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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Filobus, il Comune per ora non deve pagare l'Ati

Il Tribunale nega la provvisoria esecutività del pagamento della somma richiesta dalle aziende che hanno costruito la filovia. Boccata d'ossigeno per le casse comunali. Perrone bacchetta la minoranza

LECCE - Il Comune di Lecce non verserà alla rete temporanea di imprese che ha realizzato il filobus i 5 milioni e 800 mila euro (più oneri e interessi) pretesi con decreto ingiuntivo. Per il momento. Lo ha stabilito il presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Lecce, Giovanni Romani, negando la provvisoria esecutività.

A dir poco un sospiro di sollievo per il sindaco Paolo Perrone che ha convocato la stampa per annunciare "la buona notizia ai cittadini leccesi". Se il pronunciamento fosse stato opposto, per la casse di Palazzo Carafa sarebbe stata una mazzata terribile. Non a caso il primo cittadino ha dichiarato: "Proseguiamo nella strada del risanamento mettendo le pezzo dove riusciamo a farlo".

"Questo ci mette in condizione di affrontare il procedimento con pacata serenità", ha detto Domenico Guadalupi, legale dell'amministrazione comunale. Il giudizio, del resto, rimane tutto in piedi. Quello che il giudice ha stabilito è che non ci sono le condizioni per accordare il pagamento immediato della somma. Per una serie di ragioni tecniche e perché "il ministero delle Infrastrutture e la Regione non hanno ancora provveduto, ciascuno per la propria parte, all'erogazione del finanziamento". C'è poi una quota parte a carico direttamente del Comune e che rappresenta verosimilmente il vero nocciolo della questione.

Il contenzioso tra Comune e associazione temporanea di imprese - di cui è capofila la Sirti - si articola su due tronconi: nel primo, quello di cui si è discusso oggi, l'amministrazione resiste in giudizio davanti alla richiesta di pagamento di quasi sei milioni di euro per il mancato pagamento di lavori realizzati, nel secondo agisce in veste di attore avanzando la pretesa di un'azione di risarcimento per danni patrimoniali e non - più o meno dello stesso importo - per il ritardo nella consegna dell'opera.

Con la deliberazione della Seconda sezione il governo cittadino ha segnato un punto a favore ma la vera e propria "battaglia" si consumerà nel processo, la cui prossima udienza è prevista il 13 luglio. Quanto all'altro giudizio, l'udienza di prima comparizione è il 14 aprile ma certamente, ha detto Guadalupi, non si terrà per l'astensione dell'avvocatura programmata per quel giorno e per il successivo.

Perrone ci ha tenuto a sottolineare che l'amministrazione, anche dopo questa decisione favorevole, resta disponibile a trovare un'intesa e che continueranno le trattative perché "il Comune paghi il giusto". Nella stessa direzione le parole di Guadalupi secondo cui l'associazione di imprese, a questo punto, dovrebbe fare un bagno di umiltà.

Aggiornata la questione giudiziaria, il sindaco di Lecce ha portato il discorso sul piano prettamente politico, non risparmiando certo frecciatine velenose alla minoranza: "Resta l'amarezza - aggiunge il sindaco Perrone - che in questa vicenda, per mera e bieca speculazione spolitica, siamo stati lasciati soli. Mi auguro ora lo stesso compiacimento, alla luce del giudizio dei giudici, da parte dei menagrami che gioivano quando questa amministrazione era in difficoltà".

Presente in conferenza anche l'assessore al Traffico e alla Mobilità, Giuseppe Ripa, che ha confermato il cronoprogramma per l'entrata in funzione del filbus. Entro maggio partirà il pre esercizio con i relativi test e per luglio dovrebbe esserci il via libera definitivo.

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