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Covid e terapie

Giannone, Forza Italia: “I medici sovversivi hanno rischiato per primi”

La deputata leccese interviene sulla possibile sospensione dall'albo di due professionisti cui l'Ordine contesta la violazione di diverse regole deontologiche in tema di vaccinazione e terapie

LECCE – Sulla vicenda dei due medici che rischiano la sospensione dell’albo dell’ordine professionale, è intervenuta anche la deputata leccese Veronica Giannone, ora in Forza Italia e schierata su posizioni di scetticismo nei confronti della vaccinazione anti Covid.

Ai due professionisti sono contestate, a vario titolo, diverse violazioni delle regole deontologiche. L’esponente politica si concentra sulla questione delle terapie per i pazienti Covid a domicilio: “Rischiare la sospensione dall'albo per aver cercato di salvare vite umane è inaccettabile, una terapia domiciliare ‘ufficiale’ per curare il Covid 19 non esiste, e le linee guida del ministero della salute che prevedono tachipirina e vigile attesa non sono vincolanti, ma semplici raccomandazioni”.

La parlamentare richiama una sentenza di gennaio del Tar Lazio che aveva annullato le linee guida del ministero su “vigile attesa” nei primi giorni di infezione e sulla somministrazione di antinfiammatori non steroidei e paracetamolo. I giudici avevano accolto il ricorso ritenendo che le circolari del ministero (del novembre 2021 e dell’aprile 2021) avessero natura di prescrizioni e non di raccomandazioni e, dunque, limitassero il lavoro del medico “in scienza e coscienza”.

Il Consiglio di Stato ha però smentito il Tar, ribadendo la funzione di indicazione generale attribuita alle linee guida: non si poneva in altre parole la materia del contendere perché i medici sono liberi di agire secondo la propria convinzione rispetto al caso particolare. Ma con una precisazione, hanno sottolineato i giudici di secondo grado: le terapie devono sempre basarsi su “evidenze scientifiche acquisite”.

La deputata, prosegue la sua nota, si mette “a disposizione di questi professionisti, che nonostante i risultati incoraggianti del loro operato, sono stati messi alla gogna e trattati come incompetenti, se non peggio, dall'Ordine dei Medici della nostra provincia. Vorrei anche ricordare che questi medici ‘sovversivi’ sono coloro che hanno rischiato per primi la propria salute visitando i pazienti a casa, a differenza ti tanti altri colleghi che si sono limitati a delle telefonate”.

“Io sono convinta – conclude Giannone - che le linee guida ministeriali siano state dannose e fuorvianti, e che se tutti i malati fossero stati trattati subito, senza aspettare chissà cosa, si sarebbero potute evitare tante ospedalizzazioni con il conseguente intasamento delle terapie intensive”.

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