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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Inchiesta de L'Espresso sul gasdotto, Sinistra Italiana in procura

Il segretario Nicola Fratoianni con altri due parlamentari ha incontrato il procuratore aggiunto, Antonio De Donno. La richiesta è di valutare eventuali profili di competenza della magistratura

LECCE - Con un breve incontro con il procuratore aggiunto della Repubblica di Lecce, Antonio De Donno, la delegazione di Sinistra Italiana ha sancito la consegna di un esposto dopo l'inchiesta giornalistica de L'Espresso che chiama in causa anche il gasdotto Tap. Con il segretario Nicola Fratoianni c'erano anche il senatore Massimo Cervellini e la deputata Serena Pellegrino.

Gli esponenti del partito nato nel congresso di Rimini, a febbraio, sono nel Salento da qualche giorno per dare una sponda istituzionale e politica al sindaco di Melendugno, Marco Potì, e agli altri amministratori salentini che hanno chiesto al presidente della Repubblica e a quello del consiglio una sospensione delle attività nel cantiere di San Basilio e un tavolo di concertazione per individuare "ipotesi più avanzate". Il nodo della questione è l'approdo sul litorale di San Foca.

L'appello è stato sottoscritto da tutti i sindaci tranne quello di Otranto che per coerenza ha ricordato la deliberazione favorevole al gasdotto Igi Poseidon sul proprio territorio. I Comuni di Galatina e Parabita, in quanto commissariati, non fanno parte dell'elenco ma per il resto ci sono tutti. Firmatari sono anche i consiglieri regionali Antonio Trevisi e Cristian Casili del M5S, Mino Borraccino di Sinistra Italiana (ma anche tutto il gruppo parlamentare), Sebastiano Leo de La Puglia in Più, Sergio Blasi e Loredana Capone (assessore) del Pd,  Ernesto Abaterusso (Mdp).

"In assoluto rispetto delle diverse funzioni - ha spiegato Fratoianni prima di varcare la soglia del tribunale - siamo qui per chiedere se la magistratura ritenga che sulla base di questa inchiesta possano emergere profili utili. Ognuno fa il suo mestiere, noi quello di parlamentari e facciamo quello che ci pare un pezzo del nostro dovere". 

Rispetto alle responsabilità politiche della scelta di San Foca come approdo, l'attuale segretario di SI, già assessore nella seconda giunta di Nichi Vendola, si è così espresso: "Per quello che ne so, visto che non mi sono mai occupato nel merito per ragioni di deleghe, da quando la vicenda Tap è diventata da ipotesi, discussione, possibile investimento a progetto concreto, da lì in poi la Regione per parte sua insieme ai comuni direttamente interessati, così come la Provincia e il ministero dei Beni Culturali, hanno avuto sempre una unica voce, negativa rispetto all'attule localizzazione, con pareri formali e non con semplici dichiarazioni politiche".

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