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Sgm, chiuso il bilancio 2012. Dubbi sulla gestione del City terminal

Il presidente della società mista annuncia buoni risultati e garantisce la tenuta dei livelli occupazionali. Antonio Torricelli chiede l'intervento del segretario generale di Palazzo Carafa sull'affidamento diretto del nodo di scambio

LECCE – L’assemblea dei soci di Sgm ha approvato il bilancio per il 2012. Secondo il presidente Mino Frasca, che rimanda alla pubblicazione sul sito dell’azienda il dettaglio dei numeri, si tratta di buoni risultati di gestione nonostante una riduzione degli utili. Per Frasca “emerge con chiarezza lo sforzo che l’azienda ha fatto per tenere alti gli standard qualitativi dei servizi erogati alla città di Lecce e mantenere inalterati i livelli occupazionali. L’obiettivo è dare continuità a una gestione sana e corretta finalizzata a migliorare sempre di più, per quanto possibile, i servizi per la città di Lecce”.

Sul trasporto pubblico in verità le nubi non sono poche: il servizio va avanti grazie al finanziamento regionale dei servizi minimi dal momento che il Comune ha tagliato per intero la sua quota-parte. Di conseguenza sono state dilatate le frequenze e soppresse alcune corse, con disappunto degli utenti interessati. Di recente Palazzo Carafa ha anche deliberato la suddivisione di tre milioni di utili, accantonati dagli esercizi precedenti, tra il socio pubblico, in cerca di liquidità e quello privato.

Un’altra questione delicata riguarda il City terminal, la cui gestione il consiglio comunale ha deciso di affidare direttamente ad Sgm. Una procedura, quella dell’affidamento diretto sulla quale il vice presidente dell’assise cittadina, Antonio Torricelli, interroga il segretario generale di Palazzo Carafa, Vincenzo Specchia. L’esponente del Pd fa presente come Sgm di fatto sia stata destinataria della gestione già dall’agosto del 2011 - “pur in assenza di atti che ne legittimassero la gestione” e nonostante si sia rifiutata di firmare il relativo disciplinare – ma, soprattutto, rammenta come la giurisprudenza escluda che ci possa essere affidamento diretto ad una società mista per servizi non compresi nella convenzione originaria e che perciò debba essere garantita una gara di evidenza pubblica. Altro aspetto da chiarire è quello che riguarda la possibilità di un subappalto, che la minoranza consiliare aveva chiesto di escludere per garantire almeno la tenuta dei livelli occupazionali di Sgm posta la sussistenza di un esubero di 13 unità.

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