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"Giorno del ricordo", tante iniziative nel Salento per non dimenticare le foibe

I ragazzi del "Calasso" a Trieste e Gorizia. Altre manifestazioni a Lecce, Alezio e Racale. Nardò: una via per Norma Cossetto

LECCE – Nel “Giorno del ricordo” anche a Lecce e in provincia non sono mancate le iniziative per commemorare le vittime di uno dei momenti più bui della storia nazionale. Istituito dal Parlamento con la legge numero 92 del 2004 per conservare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, il 10 febbraio è un momento di riflessione che si è arricchito nel tempo di spunti di riflessione e iniziative. Come quella presentata nei giorni scorsi dal Comune di Lecce (presenti l'assessore alla Cultura, Antonella Agnoli, e ai Diritti civili, Silvia Miglietta), e che s’è svolta a partire da questa mattina alle 9.

Il "Calasso" nei luoghi dell'eccidio

Alle 9 presso il liceo scientifico "Banzi Bazoli" di Lecce (presenti delegazioni di studenti del classico “Palmieri”, dello scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie, dell'istituto “Lanoce” di Maglie, del “Don Tonino Bello” di Tricase e del “Salvemini” di Alessano), dopo il benvenuto della dirigente scolastica Antonella Manca e i saluti delle autorità, è stato effettuato un collegamento skype con le foibe di Basovizza, in provincia di Trieste, sede della cerimonia nazionale, alla quale hanno partecipato anche circa cinquanta studenti dell'istituto "Calasso" di Lecce, il dirigente scolastico Mario Biagio Portaccio e alcuni docenti.

Durante il soggiorno a Trieste, dall’8 al 10 febbraio, il “Calasso” ha deposto una corona d’alloro sul Sacrario della foiba di Basovizza durante la cerimonia nazionale e partecipato ai vari eventi organizzati in loco: visite al museo storico di Gorizia e ai campi di concentramento nei territori dalmati. Hanno fatto seguito vari interventi e contributi, anche video, di parenti delle vittime delle foibe.

Per l’assessore Silvia Miglietta “il ruolo degli istituti superiori coinvolti è fondamentale, giacché è ai più giovani che rivolgiamo queste iniziative, sono loro che hanno il diritto di conoscere la storia e di essere testimoni di pace”. Marilena Sergi, vicecapo di gabinetto della Prefettura di Lecce, ricorda che “questa iniziativa è maturata in seno al Comitato per la valorizzazione della cultura della Repubblica e mira a far conoscere questa pagina oscura della nostra storia soprattutto alle giovani generazioni”.

“Commemorare adeguatamente le vittime delle foibe, per anni dimenticate, ci è sembrato un gesto di verità e giustizia e un modo per proporre nuovi percorsi di lettura per fare e consentire che eventi del passato, di straordinaria importanza, non cadano nell’oblio”, aggiunge il dirigente scolastico Mario Biagio Portaccio, che oggi ha commentato: "Siamo commossi anche per l'accoglienza che ci hanno riservato i sindaci di Gorizia e Trieste".

I ragazzi del "Calasso" a Trieste e Gorizia

IMG-4395(1)-2Per Massimo Fragola, capogruppo di Andare oltre nel consiglio comunale di Lecce. "celebrare il Giorno del Ricordo è un segno di civiltà umana e rispetto verso il passato che ha solcato la storia del nostro Paese. Foibe, campi di sterminio, fosse comuni e tombe senza nomi: donne e uomini dimenticati, cancellati dalla storia come se non fossero mai esistiti; non esistono giudizi e pregiudizi in grado di cancellare il dolore di morti ingiustificabili”.

“E’ compito di ogni amministrazione perpetrare il ricordo delle vittime delle Foibe e dare la giusta risonanza e  solennità alla loro memoria - dichiara Ivan Sergi, segretario cittadino di Andare oltre - e noi siamo orgogliosi e fieri dell’approvazione unanime in Consiglio comunale della mozione presentata dal nostro consigliere Massimo Fragola, con la quale si è chiesto al Comune di Lecce di aderire formalmente alle iniziative indette dal “Comitato 10 febbraio”, coinvolgendo gli studenti di ogni scuola leccese e prevedendo l’illuminazione tricolore del Sedile sito in Piazza Sant’Oronzo”.

Polemica a Galatone

vincenzo stapane-2Le iniziative si sono succedute anche in provincia , ma a Galatone è divampata la polemica. L’amministrazione comunale di Galatone, patrocinata dalla Regione Puglia, aveva in cantiere un appuntamento presso il Palazzo Marchesale per ricordare le “vittime meridionali dell’Unità d’Italia”.

“La giornata- spiega Vincenzo Stapane, coordinatore cittadino e dirigente regionale di Gioventù nazionale - è di grandissima importanza: la Regione ha decretato che il 13 vengano ricordate le vittime meridionali dell’Unità d’Italia. Questa, però, non può essere una scusa. L’amministrazione comunale di Galatone ha spostato l’evento al 10 febbraio, giornata dedicata al ricordo delle vittime delle foibe. “Le giornate dedicate alle vittime – continua Stapane – vanno tutte degnamente rispettate. Non farlo equivale a voler negare. L’amministrazione comunale rispetti gli infoibati, gli esuli, coloro che hanno perso un familiare, coloro i quali hanno visto le loro figlie seviziate, torturate, uccise brutalmente”.

Le iniziative ad Alezio

Ad Alezio, il consigliere comunale Rocco Luchina ha fatto installare un tricolore luminoso nel Parco delle vittime delle mafie. “La memoria – dice - non è solo il luogo del ricordo personale, essa è il luogo della nostra storia, di noi come comunità, dei fasti come degli insuccessi”. “Talvolta – aggiunge -, la memoria è il luogo di un ricordo doloroso e quando questo riguarda la storia della nostra umanità, abbiamo il dovere di tenerlo vivo anche se fa male, perché solo così si può superare (non dimenticare) l’odio che generò tragedie, come quella degli italiani sul confine orientale nel secondo dopoguerra e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata”.

Nardò: una via per Norma Cossetto

Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha chiesto invece al prefetto di intitolare una via o una piazza a Norma Cossetto, studentessa istriana uccisa dai partigiani jugoslavi nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943.  “Su sollecitazione di qualche nostro concittadino e raccogliendo una vecchia proposta di Andare Oltre, intitoliamo una via o una piazza a Norma Cossetto - sottolinea il sindaco Pippi Mellone - che fu un esempio di coraggio, di sacrificio, di eroismo, che la storia ha riconosciuto con colpevole ritardo. In mezzo alle atrocità indescrivibili che furono commesse in quel periodo, da una parte e dall’altra, emerge la sua triste vicenda personale, davanti alla quale occorre solo inchinarsi e riflettere, imparando la lezione di quegli anni tremendi. Possibilmente con rigore storico, senza astio e senza speculazioni”.

Racale, una giornata speciale

WhatsApp Image 2018-01-29 at 16.50.06-2Alle 18, a Racale, presso la Sala San Sebastiano di via Fiumi Marina, Gioventù nazionale organizza poi un appuntamento ad hoc. “Sono onorato di ricevere nella mia città questo evento- commenta Filippo Marzano – coordinatore di Gn Racale - e contento per la maturità e disponibilità dimostrate da parte di istituzioni locali e cittadinanza”. “In troppi casi – aggiunge - ci rendiamo tristemente conto di essere gli unici a tenere viva la fiamma del ricordo, puntualmente nel corso degli anni passati abbiamo vissuto vicissitudini sgradevoli, puntualmente in questi giorni in altre città della Provincia questa giornata viene scavalcata o bypassata: la nostra comunità non ha mancato di sottolineare questi vuoti di memoria e sabato sarà tutta presente a Racale a ricordare le vittime delle foibe e gli esuli istriani, fiumani e dalmati.”

“Questa tragedia dimenticata è storia- dichiara Donato Carbone, presidente provinciale di Gn -e la storia serve ad imparare dagli errori e dagli orrori affinché non si ripetano.” “L’appuntamento di quest’anno- continua Carbone - è incentrato sull’arte: musica, danza, teatro ricorderanno la morte ma parleranno d’amore. Il messaggio che vogliamo dare è un messaggio di speranza, da giovani per i giovani: vogliamo tramandare il ricordo, vogliamo far sì che questa pagina di storia negata venga riconsegnata alle nuove generazioni, vogliamo spiegare che tenere vivo il ricordo dei nostri fratelli italiani morti infoibati è l’unico modo che abbiamo per sperare che mai più accada una cosa simile, vogliamo urlare che anche dalla tragedia si rinasce e lo faremo a modo nostro, suonando, cantando, recitando e parlando di vita e di amore.”                   

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