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Giovanardi attacca i No Tap in diretta nazionale. Il sindaco Potì: “Non sa nulla”

Durante un'intervista a Radio Capital, il senatore del Pdl, modenese, bolla l'opposizione al progetto di gasdotto come quella di cinque persone che vorrebbero riportare l'Italia ad una civiltà pastorale. Insorge il primo cittadino di Melendugno

MELENDUGNO – Nonostante sia preso dalla tensione interna al Pdl, il senatore Carlo Giovanardi (nella foto, sotto), modenese, trova il tempo di parlare del gasdotto Tap, che dovrebbe approdare a San Foca dopo un percorso di 870 chilometri che parte dal Mar Caspio. Come noto, l’opera non convince affatto le amministrazioni dei comuni salentini interessati, Melendugno in testa, e da oltre un anno e mezzo il Comitato No Tap è impegnato a informare la popolazione locale sui presunti rischi legati all’infrastruttura, soprattutto per un territorio a forte vocazione turistica.

La fase progettuale, però, è alle strette finali: il 10 settembre è stato depositato da parte del consorzio costruttore il definitivo studio di impatto sociale ed ambientale e il governo nazionale non ha fatto mistero di puntare sulla realizzazione del gasdotto. Un tema che non riguarda dunque solo la provincia di Lecce, perché intorno alle vie del gas si gioca una delle partite più delicate dal punto di vista geopolitico.

All’argomento, evidentemente, è interessato anche Giovanardi che, in un passaggio di un’intervista Radio Capital ha citato il caso di San Foca come paradigmatico di una mentalità intrisa di arretratezza: “Su una spiaggia vicino a Lecce ci sono cinque persone che dicono il gasdotto non deve passare di qua perché noi abbiamo la spiaggia. Diamo ragione a loro, torniamo alla civiltà agro-silvio-pastorale dove si campava 32, 33 anni. Non credo che le persone sono disposte a tornare ad un epoca di miseria e di abbrutimento di emigrazione come quella dell’Italia di inizio secolo. Ci vuole equilibrio. Il gasdotto passerà sottoterra non turberà affatto quella spiaggia aperta due mesi l’anno”.

giovanardi-2Parole, queste che certo non hanno fatto piacere al sindaco di Melendugno, Marco Potì che risposto a stretto giro di posta: “Invito il senatore della Repubblica italiana Carlo Giovanardi ad avere maggiore rispetto dell’opinione dei cittadini di un intero territorio, siano essi 5, 50, 5000 o più. Lo informo che quattro (per ora) consigli comunali si sono già espressi contrariamente alla proposta progettuale della società multinazionale straniera Tap, così come Regione Puglia, associazioni, comitati, cooperative di pescatori, operatori economici e tanti cittadini, hanno espresso liberamente la loro opinione rispetto ad un’opera che impatta negativamente dal punto di vista ambientale, della salute, della sicurezza, del non rispetto della vocazione turistica ed agricola di un'area vasta, il Salento. Un rappresentante del popolo come è lei, dovrebbe sapere che la prima cosa da fare in questi casi è informarsi bene sull'argomento su cui ci si esprime e subito dopo imparare ad ascoltare con più attenzione tutte le voci in campo, specie se si levano da parte di coloro che non sono pericolosi estremisti, ma semplici cittadini-elettori, molti dei quali hanno probabilmente contribuito in vario modo a nominarla senatore.

“Caro Senatore Giovanardi – prosegue il primo cittadino - la invitiamo pertanto quando vuole a venire a visitare quella spiaggia e quei luoghi di cui parla senza dimostrare di conoscere niente. La invitiamo per incontrare queste comunità fatte di uomini e donne civili, che lavorano per la crescita della propria terra, che sono orgogliosi per i prestigiosi riconoscimenti, come la Bandiera blu d’Europa e le Cinque Vele di Legambiente, di cui sono insignite da tempo, che vogliono difendere con fermezza e dignità quello che la natura gli ha donato.Quando vuole signor Senatore venga a trovare questa meravigliosa gente. Saremo in molti ad aspettarla su quella spiaggia”.

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