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Gabellone: "Io signor nessuno?" E Fitto silura Maritati

Il giorno dopo la sbornia elettorale i "generali" del centro destra che hanno accompagnato Antonio Gabellone a Palazzo dei Celestini si ritrovano nel comitato di via Salandra per incontrare la stampa

Il giorno dopo la sbornia elettorale i "generali" del Pdl che hanno accompagnato Antonio Gabellone a Palazzo dei Celestini dopo15 anni di centro sinistra, hanno i volti distesi, sorridenti, soddisfatti. Notte da incorniciare e al mattino doccia per un nuovo giorno.

Arrivano alla spicciolata nel quartier generale di via Salandra il sindaco di Lecce Paolo Perrone, il ministro agli Affari regionali Raffaele Fitto (con consorte), il consigliere regionale Saverio Congedo, e poi gli uomini delle liste blu. Baci, abbracci, strette di mano. "Ce l'abbiamo fatta, davvero". Clap, clap, clap. Applausi qua e là, poi, di nuovo baci, abbracci, strette di mano.

Flash, interviste, per suggellare una vittoria sul filo di lana, che lascia Loredana Capone e i suoi con l'amaro in bocca. D'altronde si sapeva che il ballottaggio avrebbe potuto fare di questi scherzi, vincere per un manciata di voti. Perdere per una manciata di voti.

Gabellone sale sul podio e ringrazia tutti. "E' la vittoria di coloro che hanno creduto nel nostro progetto - dice - una vittoria su quelli che dicevano che il mio nome non era spendibile, come certa stampa che mi ha etichettato come il ‘Signor nessuno', ma forse più di qualcuno oggi dovrà invece ricredersi".

Presidente, ha già pensato alla squadra che governerà alla Provincia di Lecce? "Ancora no, certo abbiamo una idea di governo ma è ancora presto. Posso solo dire che non è il massimo dare più deleghe assessorili ad una sola persona. Chi sarà assessore al Bilancio non potrà essere anche assessore, per esempio, all'ambiente. Proprio sull'ambiente, sulle emergenze che abbiamo bel Salento, punteremo molto, con competenza e professionalità".

E con le quota rosa, presidente, come la mettiamo dato che tra gli eletti non compare nemmeno una donna? "Beh, non possiamo certo cambiare lo statuto che prevede la presenza di almeno tre donne in consiglio provinciale, per cui rispetteremo la legge. Saranno tre donne che chiameremo dalla società civile - ha concluso Gabellone, spiazzando un po' tutti quando precisa - ma senza passare da Villa Certosa".

Poi, è la vota del Ministro fitto, la cui intervista riportiamo in video. La prima cosa che fa, è quella di togliersi una sassolone dalla scarpa quando, rivolgendosi a Maritati, il quale aveva avuto da ridire sull'allargamento del centro destra, non a Lecce, a persone che avevano avuto a che fare con la giustizia: "Ho risposto a Maritati, un ex magistrato, che ha indagato sugli esponenti del partito che poi lo ha candidato, e che con lui rappresenta uno dei vasi comunicanti del rapporto tra politica e magistratura, perché fa molto male alle istituzioni e alla magistratura stessa, per la quale ho sempre espresso massimo rispetto. Sono anche convito - ha aggiunto Fitto - che una piccola parte di magistratura schierata e raccordata dal punto di vista politico, rischia di fare venire meno la credibilità della Magistratura".

I COMMENTI DEGLI ALLEATI: "DA NOI PARTE LA RISCOSSA"

"Il risultato ottenuto alle elezioni provinciali corona un impegno cominciato alcuni mesi fa ed un grande lavoro svolto da tutto il centro-destra salentino. Consegniamo così alla provincia di Lecce un presidente di alto spessore politico ed umano, giovane, preparato, capace e fortemente motivato". Questo il commento del deputato del Pdl Luigi Lazzari. "Egli - prosege -,insieme alla sua squadra di governo, saprà fare molto bene per il futuro di questa nostra terra che, con la vittoria di Antonio Gabellone, ottiene finalmente quell'agognato riscatto dalle inefficienze e dall'immobilismo di una amministrazione di centro-sinistra che in questi anni l'ha prostrata ed umiliata. Oggi è un giorno di festa, non solo per il popolo di centro-destra, ma per tutto il Salento perché ora parte davvero, finalmente, la riscossa. Noi tutti saremo al fianco del nuovo Presidente, al quale facciamo i più sentiti e cari auguri di buon lavoro".

"Con la vittoria di Lecce si completa un successo complessivo del centro-destra pugliese, che un anno fa non governava neanche una Provincia ed oggi ne governa quattro su sei, tra cui le tre più grandi, cui si devono aggiungere i successi alle comunali, laddove abbiamo conquistato molte altre posizioni senza perderne una". Questo il pensiero del consigliere regionale del Pdl, Saverio Congedo, il giorno dopo l'elezione. "Nel Salento, oltre alla Provincia, due esempi per tutti: Copertino e Sternatia, roccaforti rosse da lungo tempo. A ciò si aggiunga che la coalizione che in qualche modo resiste al centro-destra in Puglia non è quella che governa la Regione, ma una compagine eterogenea che deve fare ricorso al generoso soccorso di spezzoni dell'ex Centro-destra (Udc e Io Sud) per affermarsi. Un grande sconfitto di queste elezioni è, pertanto, Vendola - dichiara Congedo -, che nella sua coalizione diventa marginale, se non addirittura- come ha ruvidamente detto l'on. Sanza- d'intralcio. Quanto a noi - conclude -, ci prepariamo a governare una Provincia che è stato un feudo ininterrotto della sinistra fin dalla prima elezione con le nuove norme. Sappiamo che troveremo un'eredità pesante. Ma ce la faremo".

"La vittoria meritatissima di Antonio Gabellone alla Provincia di Lecce rappresenta, dopo quindici anni, una svolta storica dal punto di vista politico per il Salento", dice Francesco Palese, portavoce di Salento libero, il movimento fondato da Mario De Cristofaro. "Il successo del nostro candidato è stato determinato dalla voglia di cambiamento dei salentini che con il loro voto hanno bocciato l'operato degli ultimi anni del centrosinistra a Palazzo dei Celestini. A nulla è servito l'appoggio, non ufficiale ma concreto, dato alla sinistra, soprattutto a Lecce, da Adriana Poli Bortone, che insieme all'ex presidente Giovanni Pellegrino e naturalmente a Loredana Capone rappresentano i grandi sconfitti di questa lunga campagna elettorale".

"Tutto questo - continua Palese - dimostra il fatto che quando è ora di cambiare, e la gente è insoddisfatta, non ci sono giochi di palazzo che tengono, non servono le strane alleanze, non producono risultati le scelte politiche comportate dai rancori personali. Ad Antonio Gabellone vanno i nostri migliori auguri, convinti che riuscirà a tradurre in fatti concreti gli impegni assunti in campagna elettorale, a cominciare dal rilancio delle periferie e del turismo e dalla valorizzazione delle nostre risorse umane, quei giovani che da oggi devono rientrare tra le priorità dell'azione amministrativa. Un plauso - conclude il portavoce - va infine al ministro Raffaele Fitto che si è dimostrato lungimirante nella scelta dell'ex ‘dottor nessuno' come uomo in grado di tenere unito il centrodestra prima, di portarlo alla vittoria poi e infine di governare la Provincia. Le aspettative dei salentini sono alte, siamo fiduciosi che saranno soddisfatte".

"Siamo soddisfatti del successo conseguito, alla Provincia di Lecce, dalla coalizione del centrodestra, ma siamo anche particolarmente orgogliosi, perché il partito dei Popolari Udeur, che molti davano per ‘spacciato', ha contribuito in maniera determinate, con quasi 9 mila voti, all'affermazione di Antonio Gabellone". E' quanto dichiara il vicesegretario nazionale e consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, a margine della conferenza stampa di questa mattina. "Nel corso di questa campagna elettorale - dice ancora Buccoliero - spesso l'Udeur è stato tirato in ballo in maniera del tutto gratuita, divenendo bersaglio di sterili e strumentali accuse. Abbiamo preferito rispondere alle vuote parole con i fatti concreti, impegnandoci incessantemente sul territorio, incontrando la gente, ascoltando le sue istanze, ma anche le sue proposte e le sue idee".

"Abbiamo voluto dare un segnale forte di vicinanza ai salentini, offrendo una politica di ascolto e di attenzione e questo ci ha ripagato, dal momento che quasi 9 mila persone ci hanno dato il loro sostegno, credendo nel nostro impegno. Credo che non ci sia risposta migliore per quanti hanno voluto puntare il dito, in maniera del tutto strumentale, verso il nostro partito. Il nostro cammino politico incentrato sulla concretezza e sulla vicinanza al territorio - conclude Buccoliero - procede ora con più entusiasmo e convinzione, nella certezza che il nuovo presidente della Provincia, Antonio Gabellone, saprà attuare una svolta importante per il Salento e la sua gente".

"Nel complimentarmi sentitamente con Antonio Gabellone per una vittoria tanto difficile quanto importante, dal momento che con la sconfitta di Loredana Capone si archiviano 15 anni di radicamento amministrativo della sinistra nel Salento, avverto l'esigenza di esprimere una riflessione ad alta voce finalizzata a soffermarsi su una nuova figura di presidente che riesce a diventare sintesi di una coalizione, senza lacerarla e senza incrinarla". A parlare è Antonio Pellegrino, del Pdl. Che dice: "Il modello è quello che Silvio Berlusconi ha individuato, con grande successo, sia per il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che per il Governatore di Sardegna, Ugo Cappellacci. E bene ha fatto Raffaele Fitto a proseguire su questo cammino, individuando in Antonio Gabellone una figura di presidente tanto umile quanto competente, tanto semplice quanto preparata, tanto perbene quanto perspicace".

"Talvolta infatti i candidati presidente con una personalità prorompente sono più di ostacolo e intralcio che di aiuto all'azione dei partiti e dei movimenti politici - sostiene Pellegrino -, al punto da non far marciare tutti nella stessa direzione. Quando invece il candidato presidente sa essere più di sostegno che di intralcio ai partiti si realizza quel circolo virtuoso che si è avuto con Antonio Gabellone: tutti hanno spinto nella stessa direzione, tutti hanno lottato con lui e per lui, raddoppiando e triplicando gli sforzi, tutti si sono sentiti rappresentati da lui, tutti si sono sentiti valorizzati. Siamo, insomma, dinanzi ad un nuovo modello di Presidente, un Presidente al servizio dei cittadini, del territorio e delle forze di colazione che raccolgono il consenso con lui e per lui. Ci si allontana da quelle figure di presidente "podestà" che, troppo spesso, possono aver sfavorito anziché agevolare la campagna elettorale in loro sostegno. Di questo nuovo modello bisognerà tener conto nelle prossime tornate elettorali. A questo nuovo modello - conclude - dovremo guardare con attenzione per la scelta dei prossimi importanti riferimenti amministrativi del territorio".

"A causa del voto alla Camera dei Deputati sul Decreto Legge per lo stanziamento dei fondi che il Governo ha destinato all'Abruzzo non sono potuto essere fisicamente presente alla conferenza stampa dell'amico presidente Antonio Gabellone. Il dovere parlamentare ha prevalso sul piacere dei festeggiamenti". A spiegarlo è Ugo Lisi, deputato del Pdl, che aggiunge: "Tuttavia, avverto il dovere morale di far sentire ad Antonio Gabellone una vicinanza sincera per la grande strategia di squadra che egli ha sapientemente capitanato. Siamo stati uniti e compatti, laddove ricevevamo attacchi concentrici da parte degli avversari di sempre e di quelli dell'ultima ora. Siamo stati coesi vincendo al ballottaggio contro un candidato presidente che a parole non si era imparentato con nessuno ma che, in pratica, aveva stretto accordi con tutti gli altri concorrenti del cosiddetto terzo polo".

"L'apparentamento con il terzo polo c'è stato, eccome… è stato un apparentamento carbonaro - sottolinea Lisi -, è stato un accordo sottaciuto e tenuto in penombra, dal momento che metterlo alla luce del sole avrebbe smascherato la portata di tale connubio. Tuttavia, malgrado questo accerchiamento, il centrodestra originale, quello "doc", ha vinto. E lo ha fatto convincendo. Se c'è uno sconfitto, per l'ennesima volta, in terra salentina, quello è Massimo D'Alema che ha tramato e brigato, è intervenuto a gamba tesa, ha provato a riscaldare la minestra, ma, a riprova che "buon sangue non mente", ha perso nuovamente. Ha perso quando è venuto in Piazza Sant'Oronzo a parlare di badanti. Ha perso quando è venuto in Piazza Sant'Oronzo a parlare di baby sitter. Ha perso quando scavalcando Casini, Cesa e Totò Ruggeri, chiamava i neoeletti consiglieri Udc perchè consigliassero "benevolmente" il voto a Loredana Capone".

"Nel Salento quest'idea di nuovo laboratorio politico è stata bocciata, forse perché qualcuno nel terzo polo ha compreso quanto la vecchia casa comune era migliore della torre di Babele che si sarebbe andati a costruire. Il cammino adesso riprende e - conclude Lisi - si scopre che Antonio Gabellone ha avuto qualche merito in più di una semplice vittoria elettorale".

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