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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Case popolari, a Palazzo Carafa l’allarme delle famiglie in attesa di sgombero

Il 30 settembre erano in programma i primi provvedimenti contro le occupazioni riconosciute come abusive in Piazzale Genova, ma l'assessore Attilio Monosi ha richiesto una proroga. La procedura di assegnazione degli alloggi resta un groviglio senza immediate soluzioni

LECCE – Diritto e sopruso. Legge e buonsenso. Efficienza e negligenza. Iacp e Comune di Lecce. La questione degli alloggi popolari, delle graduatorie infinite, delle case parcheggio, sta emergendo in tutta la sua drammaticità con la conseguenza di un’aspra dialettica tra istituzioni preposte al soddisfacimento di un bisogno primario.

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha chiesto all'Istituto autonomo case popolari, proprietario degli alloggi, il rinvio degli sgomberi previsti in Piazzale Genova per il 30 settembre, già in fase esecutiva. Per ogni caso di occupazione abusiva viene negato ad una famiglia o ad un anziano il soddisfacimento di un diritto che deve essere invece riconosciuto secondo le procedure di legge. Ed è quanto ha replicato il commissario straordinario di Iacp (Istituto autonomo case popolari), il vice prefetto vicario, Daniela Lupo, in un recente comunicato nel quale ha fatto presente che l'amministrazione comunale non ha ancora provveduto a procedere alla mappatura delle singole situazioni familiari, caso per caso. Solo in base ad una dettagliata relazione, con il coinvolgimento degli assistenti sociali, l'ente proprietario può chiedere per tempo all'autorità giudiziaria la sospensione degli sfratti.

Purtroppo, le facce del bisogno sono mille e molteplici sono le evoluzioni di una situazione che nel 1999, anno dell’ultima graduatoria definitiva (a febbraio è stata finalmente approvata una nuova, ma provvisoria), poteva essere assai diversa di quella determinatasi negli anni successivi. Ora che il nuovo elenco è pronto, manca solo la pubblicazione, si deve ripartire dagli alloggi disponibili. Operazione, questa, che implica la cessazione di situazioni di illegalità configuratesi nel corso di un lungo periodo di tempo in cui tutto o quasi, in tema di politiche abitative, è rimasto fermo.

Ma gli sgomberi sono pur sempre un atto di forza che, in mancanza di adeguate soluzioni alternative, peggiorano un quadro già di per sé molto delicato: dove vanno i nuclei familiari privati del tetto che pure hanno occupato, a suo tempo, abusivamente? Una via è quella delle comunità famiglia, ma la soluzione non piace a nessuno perché tende ad allontanare, a seconda delle disponibilità di posti, i componenti.

La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. E allora la proroga servirebbe a prendere tempo per trovare un rimedio che da una parte non sia in contrasto con la legge, che serve a garantire equità contro la prepotenza, ma che dall’altro non perda di vista la sensibilità che ci vuole sempre quando si ha a che fare con condizioni di povertà e disagio.

Di questo quadro estremamente complesso si è fatto cenno nel consiglio comunale di oggi, con una domanda di attualità del consigliere Roberto Martella, del Pdl, proprio riguardo la situazione in Piazzale Genova. Attilio Monosi, assessore con delega alla Casa, ha risposto sollecitando la Regione Puglia ad adottare un provvedimento di sanatoria fino a tutto il 2012, alludendo anche ad impegni che l’assessore regionale, Angela Barbanente, avrebbe assunto prima dell’estate, al tavolo di concertazione che si è tenuto oltre quattro mesi addietro. Al termine del suo intervento, immediati gli applausi di una ventina di persone presenti in aula consiliare. Le stesse però hanno, poco dopo, approvato con la stessa intensità le dichiarazioni di Antonio Torricelli, che era stato invitato dall’esponente del governo cittadino a sollecitare Iacp alla costruzione di nuovi alloggi, fornendo la disponibilità immediata di terreni di proprietà del Comune.

Il consigliere di minoranza, che è anche vice presidente dell'assise cittadina, ha parlato di un “incontro organizzato, di un atto di sfida che non giova a questi signori”, rivolgendosi alle famiglie in sala. Torricelli ha invitato l’assessore a non recitare la parte della vittima e del carnefice, riferendosi ai circa 50 avvisi di sfratto che sarebbero pronti per chi non ha aderito al piano di rientro per morosità predisposto dal Comune. Sanare la condizione debitoria maturata negli anni è infatti uno dei requisiti necessari previsti dai nuovi regolamenti comunali. E per andare incontro alle esigenze degli interessati, è stata concessa la possibilità di pagare a piccole rate. Ma c’è chi, evidentemente, non può farlo. Evitare la guerra tra poveri, dunque: questo l’auspicio ribadito da Torricelli.

Sulla necessità di un consiglio monotematico sulla questione hanno convenuto, alla fine, tutti, dall’assessore allo stesso sindaco, Paolo Perrone, che ha chiesto ai capigruppo di programmare la seduta dedicata al tema casa quanto prima possibile. Si ricordi che sulla vicende delle assegnazioni delle case popolari la Procura di Lecce ha aperto un fascicolo, affidato al sostituto procuratore Antonio De Donno che ha portato ad acquisizioni di atti e all’iscrizione sul registro degli indagati, a luglio, di tre funzionari di Iacp

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