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Esami Pet-tc, senza budget non basta l'accreditamento

Dopo la firma in Regione, sembrava tutto ok per il Centro Calabrese. Invece non si trovano i soldi per far partire le prestazioni. Antonio Maniglio, Pd: "Spostare risorse da esami meno complicati"

BARI - "Non è proprio ragionevole costringere un paziente a farsi trasportare in ambulanza da Lecce per arrivare a San Giovanni Rotondo per fare una Pet". Eppure è accaduto ad un paziente nei giorni scorsi che si è dovuto sobbarcare un lungo viaggio per un esame accurato. La segnalazione è del vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Maniglio, che precisa: " Non c'è un problema di responsabilità personali, ma certamente l'applicazione meccanica di atti collegati al piano di risanamento può comportare simili aberrazioni. Quel paziente, infatti, a tutela del suo equilibrio psico-fisico, poteva benissimo fare l'esame a Brindisi o nella struttura privata del "centro Calabrese".

L'esponente del Pd rammenta, per evitare facili strumentalizzazioni politiche, che fino al 2006 non era disponibile nessuna apparecchiatura in strutture pubbliche, tanto che i pugliesi erano costretti ad estenuanti viaggi della speranza. "Oggi, invece, grazie alle scelte del centrosinistra, c'è una rete di Pet che attraversa tutta la Puglia, e proprio per questo non si capisce perché si è inflitto tanto disagio a un malato. Ecco perché, nell'interesse dei pazienti del Salento, chiedo all'assessore Fiore di risolvere il nodo del convenzionamento per la Tac-Pet con il Centro Calabrese".

Se ne parla da mesi anche se, agli inizi di giugno (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28083), la firma da parte della Regione sulla richiesta di accreditamento necessaria per le prestazioni in regime convenzionato (cioè con soldi pubblici) sembrava aver chiuso positivamente, seppur con ritardo, una questione spinosa. Invece, a solo una settimana dalla sospirata firma, la doccia fredda: l'accreditamento c'è ma il budget no, come avrebbe confermato il commissario straordinario della Asl di Lecce, Paola Ciannamea (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28231) che ha retto l'azienda sanitaria fino alla nomina de direttore generale, Valdo Mellone.

Consapevole della complessità della vicenda, Maniglio avanza una proposta: "siccome i vincoli imposti dal piano di rientro e i tagli della finanziaria 2012, che prevedono una ulteriore decurtazione di circa 400 milioni di euro per la Puglia, non consentono di incrementare la spesa, bisogna rimodulare il budget della Asl di Lecce stanziato per la diagnostica". Come? "Si tratta, in sostanza, di spostare risorse dagli esami meno complicati, che possono essere effettuati prevalentemente nelle strutture pubbliche, sull'esame Pet-tac. In queste condizioni si può procedere, ed è quanto chiedo con la mia interrogazione, a convenzionarsi con il Centro Calabrese".

"Per quanto riguarda la Pet-tac pubblica, finanziata dal 2007 e da allocare nell'oncologico", conclude l'esponente regionale del Pd, è evidente che anche in rapporto alle altre Asl c'è un certo ritardo. Tra qualche giorno, assicurano gli uffici, dovrebbe essere pronto il bando, dopo di che si porrà il problema del personale specializzato da assumere. E' prevedibile, pertanto, che non saranno proprio proprio tempi rapidissimi. Un motivo in più per attrezzare comunque il Salento con la Pet-tac che è nella disponibilità di una struttura privata".

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