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Festa della Repubblica, ma nel Salento plebiscito per la monarchia

Il 2 giugno del 1946 la maggioranza degli italiani scelse la forma repubblicana, liquidando la dinastia dei Savoia. Ma nel Sud le cose andarono diversamente

LECCE – Studenti e sindaci da tutto il Salento hanno animato le celebrazioni per la Festa della Repubblica nel chiostro della prefettura di Lecce.

Ricorre oggi il 71esimo anniversario dalla nascita dell’Italia democratica grazie al referendum per la scelta della forma istituzionale dello Stato: il 2 giugno del 1946, infatti, la Repubblica si impose sulla monarchia con il 54,27 per cento dei voti.

Furono elezioni contestate e travagliate: i dati dell’archivio storico del ministero dell’Interno fotografano del resto un Paese profondamente spaccato, con la netta prevalenza nel Mezzogiorno della monarchia. Nella circoscrizione di Lecce-Brindisi-Taranto i voti validi furono 596mila 629, il 75,30 per cento dei quali per la monarchia. Nella provincia di Lecce il risultato fu ancora più plebiscitario: la monarchia ricevette 234mila 459 preferenze, pari all’85 per cento dei suffragi.

Numeri che testimoniano ancora oggi la necessità di rinsaldare, nonostante sia trascorso molto tempo, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nell'attualità di una Costituzione che in parte resta ancora inattuata.

A fare gli onori di casa il prefetto di Lecce, Claudio Palomba: sono intervenuti il vice ministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, l’assessore regionale Sebastiano Leo, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone e il vice sindaco di Lecce, Gaetano Messuti, mentre il primo cittadino, come vice presidente dell’associazione dei Comuni, ha partecipato alle celebrazioni a Roma.

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