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Martedì, 23 Aprile 2024
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Pulizia dei fondali marini, ci pensano i pescatori. Con i fondi della Comunità europea

Oltre 200mila euro di finanziamento per realizzare il progetto di pulizia dei fondali marini nello specchio d'acqua delle marine leccesi, da Torre Rinalda a Frigole. Il progetto presentato questa mattina presso l'Ufficio marittimo di San Cataldo

SAN CATALDO (Lecce) – Oltre 200mila euro di finanziamento per realizzare il progetto di pulizia dei fondali marini nello specchio d’acqua delle marine leccesi, da Torre Rinalda a Frigole. Denaro che arriva dal Fondo europeo per la pesca 2007-2013 e che, attraverso la Regione Puglia, sarà utilizzato dal Comune di Lecce. 

Il progetto, la cui durata è di un paio d’anni , è stato infatti presentato questa mattina presso la sede dell’Ufficio marittimo di San Cataldo (l’edificio sul quale sorge il faro), e all’incontro hanno partecipato la vicesindaco, Carmen Tessitore, l’assessore alle Marine, Gaetano Messuti, il comandante della capitaneria di porto di Gallipoli, capitano di Fregata, Cosimo Cirillo e il comandante dell’ufficio Marittimo di San Cataldo, Roberto Reale, oltre  ad una rappresentanza della cooperativa di pescatori  “La Folgore” di  San Foca di Melendugno, individuata quale soggetto attuatore del progetto.a 016-3

Il coinvolgimento dei pescatori locali è infatti uno dei presupposti per l’attuazione del progetto, dato che proprio loro sono i veri conoscitori delle zone di pesca e dell’ambiente marino e quindi possono fornire preziose indicazioni per l’individuazione delle aree di maggior  incidenza di attrezzi da pesca smarriti e di rifiuti marini di altra natura.  Grazie al contributo dei pescatori  il lavoro di monitoraggio non sarà dispersivo vista l’ampiezza della zona oggetto di intervento e sarà sostanzialmente ridotto alle zone critiche, vale a dire nelle zone delle secche, dove abitualmente stazionano specie ittiche.

Obiettivo centrale del progetto è la pulizia dei fondali sabbiosi di materiali scaricati in mare sia direttamente dalle imbarcazioni o che vi giungono per altre vie. La fase operativa prevede infatti la raccolta sistematica degli attrezzi da pesca smarriti e dei rifiuti depositati sui fondali attraverso il coinvolgimento dei sommozzatori e dei pescatori. E’ previsto poi lo stoccaggio in appositi container ed il successivo trasporto dei rifiuti nelle discariche o nei centri di riciclaggio.

L’ispezione dei fondali marini, entro 1500 metri dalla costa, consiste nella individuazione dei rifiuti, compresi anche quelli speciali, da parte dei sommozzatori. Che saranno muniti di una telecamera subacquea via cavo e a circuito chiuso, dotata di una slitta da traina per l’individuazione puntuale  dei rifiuti.
La durata del progetto, si diceva, è di due anni. IN particolare si prevede di monitorare e ripulire l’intera zona per 1 anno, effettuando le principali operazioni durante il weekend, in modo da ottenere la massima disponibilità dei pescatori e dei sommozzatori impegnati nel progetto. L’intera procedura verrà poi il successivo anno, in modo da mantenere quanto più possibile puliti i fondali ricadenti nella zona 

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