzione con un organismo parlamentare che sia obbligato a produrre una ripresa concreta su governo, Parlamento, autonomie e federalismo, regole di base nuove per la pubblica amministrazione. Bisogna ricordare, però, che quel che si è fatto fin qui per abbattere i costi della politica, dall’abolizione dei vitalizi al dimezzamento del finanziamento ai partiti, lo si è fatto su proposta e iniziativa del Pd. Quel che non si è potuto fare per colpa del centrodestra lo si farà: una rigorosa legge sui partiti. Un parlamentare o un consigliere regionale non deve guadagnare più di un sindaco.

Secondo lei qual è la legge elettorale più auspicabile?

Per quanto ne parlino le altre coalizioni, il Pd è l’unico partito ad aver presentato una proposta elettorale. Noi chiediamo il doppio turno di collegio. Non siamo riusciti ad arrivare alla riforma per la preponderanza della destra in Parlamento ma sarà tra i primi provvedimenti su cui lavoreremo perché bisogna restituire subito il potere di scelta agli elettori e lo si può fare solo con i collegi uninominali. 

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