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"Ex Enel, trattativa complessa. Il filobus a novembre"

Il presidente di Sgm, Gianni Peyla, passa in rassegna le questioni irrisolte della mobilità cittadina. E riconosce l'insufficienza nel servizio di bike sharing: "Non è stato seguito come doveva"

LECCE - Come in un gioco ad incastri, in cui non si può aggirare l'ostacolo e saltare alla casella successiva, il Piano della mobilità segna il passo. Nonostante il profluvio di iniziative sollecitate dall'assessore Giuseppe Ripa, molte delle quali legate alla ciclabilità, restano sul tappeto problemi "strutturali": da una parte la resistenza di intere lobby professionali alla pedonalizzazione della città, dall'altra l'attesa per il completamento di due importanti parcheggi, quello dell'area dell'ex Enel in viale De Pietro e quello di Piazzetta Tito Schipa.

Solo con l'apertura dei due contenitori di auto, è stato precisato più volte, potrà essere attuata compiutamente la nuova organizzazione del traffico a Lecce, sulla base di un progetto del 2001 dell'architetto Giorgio Goggi. Braccio operativo dell'amministrazione comunale è la Sgm, presieduta da Gianni Peyla, già assessore con Adriana Poli-Bortone. L'azienda gestisce i parcheggi, i mezzi di trasporto pubblico compreso il filobus e da qualche tempo anche il nuovo servizio di bike sharing. Chi meglio di lui per fare il punto della situazione.

Il parcheggio Ex Enel, insieme all'area di piazzetta Tito Schipa, rappresenta uno snodo fondamentale per l'entrata in vigore del Piano traffico.Quando entrerà in funzione?

"La trattativa è ancora in corso ed è complessa perché si parla di cifre importanti. Entro la fine del mese di ottobre, comunque, dovremmo essere in grado di dare una risposta definitiva".

Come procede il pre-esercizio dei filobus? Si può immaginare che nelle feste natalizie i cittadini possano usufruirne?

"Mi auguro che al massimo per la metà di novembre i leccesi possano usufruire del filobus. Stiamo lavorando sodo e il pre-esercizio non comporta che il mezzo sia sempre su strada. Gran parte del lavoro, infatti, lo stiamo facendo dal deposito sui Dote, ossia l'apparecchiatura di telecomando e telecontrollo computerizzata che soprassiede al sistema elettrico di trazione (dalle linee in alta tensione a quelle di contatto), perfezionando gli operatori che dovranno occuparsene".

Sgm ha dichiarato più volte, e lo dice anche il contratto, che al termine del primo anno di attività si valuteranno i costi di esercizio. Quanto costerà il filobus nel primo anno e quanto stimate di ricavare?

A mio parere, forse mi sbaglio, il costo maggiore che si dovrà sostenere saranno i 200-250 mila euro all'anno della manutenzione. Sui ricavi è difficile fare una stima, strada facendo li valuteremo. Certo, quello che ci aspettiamo da questo mezzo di trasporto eco-compatibile è un incremento del numero dei passeggeri, fermo restando che partiamo da un'utenza che, negli ultimi 6-7 anni, è triplicata: siamo passati, infatti, da 700 mila passeggeri all'anno ai 2 milioni del 2010 e ritengo che, nel 2011, si possa arrivare a 2 milioni e 200 mila. Naturalmente, molto dipenderà anche dalla prossima amministrazione Comunale: se deciderà di ampliare le aree pedonali, è legittimo attendersi un ulteriore aumento del numero dei fruitori delle linee del filobus, che a regime garantiranno una frequenza delle corse dei tre mezzi ogni 15-16 minuti.

Sgm ha ricevuto anche la delega alla gestione del bike sharing, un servizio che fino a questo momento ha vissuto più di ombre che di luci. Quale è la strategia aziendale per l'immediato futuro?

"I costi per il servizio di bike sharing sono non indifferenti: infatti, porteremo la questione in consiglio di amministrazione per valutare dettagliatamente costi e ricavi. È chiaro che dal servizio non dobbiamo certo guadagnarci, ma neppure rimetterci. Peraltro, l'offerta è ampia: prevede di poter lasciare la macchina nei parcheggi di interscambio e di poter usare le navette gratuitamente. Finora, in effetti, il bike sharing non è stato seguito e controllato come si doveva fare. Dobbiamo valutare tutto per bene di concerto fra Sgm e amministrazione Comunale".

Dai dati dell'ultimo rapporto di Legambiente sull'ecosistema urbano, nella parte che riguarda i trasporti, Lecce è in ultima fascia per numero di passeggeri, chilometraggio per abitante e numero di auto in circolazione. Come se ne esce?

"Non ho letto il rapporto di Legambiente, ma mi piacerebbe sapere su quali dati si siano basati e soprattutto se abbiano utilizzati quelli forniti sul sito dell'Istat, che sono i più attendibili. Detto questo, Lecce, per la città che è, dovrebbe portare sui mezzi pubblici dai 3,5 ai 4 milioni di passeggeri l'anno, ma i 2 milioni del 2010, anche se non sono moltissimi, vanno valutati secondo il trend di crescita, come ho detto, triplicato negli ultimi anni. Se continuiamo ad aumentare il numero annuo degli utenti del trasporto pubblico con questo ritmo anche in futuro, credo che possa andare più che bene".

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