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Emergenza Xylella, le rassicurazioni di Emiliano non convincono Gabellone

Il presidente della Regione: "Avanti con monitoraggi e sostegno". Quello provinciale: "Oggi solo parole e nessun segnale concreto"

BARI – Da Lecce, per la grande assemblea, a Bari, per il tavolo tecnico. A distanza di tre giorni dalla riunione che s’è tenuta nel capoluogo salentino, con la poderosa sfilata di trattori per le vie della città sotto l’egida di Coldiretti (ospite un Michele Emiliano che ha subito anche bordate di fischi), oggi in via Capruzzi, s’è tenuto un incontro per fare un nuovo punto della situazione sul dramma che sta colpendo l’agricoltura, specie quella salentina, dovuta alla diffusione del batterio Xylella Fastidiosa.

“Possiamo dire che tra la manifestazione di sabato scorso a Lecce e quella di oggi – ha commentato il presidente regionale Emiliano - abbiamo potuto dimostrare con chiarezza che la Regione Puglia sta seriamente affrontando il problema della Xylella, sia dal punto di vista del sostegno alla ricerca scientifica per individuare una possibile cura, sia dal punto di vista del sostegno alle aziende olearie che in questo momento vivono una situazione di crisi a causa del calo della produzione”.

 “Abbiamo concordato con tutte le organizzazioni – ha spiegato ancora – di andare avanti sul percorso della legge che avevamo presentato e, quindi, abbiamo ricomposto l’unità di tutta la comunità pugliese attorno al problema del contrasto alla Xylella”. “La Puglia – ha aggiunto - sarà la prima regione ad avere un’agenzia specifica, come del resto era già previsto, di contrasto a questa patologia che non possiamo ancora guarire. Possiamo rallentarne la diffusione – ha precisato -e soprattutto sostenere le imprese agricole nel reimpianto di nuovi ulivi, se l’Unione europea ce lo consentirà, ma anche per avviare nuove attività culturali che costituiscano una valida alternativa alla olivicoltura”.

 “Metteremo a disposizione del settore – ha concluso Emiliano – somme importanti, decine di milioni di euro che serviranno a sostenere le imprese olearie, sulle quali avevamo investito moltissimo negli anni scorsi per qualificare le loro produzioni e per consentire di conquistare i mercati esteri con olio di eccellenza”.

“È chiaro che non possiamo abbandonare le imprese e daremo una mano per superare questo momento e per diversificare anche le loro produzioni, sperando di chiudere in fretta l’accordo con la Unione europea”. “La Puglia - ha detto ancora Emiliano - sta facendo un lavoro di controllo di massa su milioni di ulivi che sta frenando la malattia, ma non possiamo garantire di riuscire a fermarla e ad isolarla in Puglia. Quello che è sicuro è che questa attività è portata avanti solamente dalla Regione Puglia ed è finalmente funzionale dopo anni di dichiarazioni di stato di emergenza da parte dei governi nazionali, che purtroppo non avevano portato a risultati”.

Di segno diametralmente opposto il pensiero di Antonio Gabellone. Il presidente della Provincia di Lecce, a sua volta presente a Bari, ritiene che non sia arrivato alcun segnale reale. Nulla di cui essere soddisfatti.  

“Le richieste poste oggi dalle organizzazioni di categoria puntavano a due obiettivi concreti e realizzabili: uno, immediato – dice -, di sostegno alle imprese ridotte allo stremo delle forze e alcune già nel baratro, l’altro, in termini di strategia futura, per il rilancio del settore e la elaborazione di un progetto serio che possa ridare speranza e vita al mondo dell’olivicoltura salentina”.

“Sia sul primo che sul secondo aspetto – sostiene Gabellone -, al di là di una lunghissima discussione non ci è sembrato si possano cogliere all’orizzonte delle risposte immediate. Ancora una volta si segna il passo – conclude -, attendendo nella disperazione il realizzarsi di fatti concreti, che neppure oggi si sono visti”.

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