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Amianto, galatonesi in piazza. E Palese chiama Governo e Regione: "Basta misteri"

Dal Pd di Galatone l'annuncio di un incontro in piazza San Sebastiano domattina e la costituzione di un comitato per la tutela della salute pubblica, a seguito del carico che potrebbe essere destinato nella discarica di Castellino. E il parlamentare del Pdl chiede alle istituzioni di attivarsi

GALATONE – L’amianto continua a spaventare. Nonostante il ridimensionamento dei numeri delle ultime ore, diversi cittadini di Galatone sono già sul piede di guerra. Per ora, oltretutto, ci sarebbe solo una richiesta di poter usufruire della discarica di contrada Vignali-Castellino e la stessa società Rei Srl ha fornito dettagli sul contenuto che rimodulano le cifre: 5mila tonnellate di terreno raccolto in una bonifica in Sicilia e contenente piccoli frammenti di eternit, il tutto incapsulato. La nave che dovrebbe trasportare  il carico, oltretutto, non sarebbe ancora salpata alla volta del porto di Gallipoli. E la Provincia di Lecce, intanto, vuol approfondire la questione sotto ogni profilo. 

Insomma, si tende a sedare gli animi, ma intanto l’opinione pubblica è già mobilitata da giorni. Tanto che, in una nota inviata dal Pd di Galatone, si annuncia che per domani mattina, alle 11, è previsto un incontro in piazza San Sebastiano per dire “un forte e corale no all’amianto”. Avverrà nelle prossime ore anche la costituzione di un comitato permanente, formato dai cittadini, per la vigilanza e la tutela della salute pubblica.

“Abbiamo il dovere di proteggere la salute dei nostri figli e quella delle future generazioni, per questo motivo non possiamo continuare a subire inermi decisioni assunte in altre sedi senza che ci sia stato un preventivo coinvolgimento e informazione di tutti i cittadini”, tuonano. 

“Non è possibile – proseguono - apprendere notizie che riguardano direttamente un territorio dagli organi d’informazione e dalla stampa senza che il sindaco del proprio Comune avverta il bisogno di informare i suoi stessi cittadini circa l’ampliamento della discarica per una quantità di rifiuti contenenti amianto di complessivi 72mila e 363 metri cubi, approvata dalla Provincia di Lecce con determinazione dirigenziale numero 646 del 22 marzo 2013”.

L’iniziativa di domenica si annuncia solo come il primo passo. Altre azioni potrebbero seguire nei prossimi giorni. L’invito all’adesione è esteso ai residenti nei comuni vicini. 

Chi non è da meno nel richiamare all’azione collettiva non solo i cittadini, ma le stesse istituzioni, è il capogruppo di Forza Italia–Pdl in Commissione bilancio della Camera, Rocco Palese. Il quale non si risparmia nelle considerazioni. “Ha ragione il presidente Antonio Gabellone nel dire che il Salento non è la pattumiera d’Italia”, commenta il parlamentare di centrodestra.

“Il Governo nazionale e la Regione mettano in atto tutto quanto in loro potere per sostenere la battaglia della Provincia di Lecce e dei Comuni di Nardò, Galatone e Gallipoli. E’ inconcepibile che intorno a questa vicenda ci siano tanti misteri e che, addirittura, non si riesca a sapere se la nave con un carico di 5mila tonnellate di amianto da scaricare sia già partita o meno dalla Sicilia”.

“Viviamo da mesi nel dubbio che sul nostro territorio, anni fa, siano stati smaltiti rifiuti tossici non autorizzati; ora – continua Palese - rischiamo addirittura che da un momento all’altro approdi a Gallipoli una nave con un carico – bomba da smaltire tra Nardò e Galatone e non possiamo certo aspettare passivamente che ciò avvenga perché a quel punto non ci sarà più nulla da fare".

"Il Governo nazionale non può lavarsene le mani e la Regione non può limitarsi a dire che la Provincia deve vigilare, occorre invece una piena e totale sinergia tra Governo, Regione ed Enti Locali per fermare quella nave all’origine e per fare fronte comune contro il rischio che la Provincia di Lecce e i Comuni interessati vengano lasciati soli e per scongiurare che il Salento diventi pattumiera d’Italia”, conclude il parlamentare.  

E intanto, se già da Gallipoli è giunta la notizia che il caso approderà in Consiglio comunale, a Nardò, per discutere dell'argomento, lunedì 27 gennaio, a partire dalle 16,30, si riunirà la II Commissione ambiente comunale. 
 

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