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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Filanto, l’attesa infinita. I commissari non si presentano per firmare la cassa

Tavolo in Provincia vanificato, le aziende rappresentate solo da un legale e dal responsabile Gigi Prete. Lunedì possibile incontro in via Salomi, purché la richiesta sia stata già protocollata. Calò, Cisl: "Una pagliacciata che fa perdere tempo e soldi ai lavoratori"

LECCE – L’attivazione per la cassaintegrazione del 2014 passa da una firma imprescindibile: quella dei commissari delle quattro società del cluster Filanto, Tecnosuole, Zodiaco, Labor ed Italia Pellami. I rappresentanti legali, autorizzati in tal senso dal Tribunale del Lavoro, sono stati però i grandi assenti del tavolo tecnico che si è tenuto ancora una volta presso Palazzo dei Celestini. I tre sindacati di categoria, Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, rappresentanti da Sergio Calò, Giuseppe Guagnano e Franco Nastrini hanno avuto come interlocutori solo un legale rappresentante del cluster, l’ avvocato Finiguerra ed il responsabile delle risorse umane, Gigi Prete. L’incontro è stato presieduto anche da Angelo Costantini di Confindustria Lecce, Roberto Serra per la presidenza della Provincia di Lecce e da Carlo Frisullo, responsabile dell’ufficio politiche del Lavoro, ma si è rivelato un buco nell’acqua.

Un fallimento vero e proprio, con tanto di toni forti e discussioni al limite dell’esasperazione che hanno determinato un presunto rinvio a lunedì mattina, presso la sede di via Salomi,  per la firma della cassaintegrazione che interessa la maggior parte dei lavoratori del cluster. Lavoratori che, è bene ricordarlo, al netto di un accordo transattivo firmato con il gruppo amministrato da Antonio Sergio Filograna che gli ha permesso di recuperare una manciata di soldi, avanzano ancora cinque mensilità di stipendio.

Ed ogni giorno che passa, ogni intoppo burocratico ed ogni questione tecnica irrisolta, per loro diventa un ulteriore motivo di angoscia che prolunga un’attesa infinita. Posto che la prospettiva di tornare a lavorare nella filiera delle scarpe si è persa per strada. Fino a diventare un miraggio.

Così non rimane che lottare per ottenere, realisticamente, la mera copertura degli ammortizzatori sociali: quelli arretrati, che hanno subito uno stop nell’iter procedurale in seguito all’intervento della guardia di finanza sulla proprietà del gruppo. E quelli futuri che richiedono, come si diceva, l’imprescindibile firma dei commissari. E proprio le rumorose assenze avrebbero vanificato l’ennesimo vertice tecnico, fino a trasformarlo in una “pagliacciata”, come denunciato dal segretario Sergio Calò.

“E’ assurdo che i responsabili ufficiali delle quattro aziende non si presentino ad un tavolo tecnico, considerato che sono stati nominati per risolvere i problemi e non per complicarli – ha aggiunto il sindacalista usando toni amareggiati -. Lo stesso dirigente Frisullo, trattandosi di una procedura ministeriale, ha bisogno di ricevere una richiesta formale da parte dei commissari. Se tale richiesta non è stata protocollata entro le 12 di questa mattina, l’incontro di lunedì mattina dovrà essere ulteriormente rimandato e con esso anche le firme sulla richiesta di cassa integrazione”. Ed ancora una volta, a perderci qualcosa, saranno le centinaia di dipendenti del vecchio impero di Casarano.  

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