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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fondo immobiliare con Invimit, i consiglieri brancolano nel buio

A maggio 2015 l'annuncio del sindaco per la valorizzazione e dismissione di immobili e terreni. Ma in commissione non si riesce a discuterne da mesi

LECCE – Non sono bastate quindici commissioni consiliari per comprendere cosa l’amministrazione comunale abbia in testa con la cosiddetta operazione “Invimit”. Anche questa mattina la seduta è stata aperta dal presidente, Oronzino Tramacere, e chiusa poco dopo per l’assenza dell’assessore al Patrimonio, Attilio Monosi. In realtà se ne è svolta soltanto una da quando è stata convocata la prima.

Nonostante solleciti e sedute concordate con l’esponente della giunta perché fosse garantita la sua presenza, i consiglieri comunali non conoscono ancora i dettagli della costituzione del fondo immobiliare chiuso (in partnership con Invimit, società di gestione costituita dal ministero delle Finanze), annunciato nel maggio del 2015.

In quell’occasione il sindaco, Paolo Perrone, illustrò il senso dell’operazione da circa 60 milioni di euro: il Comune di Lecce conferisce al fondo 25 cespiti, tra immobili e terreni per la valorizzazione e l’alienazione. In cambio ottiene investimenti per nuove costruzioni, (per far fronte alle quali non ha i denari sufficienti) mentre la società di gestione incassa il 3,5 per cento di ogni vendita effettuata.

Per l’esponente di minoranza, Carlo Salvemini, non si tratta di un silenzio casuale, ma della volontà di non aprire un confronto nel merito: "Il silenzio del governo legittima ogni interpretazione: che c’è stato un ripensamento ma si preferisce non renderlo pubblico dopo gli annunci pubblici; che all’interno della stessa maggioranza esistono forti resistenze che devono essere piegate prima di affrontare le richieste di chiarimento della minoranza; che si preferisce non dare troppo spiegazioni fino al momento dell’obbligatorio passaggio in consiglio comunale per la sua approvazione".

Quello che emerge dalla lettura delle delibere di giunta fino ad oggi approvate, per il consigliere comunale è grosso modo la predisposizione di una variante urbanistica per il cambio di destinazione di terreni e immobili: dall’ex Istituto Margherita in via Palmieri, in parte candidato a ospitare strutture ricettive, fino alla nuova sede degli uffici comunali in via della Cavalleria. 

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