Erosione del litorale, la Provincia bussa alla Regione
Le ultime mareggiate hanno riacutizzato un problema oramai annoso. Palazzo dei Celestini, che ha raccolto alcuni progetti da parte dei Comuni rivieraschi, sollecita un incontro con l'assessore Amati
LECCE - L'estate avanza e i problemi di erosione del litorale salentino aumentano. E' questa la sintesi della conferenza tenuta questa mattina a Palazzo Adorno dal presidente della Provincia, Antonio Gabellone, dall'assessore alla Gestione del territorio, Gianni Stefano e dal presidente della commissione Ambiente dell'ente, Francesco Bruni, già sindaco di Otranto.
Le forti mareggiate dei giorni scorsi hanno scoperchiato una pentola che in ribolle sotto gli occhi di tutti già da tempo, tanto che gli argomenti affrontati oggi sono gli stessi che, ogni anno, si ripropongono all'attenzione generale (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=20484). L'anno scorso toccò soprattutto al versante ionico, questa volta è stato il litorale adriatico ad essere bersagliato dall'inclemenza del tempo. Oggi pomeriggio il presidente di Assobalneari, Mauro Della Valle, farà un sopralluogo con alcuni ingegneri marittimi - a Lecce per un convegno - agli Alimini, dove gli operatori hanno lamentato danni ingenti.
Sul tappeto l'ipotesi di un ripascimento "last minute" che, sempre secondo Della Valle, potrebbe essere realizzato in pochi giorni con l'assistenza necessaria. A sostegno di questa soluzione, il presidente di Assobalneari ha messo in evidenza la tenuta del litorale di San Cataldo dove finalmente è stato fatto un intervento massiccio con la sabbia portata dalla Calabria. Ma per il sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì, se per il litorale sabbioso ci sono problemi di un certo tipo, per le coste alte si presentano problemi di incolumità fisica.
Urgenze di intensità diversa, ma entrambe però necessitano di una programmazione coordinata e complessiva. Per questo Gabellone e Stefano chiedono alla Regione Puglia, competente per materia, di chiarire cosa si possa fare per tamponare l'emergenza e soprattutto quando, dato che i tempi sono oramai ristrettissimi e alcuni stabilimenti della lunga costa salentina - avendo perso lo spazio per intere file di ombrelloni - starebbero già sopportando le conseguenze delle mareggiate in termini di mancati introiti.
Durante gli interventi sono stati portati gli esempi dell'Emilia Romagna, che è arrivata all'attuazione del quarto piano decennale per le coste, o della Toscana che ha preferito delegare la gestione alle Province. "Siamo mortificati dalla Regione", ha chiosato Antonio Gabellone "e restiamo in attesa di sapere quando potremo vederci con l'assessore Fabiano Amati per individuare soluzioni concrete". Nelle settimane precedenti il Tavolo tecnico permanente istituito con i Comuni rivieraschi e le associazioni di categoria ha cercato di analizzare il fenomeno dell'erosione nella sua diffusione geografica e nell'intensità. Alcune amministrazioni hanno presentato progetti e studi di fattibilità per un importo complessivo di circa 22 milioni di euro.
Le forti mareggiate dei giorni scorsi hanno scoperchiato una pentola che in ribolle sotto gli occhi di tutti già da tempo, tanto che gli argomenti affrontati oggi sono gli stessi che, ogni anno, si ripropongono all'attenzione generale (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=20484). L'anno scorso toccò soprattutto al versante ionico, questa volta è stato il litorale adriatico ad essere bersagliato dall'inclemenza del tempo. Oggi pomeriggio il presidente di Assobalneari, Mauro Della Valle, farà un sopralluogo con alcuni ingegneri marittimi - a Lecce per un convegno - agli Alimini, dove gli operatori hanno lamentato danni ingenti.
Sul tappeto l'ipotesi di un ripascimento "last minute" che, sempre secondo Della Valle, potrebbe essere realizzato in pochi giorni con l'assistenza necessaria. A sostegno di questa soluzione, il presidente di Assobalneari ha messo in evidenza la tenuta del litorale di San Cataldo dove finalmente è stato fatto un intervento massiccio con la sabbia portata dalla Calabria. Ma per il sindaco di Santa Cesarea Terme, Daniele Cretì, se per il litorale sabbioso ci sono problemi di un certo tipo, per le coste alte si presentano problemi di incolumità fisica.
Urgenze di intensità diversa, ma entrambe però necessitano di una programmazione coordinata e complessiva. Per questo Gabellone e Stefano chiedono alla Regione Puglia, competente per materia, di chiarire cosa si possa fare per tamponare l'emergenza e soprattutto quando, dato che i tempi sono oramai ristrettissimi e alcuni stabilimenti della lunga costa salentina - avendo perso lo spazio per intere file di ombrelloni - starebbero già sopportando le conseguenze delle mareggiate in termini di mancati introiti.
Durante gli interventi sono stati portati gli esempi dell'Emilia Romagna, che è arrivata all'attuazione del quarto piano decennale per le coste, o della Toscana che ha preferito delegare la gestione alle Province. "Siamo mortificati dalla Regione", ha chiosato Antonio Gabellone "e restiamo in attesa di sapere quando potremo vederci con l'assessore Fabiano Amati per individuare soluzioni concrete". Nelle settimane precedenti il Tavolo tecnico permanente istituito con i Comuni rivieraschi e le associazioni di categoria ha cercato di analizzare il fenomeno dell'erosione nella sua diffusione geografica e nell'intensità. Alcune amministrazioni hanno presentato progetti e studi di fattibilità per un importo complessivo di circa 22 milioni di euro.