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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Festa per pochi intimi": polemiche e dubbi sulla gestione dell'evento

Contestazioni fra esclusione della cittadinanza, costi giudicati alti e incertezza sul futuro del teatro che sta per riaprire

LECCE – Anche a margine della presentazione formale dell’evento, così come prima, quando la notizia era ancora ufficiosa, non sono mancate le polemiche. Idealmente, sul palcoscenico del teatro Apollo, hanno declamato i loro versi contrari alla gestione della manifestazione e di altri aspetti, per motivi diversi, sia l’ex assessore e attuale concorrente alla carica di sindaco, Alessandro Delli Noci, sia il capogruppo del Pd a Palazzo Carafa, Paolo Foresio.     

Secondo Delli Noci, lascia “l’amaro in bocca il senso di esclusione avvertito da molti concittadini”. Fatto che, a suo avviso, “conferma ancora una volta quanto la cultura, nella nostra città, sia considerata un vantaggio per pochi eletti”.

Ma il problema sarebbe anche altro. “Manca trasparenza nel progetto”, attacca l’ex assessore. “Cosa ne sarà del teatro, se chiuderà il giorno dopo la pomposa inaugurazione, come verrà gestito”. “Pare attraverso una fondazione – aggiunge -, ma non è dato ancora saperlo”.

Altro punto. “Mentre 104 città italiane – prosegue Delli Noci -, prima tra tutte Bologna, sperimentano con successo il regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni”, “che permette ai cittadini liberi e associati di prendersi cura insieme alle amministrazioni locali dei beni di tutti”, per il momento ai vari operatori culturali salentini, “non è stato mai chiesto come immaginano la gestione e la programmazione del teatro” e “quale contributo possono e vogliono dare perché questo luogo diventi un contenitore aperto alla città e ai cittadini.

Delli Noci cita, a titolo di esempio, i professionisti della Fondazione Ico Tito Schipa, dei Cantieri Teatrali Koreja, del Conservatorio, del Distretto Puglia Creativa e, ancora, rinomati artisti locali come Fredy Franzutti, Mario Perrotta, Francesco Libetta.

“Il lavoro di ristrutturazione dell’Apollo è stato di certo indispensabile, ma pensare di fare di questo spazio il cenacolo privato di pochi – prosegue -, un luogo che segni la differenza tra chi può godere della bellezza della cultura e chi no, è offensivo della dignità di tutti quei concittadini che non possono permettersi per sé e per i propri figli l’acquisto di un biglietto che apra le porte alla conoscenza”.

Il discorso di Delli Noci si fonda su un reale concetto di pari opportunità. “Combattere la povertà significa anche eliminare le barriere che impediscono l’accesso e la fruizione dei beni culturali, soprattutto alle bambine e ai bambini che devono partire dallo stesso livello e che non possono essere penalizzati dalla propria condizione economica di partenza”.

Il candidato sindaco lancia anche un’idea: “Se alla gestione e alla programmazione potessero partecipare anche associazioni del territorio, qualcuno potrebbe proporre il biglietto sospeso, che esiste già in altre città italiane”. Esattamente come il caffè sospeso, “permette a coloro che possono andare a teatro di lasciare un biglietto o una quota del biglietto pagato” a favore di quanti “non riescono ad arrivare alla fine del mese”. Idee che – inutile anche sottolinearlo – saranno “parte integrante del mio programma politico”.

A Foresio, invece, suona sinistra la spesa di 160mila euro. “E’ di gran lunga superiore, dati alla mano, rispetto a quanto è stato speso per l'inaugurazione del teatro Verdi di Brindisi o del teatro Giordano di Foggia, dove pure a dirigere l'orchestra fu chiamato un calibro da novanta come Riccardo Muti e dove parte delle spese furono coperte da sei sponsor privati”. 

Due perplessità espresse dal capogruppo del Pd. La prima: “Visto che non si è parlato di coinvolgere sponsor e si lanciano appelli alla Regione, considerata come sempre alla stregua di un bancomat, come l'amministrazione ha intenzione di coprire il costo dell'evento?” “Ha senso far pagare prezzi d'ingresso non proprio popolari e poi, com’è stato annunciato, devolvere il ricavato in beneficenza, se non si ha la copertura economica necessaria a sostenere tutte le spese? Perché di questo serio rischio stiamo parlando”, secondo Foresio. 

La seconda: “Il programma artistico non valorizza nessuna delle eccellenze salentine”. “Va bene la direzione artistica della Ricciarelli, che ha un passato di collaborazione con il territorio, va benissimo il coinvolgimento dei musicisti dell'ex Ico Tito Schipa, ma perché non affidare, per esempio, la direzione dell'orchestra al leccese Massimo Quarta e le letture al nostro Premio Ubu, Mario Perrotta?” “O ancora – prosegue Foresio - perché non avvalersi del virtuosismo pianistico di Francesco Libetta, del talento coreografico di Fredy Franzutti e del suo Balletto del Sud o dell'indiscussa professionalità della compagnia Koreja?” Compagnie e artisti che, spiega, portano alto il nome di Lecce in Italia e nel mondo. E che, secondo Foresio, se fossero stati su quel palcoscenico, avrebbero permesso di percepire di più l’inaugurazione “come una festa di tutti e non come la passerella di pochi”.

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