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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Cambio di guardia al vertice di Cisl. Furlan: “Crescita e occupazione sono le priorità”

Il Consiglio generale si è riunito per eleggere il successore di Piero Stefanizzi alla guida del sindacato leccese. La referente generale Furlan è critica sull'operato del governo al fine di sostenere economia e lavoro e lancia la raccolta firme in sostegno delle fasce più deboli

LECCE - Cambio della guardia alla guida della Cisl di Lecce. Questa mattina, infatti, presso l’hotel Hilton garden inn di Lecce si è riunito il Consiglio generale territoriale del sindacato per eleggere il nuovo segretario generale, Antonio Nicolì, subentrato a Piero Stefanizzi, e la  nuova segreteria della Cisl di Lecce con la riconferma di Ada Chirizzi e l'ingresso di Salvatore Castrignanò. L’incontro è stato aperto proprio dall’ex segretario Stefanizzi che ha voluto celebrare la fine del suo mandato politico con queste parole: “Dismetto l’abito del generale per ritornare ad essere un generale semplice. E’ nella natura delle cose e nel mio carattere”.

Prima degli adempimenti statutari per le nuove elezioni, il dibattito è stato animato dal segretario regionale di Puglia e Basilicata, Giulio Colecchia, e dalla segretaria generale Cisl Annamaria Furlan che ha illustrato l’attuale situazione politico sindacale,  anticipando le prossime iniziative in materia di fisco e di pensioni.   

“Siamo ancora in piena emergenza occupazionale – ha spiegato la Furlan – che si deve superare mediante l’azione del parlamento e del governo ma anche rafforzando il patto tra le istituzioni a tutti i livelli e le parti sociali. Solo la prospettiva di un lavoro sarà capace di ridare speranza a tutti gli italiani, in particolare a chi ha perso il proprio impiego e a quel 50 percento di giovani, collocati prevalentemente al Sud, che un lavoro neppure più lo cercano. Crescita, sviluppo e occupazione sono le priorità verso le quali devono convergere tutte le risorse umane e materiali, disponibili del Paese così come in Europa”.

La posizione del numero uno di Cisl è piuttosto critica rispetto all’operato del governo in questa direzione: “L’esecutivo, purtroppo, sta facendo troppo poco al fine di sostenere la crescita. Il dibattito si è concentrato essenzialmente sulle regole del mercato del lavoro, senz’altro importanti per garantire l’occupazione, ma da sole non bastano. La discussione sul jobs act dovrebbe concentrarsi anche sulle condizioni per fare uscire le persone dal pantano della precarietà, delle finte partite iva e del lavoro subordinato senza regole”.

Il sindacato ha deciso di rispondere ai bisogni sociali, dettati dagli ultimi sette anni di crisi, intervenendo su due fattori cruciali, fisco e pensioni, promuovendo una raccolta di firme per sostenere un’iniziativa di legge popolare “modellata sulle esigenze della famiglia, dei pensionati e delle fasce più deboli”, ha precisato il segretario generale.

Nello specifico il sindacato propone l’introduzione di un bonus di mille euro annui per tutti i contribuenti con un reddito fino a 40mila euro; introducendo un nuovo assegno familiare proporzionale ai carichi ed al reddito; una nuova regolamentazioni delle tasse locali direttamente collegata alla fruizione dei servizi sul territorio; la lotta senza esclusioni di colpi agli evasori fiscali e l’introduzione di una imposta ordinaria sulla “grande ricchezza netta” da redistribuire in favore di pensionati e redditi medio-bassi.

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