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Post dopo il sequestro del Terra Rossa, giunta querela un giornalista

Secondo l'amministrazione comunale, un commento inserito da Danilo Lupo del 5 maggio su facebook ha leso la reputazione del sindaco e della giunta

LECCE – La giunta comunale di Lecce, su proposta dell’assessore con delega al Contenzioso, Luigi Coclite ha deciso nell’ultima seduta di querelare il giornalista Danilo Lupo, attualmente a La 7, per il reato di diffamazione.

Un passo ulteriore rispetto a quanto avvenuto a ottobre scorso, quando si dette incarico a un legale esterne di valutare condotte eventualmente sanzionabili sotto il profilo disciplinare, oltre che suscettibili di risarcimento in sede civile, tenute dai cronisti che si occuparono nel 2011 quando si ipotizzarono contatti tra amministratori ed esponenti criminali indagati nell’operazione “Augusta” con riferimento a un presunto uso di stupefacenti.

Nel mirino dell’esecutivo cittadino è nei giorni scorsi finito un post inserito su facebook con il quale il giornalista originario di Casarano aveva commentato il sequestro preventivo della struttura comunale occupata dalla Rete Territoriale dei Conflitti. Dopo aver rimesso in sesto l’ex asilo, chiuso da anni, gli attivisti vi avevano allestito iniziative sociali e culturali che avevano riscosso l’approvazione anche del vicinato, prima abituato a incursioni di tossicodipendenti e prostitute (di cui ora si segnala il ritorno).

In particolare, un periodo di quella riflessione è stato ritenuto lesivo dell’immagine dell’amministrazione e della reputazione del sindaco e della giunta: “Perché a quanto pare nel Comune di Lecce puoi fare tutto. Puoi occupare abusivamente una casa popolare. Basta avere il permesso dell'assessore. Puoi comprarti i pezzi migliori del patrimonio comunale. Basta avere il permesso del sindaco”.

In un comunicato, il collettivo Terra Rossa e la Rete Territoriale dei conflitti, nel ringraziare il giornalista per la forte presa di posizione, hanno contestualizzato il passaggio che non ha gradito la giunta in cui si fa riferimento ad una inchiesta in corso, quella sulle case popolari per la quale sono indagati anche gli assessori Pasqualini e Monosi e ad una questione di attualità, il piano delle alienazioni che lo stesso Monosi ha fortemente voluto in qualtà di responsabile del bilancio.

"Il sindaco e i suoi assessori - chiosano - giustificano lo sgombero del Terra Rossa attaccandosi alla questione legalitaria relativa all’atto di disobbedienza civile attraverso l’occupazione dell’immobile di proprietà pubblica, ma zittiscono coloro che fanno notare le ambiguità di questa amministrazione su questioni di ben più grande rilevanza urbanistica e patrimoniale". 

Danilo Lupo, interpellato sul provvedimento adottato a Palazzo Carafa nei suoi confronti, si è detto sorpreso del fatto che la giunta abbia impiegato undici giorni per querelare un cittadino che ha esercitato il suo diritto di critica, ma ha aggiunto di credere di aver detto la verità.

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