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Fair play prima del giudizio del Tar: il Comune non resiste, l'avvocato plaude

L'11 ottobre la Prima Sezione è chiamata a pronunciarsi sui ricorsi contro l'attribuzione del premio di maggioranza al sindaco Salvemini

LECCE – A poco più di due settimane dall’udienza fissata presso il Tar di Lecce, chiamato a pronunciarsi sul premio di maggioranza attribuito alla coalizione che ha sostenuto il sindaco Carlo Salvemini, giungono segnali di fair play istituzionale.

Da una parte la giunta che decide la non costituzione in giudizio, dall’altra l’apprezzamento per questa decisione da parte del legale che ha presentato il ricorso per conto dei consiglieri eletti Giliberti e Perrone e per coloro che sono rimasti esclusi dalla distribuzione dei seggi nell’assise cittadina a causa della decisione della Commissione Elettorale, cioè Tondo, Monosi, Pala, Calò, De Benedetto e Gigante (vi è poi un altro ricorso della ex consigliera Mariano che sarà discusso contestualmente). 

La posizione assunta dall'amministrazione comunale non era affatto scontata, posto che in casi analoghi in altre zone d'Italia si è deciso di partecipare al giudizio. In ogni caso il passaggio al Tar dovrebbe essere intermedio perché in ultima istanza si pronuncia il Consiglio di Stato.

“Si tratta di un atto di imparzialità amministrativa – ha sottolineato Pietro Quinto -  atteso che l’oggetto del contendere non incide sull’elezione a sindaco di Carlo Salvemini e sugli interessi istituzionali dell’ente Comune. Oggetto del contendere è la corretta interpretazione dell’articolo 73 comma 10 del Testo Unici degli Enti locali afferente l’attribuzione del premio di maggioranza in un sistema elettorale misto, che deve garantire in egual misura il principio di governabilità ed il principio di rappresentatività. Sarà quindi il giudice amministrativo il prossimo 11 ottobre a dirimere la questione interpretativa della norma di riferimento, con una decisione di merito tempestiva”.

Il noto amministrativista leccese ha colto l’occasione per un commento più politico che giuridico: “Al di là del caso specifico la vicenda elettorale leccese, così come sfociata all’attenzione del Tar, costituisce un’ulteriore dimostrazione dell’essenzialità della giustizia amministrativa, giudice del corretto esercizio del potere e della legittimità dell’agire della pubblica amministrazione. Questa sottolineatura, che trova riscontro in una scelta fondamentale della Carta Costituzionale, va ribadita nel momento in cui, con qualche superficialità e a più riprese, si contesta in termini economicistici il ruolo dei tribunali amministrativi regionali nella vita istituzionale del nostro Paese e si dimentica che il valore della giustizia vale molto di più di qualche punto di Pil, contrariamente a quanto sostenuto da due ex presidenti del Consiglio e anche di recente in occasione di una riunione politica a Lecce”. Il riferimento ultimo è alle dichiarazioni di Matteo Renzi, venerdì scorso nel capoluogo salentino per la presentazione del suo libro “Avanti”.

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