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Politica Galatone / Via Piero Gobetti

Galatone, il raddoppio dei positivi e l'appello del sindaco a rimanere uniti

Dopo il focolaio, lettera aperta di Filoni per richiamare i cittadini a mettere da parte pericolosi risentimenti. "Restiamo umani"

GALATONE – Come sindaco, Flavio Filoni, s’è trovato a gestire una situazione molto complicata. Una patata bollente che rischia di trasformarsi in un terreno di scontro sociale. I dati, d’altro canto, non mentono, a Galatone i contagi sono sostanzialmente raddoppiati in pochi giorni e, manifestando piena e assoluta trasparenza, il primo cittadino ha voluto informare la città. Con l’unico scopo, ovviamente, di richiamare a comportamenti corretti e a prestare molta, molta attenzione. Allo stato attuale, vi sono oltre circa 120 provvedimenti di quarantena disposti su contatti diretti dei positivi.

Come raccontato già ieri, un focolaio di Covid-19 si è sviluppato in un’area popolare e proprio per questo, in via Piero Gobetti, sostanzialmente al centro di quella zona, è stata allestita una struttura mobile dell’Asl. Obiettivo, esecuzione dei tamponi molecolari. Il timore è che alcuni asintomatici e falsi negativi possano circolare e, quindi, inconsapevolmente contribuire alla diffusione del contagio, già diffusosi all’interno di alcune famiglie. Ma la situazione ha portato inevitabile scombussolamento e, come troppo spesso accade, anche un innalzamento dei toni e indici puntati in tono d’accusa. Per questo, in serata, Filoni ha voluto scrivere una lettera aperta a tutta Galatone. Invitando a mantenere contegno, non alimentando paure e rimanendo uniti come comunità. 

“Sono giorni difficili e preoccupanti per tutti, giorni in cui la pandemia ci sta dando filo da torcere”, ha esordito il sindaco. “In una settimana sono raddoppiati i casi di Covid-19 nella nostra città. E ora, più che mai, servono responsabilità e prudenza. Di certo non servono la paura, la psicosi, l’odio. È nei momenti come questi che dobbiamo ricordarci che la nostra forza è nell’essere comunità. Si vince questa battaglia se restiamo uniti e se restiamo umani. Prima di tutto vengono le persone e la tutela della salute”.

“L’amministrazione comunale e l’Asl sono in prima linea per monitorare l’andamento epidemiologico sul territorio - ha proseguito -, ovvero per tracciare e circoscrivere il contagio effettuando tamponi mirati con il Punto di screening allestito presso l’Itca di Via Gobetti. L’appello a tutta la comunità è quello di abbassare i toni e guardare avanti con fiducia: la priorità è di uscirne tutti insieme, non è quella di diffondere e alimentare discorsi di odio e di disprezzo. Se ci dividiamo, la strada si fa in salita. Il nemico da combattere è solo il Covid, nessun altro! Non dimentichiamolo mai!”.

RESTIAMO UMANI-2

Filoni ha invitato a “costruire un sentiero di speranza per tutti. Perché tutti facciamo parte della stessa comunità”, rimarcando, come già fatto il giorno prima, a non fare un’inutile “caccia alle streghe. Non è il momento, e mai lo sarà, delle offese e degli insulti che continuano a circolare sui social. L’amministrazione - ha chiarito, qualora ci fosse stato bisogno - aiuterà tutti i cittadini, senza distinzioni. Chi è in difficoltà, chi necessita di assistenza deve guardare alla Casa comunale come un punto di riferimento concreto. Tutti, però, dal primo cittadino in poi devono fare la propria parte. Le partite più difficili si vincono col gioco di squadra. E si vincono se tutti remano nella stessa direzione”.

“Lasciamo da parte chi cerca di cavalcare l’onda emotiva che sta coinvolgendo la nostra comunità in questi giorni. Non è certamente il momento delle falsità, della propaganda elettorale e soprattutto dell’istigazione all’odio”, ha proseguito il sindaco, aggiungendo che “nessuno è sotto ricatto e non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Quindi, massima solidarietà alle persone che sono risultate positive al Covid e che stanno combattendo questa guerra fisica e personale contro il virus”.

Poi, ha invitato gli attuali positivi a tenere a mente la loro “doppia missione: vincere il Covid e tutelare gli altri. Ecco perché è utile ribadire che le persone contagiate non possono e non devono lasciare il proprio domicilio. Non solo perché è una condotta che porta serie conseguenze penali, ma anche e soprattutto perché mette a rischio i propri parenti, amici e concittadini. Si vince questa battaglia come comunità e mai da soli. Si vince con le armi del rispetto e della responsabilità, mai con l’odio. Restiamo uniti e restiamo umani”.

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