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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Erio Congedo candidato sindaco? "Non ne ho parlato con nessuno, oggi penso a FdI"

Le indiscrezioni ne parlano come della possibile via d'uscita allo stallo del centrodestra in caso di caduta dell'amministrazione Salvemini. Lui resta molto coperto: già altre volte il suo nome è stato "bruciato"

LECCE – “Al momento non è nei miei pensieri. Da pochi giorni sono coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, mi sto dedicando al partito e seguo poco le vicende leccesi. Di certo posso dire che non ne è ho parlato con nessuno, né sto tessendo alcuna tela politica con questa finalità”.

Erio Congedo smentisce di essere stato “designato” aspirante sindaco da un centrodestra nuovamente unito proprio mentre il suo nome rimbalza come una palla da flipper nei corridoi reali e virtuali della città. Non suona come un no categorico, almeno per quanto riguarda la mozione degli affetti. In questo senso non si nasconde quando afferma che “fare il sindaco è un privilegio per tutti quelli che amano fare politica”.

Ma la sua carriera, d’altra parte, sembra poter puntare altrove. Appena nominato coordinatore pugliese di Fratelli d’Italia, è al quarto mandato in Consiglio regionale. Una esperienza lunga che, dopo il recente incarico di partito, potrebbe dargli una nuova chance, questa volta meno rischiosa, di arrivare nelle aule parlamentari.

È stato infatti, appena nel marzo scorso, il candidato alle elezioni politiche nel collegio camerale 7, quello di Lecce, conquistato poi dall’esponente del M5S, Michele Nitti. In una conferenza stampa gestita con molto fair play, Congedo espresse un certo rammarico perché non tutti “avevano trovato le giuste motivazioni” per lavorare pancia a terra per resistere allo “tsunami” pentastellato.

C’è dunque una variabile nazionale che influisce sulla suggestiva ipotesi iniziale – quanto durerà il governo formato da M5S e Lega’ – ma anche una locale, che riguarda, oltre alla precarietà strutturale dei conti di Palazzo Crafa, il grado di unità di una coalizione che dopo aver perso il ballottaggio contro il sindaco Carlo Salvemini, ha accusato altri colpi: quello giudiziario, legato all’inchiesta sulle case popolari, ma anche quello politico. In quell’occasione, infatti, a  Congedo mancarono oltre 7mila voti rispetto a quelli conseguiti meno di un anno prima da Mauro Giliberti alle amministrative, con un’affluenza alle urne molto simile rispetto al giugno precedente.

Congedo si è anche detto convinto che se l’amministrazione Salvemini dovesse cadere prima del tempo, sarà per scelta del sindaco e non per il venir meno di qualche componente dell'attuale compagine di maggioranza (Prima Lecce), ma è chiaro che un eventuale cambiamento di scenario potrebbe fargli prendere in considerazione l’idea di candidarsi a sindaco solo in presenza di una coalizione compatta e leale. Il sospetto che dietro questa insistente indiscrezione ci sia il tentativo di bruciarlo – ancora una volta, vien da dire, dopo il tutti contro tutti che portò poi alla scelta di Giliberti – non è del tutto scongiurato.

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